Parlare Futuro: Giulio Giorello, “L’etica del ribelle”

Parlare Futuro: Giulio Giorello, “L’etica del ribelle”

Parlare Futuro Ultimo Appuntamento

Mercoledì 31 Gennaio ore 21.15

Montecosaro Teatro Delle Logge

Giulio Giorello L’Etica del Ribelle

 

Giulio Giorello, “L’etica del ribelle”

Montecosaro – E’ per Mercoledì 31 Gennaio alle ore 21,15 a Montecosaro, nello storico e suggestivo Teatro delle Logge, l’ultimo appuntamento della rassegna Parlare Futuro. Lezioni d’ Autore. Sarà il filosofo, matematico, saggista Giulio Giorello a chiudere il fortunato ciclo di incontri, iniziato a novembre sul filo de “Il Dissenso”. Una sorta di tributo al libero pensiero, alla disobbedienza al potere, al coraggio del diniego, un inno all’innovazione e alla conoscenza. Quindi, chi meglio di Giulio Giorello, poteva trarre le conclusioni di questo lungo percorso all’insegna della libertà e della disobbedienza? E’, infatti, Giulio Giorello nell’ultimo suo libro-intervista “L’etica del ribelle”, a cura di Pino Donghi, ad evidenziare la relazione fra rivoluzione e conoscenza asserendo in maniera lapidaria che “la verità è figlia del tempo, e forse la rivoluzione è il termine che media tra tempo e conoscenza.” E assecondando una certa insofferenza all’abuso che si è fatto del termine rivoluzione, il professore propone una categoria, non solo diversa, ma per certi versi antitetica di rivoluzione: la categoria di ribellione. E seguendo le orme del suo maestro, Ludovico Geymonat, espone uno dei nuclei tematici della narrazione che è lo studio delle rivoluzioni della conoscenza. E di concetto in concetto, altro tessuto connettivo della riflessione sembra essere l’analogia fra rivoluzioni scientifiche e rivoluzioni politiche. Ma più di tutti colpisce la sintonia del filosofo Giorello con il mondo anglosassone e protestante e ancor più meraviglia che quando deve parlare di rivoluzione non cita Ernesto Che Guevara, ma neppure i suoi amati filosofi Giordano Bruno e Baruch Spinoza. Le scelte scontate non gli appartengono. Ricorre, invece, a un autore spiritualista e aristocratico, eroe di guerra tedesco caro alla destra: Ernst Jünger. Dal suo Trattato del ribelle ricava il concetto che la resistenza al dispotismo nasce dalla libertà interiore di chi assegna «più valore al modo di essere» che «alla pura sopravvivenza». Quello di mercoledì sarà il Giorello di sempre, grande maestro e grande filosofo, colui che ama mettere in discussione le certezze più assodate, le credenze comuni perchè in tutti i campi vince chi innova e «le eccezioni non confermano la regola, ma diventano una nuova regola». Queste sono solo alcune delle argomentazioni toccate nell’ultimo libro del professore, ma tanti sono gli interrogativi che sorgono e che pensiamo possano essere sbrogliati mercoledì 31 gennaio.

Giulio Giorello è nato a Milano nel 1945, è filosofo ed epistemologo italiano. Laureato in filosofia e matematica, ha insegnato nelle università di Pavia, Catania e dell’Insubria, per poi approdare al Politecnico di Milano, dove è docente tutt’ora di Filosofia della Scienza. Presidente della SILF, scrive per le pagine culturali de’ Il Corriere della Sera ed è autore di numerosi saggi filosofici, etici e politici come Quale Dio per la Sinistra? , Dove Fede e Ragione si incontrano?, Viaggio intorno all’evoluzione e Lo scimmione intelligente.

L’incontro è promosso dall’assessorato alla cultura del Comune di Montecosaro, da un circuito di sei Comuni delle province di Macerata, Fermo, Ancona e da numerosi sponsor privati.

 

 

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