Le parole azzurre ( postfazione di Mauro Mazziero)
Come Leonardo intuì in certi paesaggi dipinti, dove le montagne si facevano azzurre per l’aria che le avvolgeva, così le parole di Fabio Strinati si colorano di zaffera in questo libro estremo. L’aforisma è il distillato di una vita, l’orizzonte che un uomo tocca non alla fine ma nel culmine della sua storia. Nella sua maturità raggiunta e consapevolmente vissuta il poeta si sente forte, capace di alzare lo sguardo nel giusto mezzo, la stessa misura di cielo e di terra, con le parole che si ergono come montagne guardiane del mondo. Pensieri brevi che danno vertigine, cime di significato e di senso coraggiosamente raggiunte. Improvvisamente lo sguardo vede molte più cose di quante ne possa contenere. Ecco il brivido che si prova e la persistenza nella memoria di questi pensieri lapidari. Ancora si sente l’eco di un suono che nel pensiero si produce, misteriosamente, quando si legge. Una voce nella memoria che fa ascoltare le parole allo spirito. Quel richiamo costruito dalla mente dà corpo alle parole e, in questa meravigliosa condizione che è propria della lettura silenziosa, il racconto fulmineo di un’esperienza passa dalla pagina scritta al nostro essere profondo. Questa introiezione è ricca di passaggi e cambiamenti, l’aforisma si tramuta velocemente in pensiero e comincia a lasciare i suoi carichi di senso profondo, di malinconia e di tempesta. Ora che li avete letti portateli con voi come un viatico, ogni tanto trovateli e lasciatevi trovare da loro.