“Il Novecento non vuole morire”: intervista a Renzo Paris

“Il Novecento non vuole morire”: intervista a Renzo Paris

 

di Raffaella Milandri

 

Renzo Paris è considerato uno dei maggiori romanzieri e poeti contemporanei, autore di opere famose tra cui “Cani Sciolti” e le biografie romanzate di Alberto Moravia e Pier Paolo Pasolini, di cui era amico. Intervistarlo è per me una emozione e un onore, e come fanno solo le grandi persone, è proprio lui, Renzo, a mettermi a mio agio, rendendosi disponibile e semplicemente dandomi del tu. Parliamo di letteratura, delle sue letture preferite e dei suoi progetti, tra cui il romanzo che uscirà a gennaio, “Bambole e Schiavi” (Elliot Editore).

Letteratura italiana: viviamo ancora dei riverberi e dei fasti del Novecento, e dei fermenti degli anni Sessanta. Ma oggi, nel 2017, possiamo ancora parlare di una Letteratura Italiana di spessore e qualità?

Il Novecento non vuole morire. E’ ancora uno scrigno di quando la letteratura era la sostanza del vivere. Oggi non ha più quella importanza. Il Novecento è zeppo di attrezzi ancora buoni oggi perchè è legato alla memoria del fare letterario antico. L’uscita dal Novecento  può realizzarsi solo se si va indietro tutta e si  ascoltano ancora i poeti latini e greci. Quando cominciai a tradurre da ragazzo Apollinaire e Corbière, due poeti che non ho mai abbandonato, mi accorsi che i loro amori venivano da lontanissimo. Scrissi un manifesto, intitolandolo al “neo-antico” per  sottolineare quell’Atlantide sommersa. La poesia , quando è tale, vola alto sopra i secoli e il Novecento è solo una breve parentesi.

Nel panorama della letteratura mondiale contemporaneo, cosa ti affascina?

Sono un lettore onnivoro.  Ma le mie letture riguardano ancora la letteratura francese, sommersa da quella americana, da Houellebeq a Carrère. Sto leggendo una antologia di poeti francesi, dal 1960 a oggi, pubblicata da Flammarion e mi beo di confrontarla con una possibile antologia italiana  che abbracci lo stesso periodo. Ancora mi affascina scoprire ad esempio una poetessa da poco scomparsa, Martine Broda. Seguo la critica e leggo romanzi da ogni parte del mondo. Anche se già dopo una settimana non ricordo più nulla.

Se potessi salvare solo pochi libri da uno scenario catastrofico come quello di Fahrenheit 451, quali salveresti?

Ho cinquemila libri nella mia biblioteca e vorrei salvarli tutti.

Parlaci delle tue creature. Poesie, romanzi, saggi di Renzo Paris.Cosa ti ha spinto a questi passaggi? Ispirazione , esplorazione o evoluzione?

La poesia è il nodo che la prosa è chiamata a sciogliere. Perciò ho scritto una decina di romanzi (“Cani sciolti”, ristampato da Elliot è forse quello che  ha avuto più lettori) ambientati sia a Roma che nella mia amata Marsica. Moravia mi diceva che avevo due “forni”. L’ultimo libro di poesia:”Il mattino di domani”(Elliot) chiude la trilogia di un mio canzoniere. E poi le biografie romanzate di  Moravia, Silone e Pasolini. Forse è il caso di ristampare “La banda Apollinaire”(Hacca) adesso che si avvicina il centenario della morte di quel grande che tradussi per gli Oscar Mondadori.

Moravia ti regalò una macchina da scrivere. Ti immagino allora infilare il foglio di carta bianca e iniziare a digitare i tasti. Oggi invece apri il file vuoto sul computer e inizi a scrivere. Cosa è cambiato per te?

Ho cominciato a scrivere  alle elementari, con una penna stilografica, immergendo il pennino nell’inchiostro del banco. Poi è arrivata la Bic e la macchina da scrivere.  Mio padre me ne regalò una, prima di Moravia. Oggi il computer è meno faticoso ma bisogna fare attenzione alla sua fluidità.

Dopo “Pasolini ragazzo a vita”, a cosa stai lavorando? Che progetti hai nel cassetto?

A gennaio uscirà la mia ultima fatica. Si tratta di un romanzo intitolato “Bambole e schiavi”(Elliot) che è forse l’ultimo . Ho cominciato a scrivere a nove anni, nel 1953 e a pubblicare nel 1966 su “Nuovi Argomenti”. Tra poco compirò 74 anni. Sono tanti. Sono stato definito da Filippo La Porta il “padre dell’autofiction italiana”, non vorrei diventare il nonno.

Quando hai scritto la ultima poesia, e qual è? C’è bisogno di poesia, oggi?

Di poesia c’è sempre bisogno e io ancora mi sento chiamato. Molti i chiamati, pochi gli eletti. Scrivo dapprima a penna su un quadernetto, poi correggo e infine correggo ancora inserendo i versi nel computer. Di nuovo bisogno di poesia già ne parlavo in un testo di “Album di famiglia”(Guanda 1990) dopo la morte di Pasolini.

 

BIOGRAFIA DI RENZO PARIS

Renzo Paris, poeta, narratore, saggista e docente di Letteratura Francese all’Università di Salerno e poi di Viterbo, è nato a Celano (Aq) nel 1944, e vive dal 1957 a Roma. Ha tradotto e commentato le poesie di Corbière, Apollinaire, Prévert. Negli anni ha pubblicato diversi libri, di cui alcuni tradotti in farncese e tedesco; fra i più noti: “Cani sciolti” (Transeuropa, 1988), “Frecce avvelenate” (Bompiani, 1974), “Filo da torcere” (Feltrinelli, 1982), “Le luci di Roma” (Theoria, 1990), “Squatter” (Castelvecchi, 1999), “Ultimi dispacci della notte” (Fazi, 1999). Ha raccolto le sue poesie in “Album di famiglia” (Guanda, 1990). Nel 1988 ha pubblicato un libro autobiografico sul ’68 “Cattivi soggetti” (Editori Riuniti), nel 1995 “Romanzi di culto” (Castelvecchi) e un anno dopo la biografia di Alberto Moravia “Una vita controvoglia” (Giunti).  I suoi ultimi libri sono “Gli ultimi fuochi del Novecento”(Iacobelli Editore, 2013), “Il fumo bianco” (Elliot, 2013) e “ Il fenicottero. Vita segreta di Ignazio Silone” (Elliot, 2014). Collabora al “Venerdì di Repubblica”. Pubblichiamo qui l’elenco delle sue opere principali in ordine cronologico

  • Lo spettatore pornofono, Caltanissetta-Roma, Sciascia, 1969
  • Cani sciolti, Rimini, Guaraldi, 1973
  • Frecce avvelenate, Milano, Bompiani, 1974
  • La casa in comune, Roma, Cooperativa scrittori, 1977
  • Il mito del proletariato nel romanzo italiano, Milano, Garzanti, 1977
  • Filo da torcere, Milano, Feltrinelli, 1982
  • Fuori rotta, Roma, Pellicanolibri, 1984
  • Cattivi soggetti, Roma, Editori Riuniti, 1988; Iacobelli, 2013
  • Album di famiglia, Parma, Guanda, 1990
  • Le luci di Roma, Roma, Theoria, 1991
  • Alberto Moravia, Firenze, La nuova Italia, 1991
  • Romanzi di culto, Roma, Castelvecchi, 1995
  • Moravia: una vita controvoglia, Firenze, Giunti, 1996
  • Ragazzi a vita e altre storie di poeti, Milano, Marcos y Marcos, 1997
  • Squatter, Roma, Castelvecchi, 1999
  • Ultimi dispacci della notte, Roma, Fazi, 1999
  • Ritratto dell’artista da vecchio: conversazioni con Alberto Moravia, Roma, Minimum fax, 2001
  • Un’altra generazione perduta. 1968-1990, Roma, De Donato – Lerici, 2003
  • La croce tatuata, Roma, Fazi, 2005
  • I ballatroni, Roma, Avagliano, 2007
  • La vita personale, Matelica, Hacca, 2009
  • La banda Apollinaire, Matelica, Hacca, 2011
  • Il conte libertino, Roma, Gaffi, 2013 – I Premio Vittoriano Esposito 2014
  • Il fenicottero. Vita segreta di Ignazio Silone, Elliot, Roma 2014
  • Pasolini. Ragazzo a vita, Roma, Lit Edizioni, 2015.

 

 

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