dall’Amat

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2018-01-22

FERMO, TEATRO DELL’AQUILA MERCOLEDÌ 24 GENNAIO

CON IL PLURIPREMIATO GIANNI CON CAROLINE BAGLIONI

PROSEGUE CLASSICO CONTEMPORANEO

Con Gianni – spettacolo vincitore del Premio In-Box 2016 e progetto vincitore del Premio Scenario per Ustica 2015 -diretto ed interpretato dalla giovane attrice perugina Caroline Baglioni, rivelazione della nuova scena teatrale italiana, prosegue mercoledì 24 gennaio al Teatro dell’Aquila di Fermo Classico contemporaneo, la stagione dedicata alle esperienze più contemporanee promossa – accanto a quella di prosa – dal Comune di Fermo e dall’AMAT in collaborazione con la Regione Marche e il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

Con Classico Contemporaneo torna anche Scuola di platea, seguitissimo progetto di introduzione al teatro per gli studenti degli istituti superiori di Fermo promosso dall’AMAT e dal Comune di Fermo. La partecipazione allo spettacolo è solo il momento centrale di un programma che prevede incontri propedeutici e confronti con la compagnia.

Caroline Baglioni ritrova nella voce dello zio, Gianni Pampanini, affetto da problemi maniaco-depressivi, le tracce di verità di un’esistenza che la scrittura teatrale riesce a sottrarre all’oggettivazione della malattia. “Avevo circa tredici anni – scrive Caroline Baglioni – mio padre tornò a casa e disse che era arrivato il momento di occuparci di Gianni. Era un gigante Gianni. Alto quasi due metri, ma a me sembravano tre e nella mia mente è un film in bianco e nero. Gianni sembra oggi un ricordo lontano, ma era lontano anche quando c’era. Era lo zio con problemi maniaco-depressivi che mi faceva paura. Aveva lo sguardo di chi conosce le cose, ma le ripeteva dentro di sé mica ce le diceva. Fumava e le ripeteva dentro di sé. Gianni non stava mai bene. Se stavamo da me voleva tornare a casa sua. Se stava a casa sua voleva uscire. Se era fuori voleva tornare dentro. Dentro e fuori è stata tutta la sua vita. Dentro casa. Dentro il Cim. Dentro la malattia. Dentro al dolore. Dentro ai pensieri. Dentro al fumo. Dentro la sua macchina. E fuori. Fuori da tutto quello che voleva.

Non aveva pace Gianni. Ogni centimetro della sua pelle trasudava speranza di stare bene. Stare bene è stata la sua grande ricerca. Ma chi di noi non vuole stare bene? Nel 2004 in una scatola di vecchi dischi, ho trovato tre cassette. Tre cassette dove Gianni ha inciso la sua voce, gridato i suoi desideri, cantato la sua gioia, detto la sua tristezza. Per dieci anni le ho ascoltate riflettendo su quale strano destino ci aveva uniti. Un anno prima della mia nascita Gianni incideva parole che io, e solo io, avrei ascoltato solo venti anni dopo. E improvvisamente, ogni volta mi torna vicino, grande e grosso, alto tre metri e in bianco e nero”.

“Colpisce la trasformazione di un materiale biografico intimo e drammatico – si legge nelle motivazione della Giuria del Premio Scenario – in un percorso personale di ricerca performativa: la traccia audio originale di un’esistenza spezzata, come il testamento beckettiano di Krapp, ispira una partitura fisica, gestuale, coreografica in un efficace gioco tra due ambiti scenici che si rivelano anche esistenziali. Un lavoro sulla memoria individuale capace di creare uno spazio di comprensione ed empatia che scuote lo spettatore.”

Lo spettacolo è prodotto da La società dello spettacolo, la supervisione alla regia è di Michelangelo Bellani, c.l.Grugher, le luci sono di Gianni Staropoli e il suono di Valerio Di Loreto.

Informazioni e biglietti: Teatro dell’Aquila 0734 284295. Inizio spettacolo ore 21.

URBINO, TEATRO SANZIO MERCOLEDÌ 24 GENNAIO

ISABELLA CARLONI IN SCENA CON ARTEMISIA

Un viaggio attorno ad Artemisia Gentileschi a partire dalla Cleopatra del 1620, appartenente alla collezione Cavallini-Sgarbi è ciò che propone Isabella Carloni mercoledì 24 gennaio al Teatro Sanzio di Urbino con Artemisia, primo dei due appuntamenti di Sanzio extra, sezione fuori abbonamento della stagione promossa dal Comune di Urbino con l’AMAT.

Lo spettacolo parte da una delle Cleopatra dipinte da Artemisia: un ritratto spoglio, una figura quasi sgraziata rispetto alle aspettative e ai canoni tradizionali: un dipinto audace, emblematico della forte personalità della pittrice, del suo genio creativo e, come tutta la sua opera, di una sfida lanciata al suo tempo e a ogni imposizione. La drammaturgia, firmata dalla stessa interprete, è occasione, per l’autrice, non solo di ripensare scenicamente la figura e l’opera della Gentileschi, ma anche di interrogarsi sulle forme dell’azione scenica e sull’idea stessa di rappresentazione, che coinvolge la pittura quanto l’arte performativa. Nel moltiplicarsi del gioco scenico l’attrice ricerca assonanze e provocazioni nel mondo di Artemisia, nelle sue tele, nella sua storia, nella sua leggenda: entra nell’atelier della pittrice, gioca con la modella che presta il suo corpo all’artista, come l’attrice alla scena, indaga il soggetto del quadro stesso, la regina d’Egitto, per trovare fili e connessioni tra le varie figure. Si delinea così un percorso drammaturgico che pur non seguendo la linearità narrativa offre uno squarcio sulla pittrice e la sua opera e restituisce un’Artemisia contemporanea e mitica al tempo stesso. Una raffinata messa in scena, dal forte impatto visivo, un omaggio alla passione per il lavoro artistico, che nella figura di Artemisia si fa strumento di libertà e di espressione di sé e che ancora oggi parla, attraverso di lei al cuore delle donne.

“Avvicinarsi al genio della Gentileschi – afferma Isabella Carloni – chiede subito di liberare la sua immagine da pregiudizi, letture ideologiche e perfino da una presenza troppo ingombrante della sua biografia. Ho affrontato così questo lavoro su Artemisia, un’artista che amo profondamente, con la curiosità di un’artista del teatro che s’interroga anche sui suoi strumenti di lavoro e sulle modalità creative della propria arte, per incrociare quelle di un’arte diversa, ma così vicina, come la pittura, che lavora con le immagini, proprio come il teatro. Ho puntato la mia attenzione sui suoi quadri – su uno in particolare – più che su un unico personaggio, con la convinzione che solo attraverso più sfaccettature avrei potuto avvicinarmi alla sua forte e complessa personalità artistica. Così, attraverso le varie figure sulla scena, quella della pittrice ma anche della modella, della regina che è soggetto del quadro e di me stessa come attrice, trovo fili e connessioni con la storia dell’una e dell’altra. La passione e l’adesione totale alla propria arte diventa il filo di un percorso di ricerca di senso che è anche ricerca dell’identità dell’artista del nostro tempo”.

 

Artemisia è uno spettacolo di e con Isabella Carloni, la cura della scena e gli oggetti sono di Frediano Brandetti, la realizzazione costume di scena di Stefania Cempini, il disegno luci di Angelo Cioci, immagini video di Marco Di Battista, la produzione è di Rovine Circolari.

Per informazioni: Teatro Sanzio 0722 2281. Inizio spettacolo ore 21.

PESARO, TEATRO ROSSINI DA GIOVEDÌ 25 GENNAIO

ALE & FRANZ IN SCENA CON NEL NOSTRO PICCOLO. GABER, JANNACCI, MILANO

AL TERMINE DI UNA RESIDENZA DI RIALLESTIMENTO

Da giovedì 25 a domenica 28 gennaio prosegue con Ale & Franz in Nel nostro piccolo. Gaber, Jannacci, Milano la Gold Season del Teatro Rossini di Pesaro promossa dal Comune con l’AMAT, la Regione Marche e il MiBACT. Il Teatro Rossini conferma la sua vocazione di luogo privilegiato per la creazione artistica ospitando in questi giorni la compagnia in una residenza di riallestimento dello spettacolo che precede il debutto di giovedì.

Con la stagione torna anche Oltre la scena, ciclo di incontri curati dall’AMAT con le compagnie protagoniste al Teatro Rossini, preziosi momenti di approfondimento per il pubblico. L’incontro Ale & Franz si svolge sabato 27 gennaio alle ore 18 presso la Sala della Repubblica del Teatro Rossini (ingresso gratuito).

“Il punto di partenza, le tappe di un percorso, l’ambizione di una condivisione. Gaber, Jannacci sono tutto questo per noi. Sono il racconto di un mondo visto dalla parte di chi ha il coraggio – affermano i due attori -, con le proprie idee, di vedere dentro la vita di ognuno. Raccontare le piccolezze, le sconfitte, le paure che ci accompagnano. Il coraggio di vivere storie non sempre vincenti. La forza di trasmettere emozioni vere: i fallimenti di una vita, la delusione degli ideali, la conoscenza profonda di sentimenti penetranti, come l’amore. La gioia della vita. Gaber e Jannacci son questo, per noi. Sono la scintilla da cui vedere l’uomo come il centro di tutto, conoscere il suo mondo, vederlo mentre ci gira intorno. Un mondo, sofferto e gioioso, colorato e grigio, assolato e buio. Ma sempre, e comunque un mondo vero, reale. Senza timori, senza remore. Gaber e Jannacci sono soprattutto la capacità di farci vedere che chi si muove e vive accanto al nostro fianco, chi cammina nelle strade, chi respira la nostra stessa aria, sono uomini, persone, uguali a noi. Perché un amore andato male è un storia che abbiamo sentito mille volte, e mille volte ancora sentiremo. Perché le emozioni non finiscono mai. Tutto questo porteremo con noi, sul palco. La voglia di mostrare come un percorso tanto profondo come quello di Jannacci e Gaber, abbia a sua volta aiutato e guidato la riflessione di tanti altri artisti. Mostrare al pubblico come in quei pensieri, in quelle parole e in quelle note ci sia anche il punto di partenza della nostra storia. Vorremmo raccontarvi la fortuna di aver potuto respirare la stessa aria che Gaber e Jannacci respiravano, l’aria di Milano”.

 

Testo e regia dello spettacolo sono di Ale & Franz accompagnati sul palco da Luigi Schiavone (chitarra elettrica/acustica), Fabrizio Palermo (basso e voce), Francesco Luppi (tastiere e voce), Marco Orsi (batteria). Lo spettacolo è una produzione ITC2000.

Per informazioni: Teatro Rossini 0721 387621. Inizio spettacolo: da giovedì a sabato ore 21, domenica ore 17.

TEATROLTRE, VENERDÌ 26 GENNAIO A SAN COSTANZO

ANDREA LASZLO DE SIMONE IN CONCERTO

 

 

Venerdì 26 gennaio al Teatro della Concordia di San Costanzo TeatrOltre, la più ampia rassegna regionale multidisciplinare di 32 appuntamenti legati a esperienze del contemporaneo promossa da AMAT con i Comuni del territorio, volge lo sguardo alla musica di qualità ospitando – in collaborazione con il Loop per Klang festival, altri suoni, altri spazi – Andrea Laszlo De Simone, artista originale che attinge alla tradizione, mescolando pop e psichedelia.

 

Andrea Laszlo De Simone è un’anomalia. È un solista, prima di tutto. Ma è anche una band di sei elementi. L’esordio discografico risale al 2012, anno in cui Andrea Laszlo De Simone pubblica il primo album autoprodotto, Ecce Homo, e alcuni videoclip Solo un uomo11:43I nostri piccoli occhi. All’inizio del 2014 incontra alcuni musicisti della scena underground torinese e da mesi di sala prove esce una vera e propria band: Damir Nefat (chitarra), Daniele C (basso e cori), Filippo Cornaglia (batteria), Zevi Bordovach (tastiere) e Anthony Sasso (cori e percussioni). E proprio con questa formazione il cantautore entra in studio per registrare quello che sarebbe poi diventato Uomo Donna.

Uomo Donna, il suo primo vero e proprio album, uscito il 9 giugno per 42 Records è anticipato dai singoli Uomo DonnaVieni a salvarmi e La guerra dei baci, tutti e tre anticipati a loro volta da tre videoclip particolarissimi ed evocativi seppur nella loro semplicità. Uomo Donna è un disco particolarissimo che vive di contrasti: c’è la canzone d’autore italiana e la psichedelia, Battisti e i Radiohead, i Verdena e Modugno, l’influenza di quella che negli anni ’70 veniva chiamata Library music e un tocco post-moderno che lo rende nuovo anche nel suo essere volutamente classico. Uomo Donna è un disco d’amore; dodici canzoni unite fra di loro in un percorso in cui vengono affrontate le differenti fasi del sentimento amoroso e le sue implicazioni esistenziali. L’illusorietà della realtà ci seduce e ci accieca e l’amore ci rende forti, fragili, uniti e soli. Il disco è stato autoprodotto e registrato in presa diretta nell’ottobre 2014 in collaborazione con il fonico bolognese Giuseppe Lo Bue, successivamente post-prodotto e mixato utilizzando tecniche sperimentali a cavallo tra l’analogico e il digitale fino a creare un paradosso sonoro che ricorda la canzone italiana anni ’70, masterizzato da Andrea Suriani. In questo percorso di circa due anni è nata spontaneamente l’esigenza di lavorare a lungo alla ricerca di una coerenza tra il prodotto discografico e l’anima sperimentale della live performance per la quale il progetto si è sempre distinto.

Per informazioni e biglietti (10 euro, ridotto 8 euro): biglietterie circuito AMAT (071 2072439 – www.vivaticket.it vendita on line), la sera del concerto dalle ore 19 presso la biglietteria del teatro 0721 950124 – 366 6305500.

Inizio concerto ore 21.15.

ANNULLATA LA TOURNÉE DELLO SPETTACOLO LA FAVOLA DEL PRINCIPE CHE NON SAPEVA AMARE

CON STEFANO ACCORSI PREVISTO A URBINO E FERMO

IN SOSTITUZIONE ALTRI DUE SPETTACOLI CON LO STESSO ACCORSI

 

Lo spettacolo La favola del principe che non sapeva amare con Stefano Accorsi per la regia di Marco Baliani, previsto al Teatro Sanzio di Urbino venerdì 2 febbraio e al Teatro dell’Aquila il 3 e 4 febbraionon potrà avere luogo in quanto la produzione è stata sospesa e conseguentemente annullata l’intera tournée.

Con queste parole Stefano Accorsi e Marco Baliani motivano tale scelta: «”C’era una volta…” così cominciano le storie. Anche questa nostra Favola del principe che non sapeva amare comincia allo stesso modo e narra di un viaggio esistenziale. Solo che questa volta la storia non siamo riusciti a concluderla. Il Tempo tiranno, proprio come accade nella storia, è intervenuto a tarpare le nostre visioni con le sue rigide clessidre. E a pochi giorni dalla prima dello spettacolo non ci siamo sentiti di mostrare agli spettatori un’opera non compiuta. Non compiutamente sentita da noi come avremmo voluto che fosse. Abbiamo così deciso di prenderci altro tempo e di rimandare la nostra narrazione a più lieti giorni».

Venerdì 2 febbraio, Stefano Accorsi sarà comunque protagonista della Stagione del Teatro Sanzio di Urbino, con Giocando con Orlando – AssoloTracce, memorie, letture da Orlando furioso di Ludovico Ariosto secondo Marco Baliani, una versione speciale che nasce dalla fortunata esperienza teatrale che ha visto Stefano Accorsi e Marco Baliani confrontarsi in maniera appassionata e ironica, sui palcoscenici dei maggiori teatri italiani, con le parole immortali dell’Ariosto. Restano validi per questo spettacolo i tagliandi di abbonamento e i biglietti venduti in prevendita. Per informazioni 071 2072439 – 0722 2281.

La stessa compagnia de La favola sarà invece protagonista il 29 e 30 marzo della Stagione del Teatro dell’Aquila di Fermo con il loro acclamato Decamerone. Vizi, virtù, passioni da Boccaccio, con protagonista lo stesso Stefano Accorsi, sempre per la regia di Marco Baliani. I tagliandi di abbonamento e i biglietti restano validi per le date di recupero: abbonamenti e biglietti relativi a sabato 3 febbraio saranno validi per giovedì 29 marzo, quelli relativi a domenica 4 febbraio saranno validi per venerdì 30 marzo. Per informazioni 0734 284295.

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