dalla Regione Marche

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2017-10-26

RICOSTRUZIONE – CERIMONIA DI CONSEGNA DELLE SAE A COSTAFIORE DI MUCCIA

 

Ventidue abitanti di Muccia tornano da oggi nei luoghi di residenza, grazie alla assegnazione di sette casette. Alla cerimonia di inaugurazione del piccolo villaggio nella frazione di Costafiore, durante la quale sono state consegnate le chiavi delle abitazioni, erano oggi presenti il sindaco Mario Baroni, l’assessore alla Protezione civile della Regione Marche, Angelo Sciapichetti, rappresentanti della ditta esecutrice dei lavori, del Consorzio Cns, dell’Erap, autorità militari e religiose, cittadini. “Consegnare oggi ad un anno esatto dal sisma le prime casette a Muccia – ha detto Sciapichetti – è un segnale di speranza. Occorrono gesti concreti che rispondano alle esigenze delle famiglie. I cittadini devono poter tornare il prima possibile nei propri luoghi d’origine, non solo nei comuni, ma, come stiamo facendo oggi, nelle singole frazioni. Occorre in primo luogo ricreare le comunità, poi far ripartire le attività commerciali e artigianali, così riprende un’economia e questi luoghi tornano a vivere. La situazione è drammatica e difficile, ma con l’impegno corale di tutti qui a Muccia contiamo di consegnare altre casette entro novembre e terminare le ultime assegnazioni entro Natale. Questo pomeriggio sarò a Roma dove incontrerò il commissario De Micheli per affrontare i nodi della semplificazione e della ricostruzione leggera, occorre dare al più presto la possibilità ai cittadini di intervenire in modo semplice e veloce”.

Il cantiere di Borgo Costafiore è potuto procedere velocemente, grazie alla situazione dei luoghi che non ha comportato imprevisti e difficoltà particolari da gestire. Frane, dissesti, fiumi, opere pubbliche da ricollocare, incidono non di rado sui cronoprogramma preventivati. “Grazie all’impegno di tutti, dalla ditta esecutrice al consorzio Cns, all’Erap, alla Regione – ha detto Baroni – oggi ventidue persone tornano a vivere a Costafiore. A breve verrà avviata l’area commerciale di Muccia e gli altri due piccoli villaggi prenderanno tra poco vita, grazie alla consegna delle ultime Sae. Una volta montate verrà collocato anche un locale di 120 metri quadrati donato dal consorzio Cns che verrà adibito a chiesa. La comunità pian piano si rinsalda”.

 

Terremoto nelle Marche, il sisma in cifre:

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Presentato in Regione il Dossier statistico immigrazione 2017

 

Ogni anno in tutta Italia viene presentato, in contemporanea con Roma, il Dossier statistico immigrazione 2017. Oggi ad Ancona, nella sede della Regione Marche, sono stati forniti i dati e i volumi del Dossier italiano con le pagine dedicate a tutte le regioni, oltre che al quadro nazionale. Ventisettesima edizione di un il lavoro che è frutto della collaborazione di vari enti e organizzazioni, dal dipartimento Pari opportunità della presidenza del Consiglio, all’Unar Ufficio antirazzismo, alle Chiese valdese e metodista, all’Agenzia per la cooperazione allo sviluppo e ai curatori della ricerca: la rivista Confronti e il centro studi IDOS.

Alla presentazione di Ancona hanno partecipato le autorità del settore, il curatore delle pagine marchigiane e  varie testimonianze personali. Un breve video realizzato da Rai News 24 ha mostrato i principali dati italiani.

Il Dossier raccoglie e commenta i dati disponibili sul fenomeno migratorio con lo scopo di fornire un’informazione corretta e quanto possibile completa. Quest’anno ha impegnato più di 130 autori del mondo accademico, sociale, associativo e istituzionale con il supporto dei dati statistici più aggiornati sui molteplici e complessi aspetti che riguardano gli immigrati in Italia.

La narrazione spazia dal contesto internazionale ed europeo ai flussi migratori e l’accoglienza, l’integrazione, le pari opportunità, il mondo del lavoro fino ai contesti regionali per una strategia di inserimento territoriale.

Per quanto riguarda le Marche  spiccano alcuni dati

Continua a diminuire la presenza degli stranieri nel territorio marchigiano. Alla fine del 2016 erano 136.199, scendendo sotto il 9% per la prima volta dal 2011 (media nazionale 8,3% ). Il numero è sceso anche per l’acquisizione della cittadinanza italiana da parte di oltre 8mila persone. Anche le nascite dei bambini stranieri sono in calo. Al contrario del luogo comune che dipinge l’immigrato come africano nero e musulmano, gli stranieri presenti sono, per ben oltre la metà, europei (romeni soprattutto e albanesi in leggero calo), seguiti dagli asiatici (specie cinesi). Gli africani  sono meno del 20%, marocchini in maggioranza e gli americani a poco più del 7%. Percentualmente, la provincia con più stranieri è Fermo, ma per il numero assoluto è in testa Ancona con 43.350 persone. Gli stranieri titolari di permesso di soggiorno sono ugualmente in maggioranza europei. Anche questa parte della popolazione ha risentito del calo dell’occupazione, specie nei settori costruzioni, servizi ricettivi e commercio. Se diminuiscono i dipendenti, aumentano gli imprenditori stranieri, soprattutto nel maceratese.

Nel 2016, rifugiati e richiedenti asilo sono stati nelle Marche 4.683 (3 ogni mille abitanti della regione).

 

Il Dossier presenta un contesto fluido che si modifica continuamente e dove gli immigrati e i loro figli assumono una rilevanza sempre maggiore dal punto di vista demografico, economico, occupazionale e socio-culturale. Ed emerge chiaro l’invito, anche da parte dei relatori nel corso della presentazione, a guardare all’immigrazione come a uno dei fattori chiave dello sviluppo umano, sociale, demografico ed economico non solo dei Paesi del Sud del mondo ma anche per i Paesi di destinazione.

 

 

La formazione regionale per i volontari del Servizio Civile di “non3mo” verso un orizzonte europeo

 

La Regione ha adottato un atto che apre un orizzonte europeo alla formazione regionale ai quasi 600 volontari impiegati nei progetti “non3mo” di Assistenza, Protezione Civile, Educazione e Patrimonio artistico culturale, che stanno dando un aiuto concreto alla ricostruzione non solo materiale ma anche delle relazioni, dei legami, dei servizi alle popolazioni delle aree terremotate.

Dal 6 al 10 novembre prossimi verranno replicate le giornate di servizio e formazione civica avviate a Camerino a luglio: in continuità con la positiva esperienza del precedente bando di Servizio Civile, i volontari impegnati nelle diverse sedi dei progetti “non3mo” si riuniranno in 8 aule formative dei Comuni di Macerata, Ascoli Piceno, Fermo e Ancona. A questa formazione organizzata dalla Struttura Regionale per il Servizio Civile la Regione ha voluto dare un orizzonte europeo aderendo al progetto “DAI! – Dialogo Advocacy Innovazione”, nell’ambito dell’azione “chiave 3” del programma Erasmus Plus. Il progetto “DAI!” nasce con l’obiettivo generale di favorire il dialogo strutturato e rafforzare la cooperazione tra giovani e decisori politici all’interno della regione Marche, per favorire iniziative di politiche basate sulla conoscenza delle esigenze e sulle proposte dei giovani. In questa prospettiva i giovani impegnati nei progetti di Servizio Civile “non3mo” saranno gli interlocutori privilegiati delle giornate formative organizzate secondo l’approccio del “dialogo strutturato”, raccomandato dall’Unione Europea. Per questi giovani le conoscenze acquisite, le attività realizzate e le relazioni avviate costituiscono una sperimentazione di cittadinanza responsabile. I giovani del Servizio Civile vivono quotidianamente occasioni di dialogo, condividono storie e bisogni di persone e territori fragili da difendere e sostenere, riuscendo così ad intuire più facilmente di altri spazi e modi di innovazione.

Le giornate, organizzate dalla Struttura Regionale per il Servizio Civile, saranno realizzate in collaborazione con l’Associazione VicoloCorto e la ONG belga ARS for Progress of People, partner del progetto.

 

Strategia Adriatico Ionica, Bora: “Strumento operativo efficace, sfida per rafforzare la coesione territoriale”

 

Eusair

Riunito ad Ancona il Governing Board della strategia Adriatico Ionica.

Video messaggio del sottosegretario Gozi.

 

 

 

Ancona, 2017-10-26 – “La Strategia Adriatico Ionica è uno strumento operativo efficace e una sfida per le future attività dell’Europa, in quanto rappresenta una scelta programmatica capace di sviluppare progetti strategici e di rafforzare la coesione territoriale”. Lo ha affermato l’assessora regionale alle Politiche comunitarie, Manuela Bora, nel saluto istituzionale rivolto ai componenti del Governing Board, l’organismo che coordina il lavoro dei gruppi tematici attraverso i quali si sviluppa la strategia europea in quest’area geografica. Una sorta di “Consiglio di amministrazione” formato dai rappresentanti dei governi aderenti che si è riunito per la sesta volta, a partire l’approvazione della Strategia Adriatico Ionica (Eusair). Ancona ospita per la seconda volta, dopo quello del 2015, la convocazione del board. L’appuntamento del 2017 coincide con l’inizio della presidenza italiana della Strategia e dell’Iniziativa Adriatico Ionica che ha preso avvio dal giugno scorso. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Sandro Gozi, nel corso di un video messaggio, ha confermato l’attenzione del governo nazionale verso gli sviluppi della Strategia che ha l’obiettivo di favorire la cooperazione tra i Paesi coinvolti. Bora ha anche auspicato “un allineamento degli interventi alle esigenze di tutti i territorio adriatici e ionici, dopo le inziali difficoltà determinate dalla scarsità delle risorse economiche previste, poi recuperate grazie all’impegno di tutti i Paesi”. L’appuntamento alle Muse di Ancona, come ha riferito Riccardo Strano (Regione Marche, capo unità Strategia adriatico ionica), è anche l’occasione per fare il punto su Adrion, il progetto a supporto della strategia, approvato dalla Commissione europea e finanziato con 117 milioni di euro. Un primo bando si è concluso con 35 proposte pervenute e un impegno richiesto di 45 milioni di euro. All’inizio del 2018 partirà il secondo bando che dovrebbe drenare altri 45 milioni per iniziative da realizzare nei quattro Stati membri (Italia, Slovenia, Croazia, Grecia) e nei quattro in pre adesione (Albania, Serbia, Montenegro, Bosnia Erzegovina). Le risorse di Adrion dovranno agire da propulsore delle politiche di sviluppo dell’area, facendo leva su settori condivisi, come l’economia marittima, ambiente marino, trasporti e turismo sostenibile.

 

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