Verso la ricostituzione del Biodistretto Il Piceno

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BIODISTRETTO IL PICENO VERSO IL RINNOVO DEL DIRETTIVO

 

Montefiore, 12 febbraio 2018 – Lunedì 5 febbraio presso la sala Consiliare del Comune di Montefiore si è svolto l’ncontro promosso da Aiab Marche (Associazione Italiana Agricoltura Biologica) con i sindaci dei comuni intenzionati ad aderire alla ricostituzione del Biodistretto Il Piceno e alla presenza di diversi agricoltori locali. Occorreva da tempo fare una sintesi sul tema per individuare quali comuni sono intenzionati ad aderire. I Comuni presenti alla riunione erano i seguenti: Massignano, Montalto Marche, Moresco, Altidona, Montefiore, Altidona, Campofilone, Pedaso. L’incontro è servito a chiarire che rinnovando l’adesione al Biodistretto, gli enti locali continuano ad impegnarsi a diffondere nel territorio la cultura del biologico, attraverso iniziative di valorizzazione delle produzioni BIO locali e delle aziende che lo producono, sostenendole anche attraverso iniziative di sensibilizzazione al consumo del BIO. Possono aderire al Biodistretto anche le imprese, sia quelle in ambito agro-alimentare che quelle turistiche, contribuendo alla valorizzazione con menu biologici.

BIODISTRETTO, l’intervento del Sindaco De Angelis

Durante la riunione è intervenuto Roberto De Angelis, Sindaco di Cossignano: <<Negli anni abbiamo registrato la volontà delle amministrazioni comunali di perseguire gli obiettivi proposti da Aiab, in un bacino territoriale ben definito per sostenere le pratiche del biologico, sia come produzione che come consumo. Tutto questo per sostenere lo sviluppo sostenibile, per creare nuove relazioni, stare vicini come Comuni ai nostri agricoltori e a quanto di buono porta con sé il paradigma della cultura biologica. In passato abbiamo pensato di fare il biodistretto con Ascoli e Fermo e vorremmo continuare su questa strada di sensibilizzazione promuovendo iniziative convegnistiche, eventi nelle scuole, sostenendo le filiere corte e i mercatini o altre iniziative di promozione dei prodotti di consumo, coinvolgendo anche operatori turistici o commerciali. Non ha senso chiamarci biodistretto se poi non c’è sensibilizzazione, se non si crea nuovo valore, nuovo protagonismo dei soggetti principali della specifica filiera, nuovi condizioni per valorizzare il nostro territorio. Il Biodistretto può essere lo strumento anche per favorire la rappresentanza verso le istituzioni, sta a noi decidere se investirci. I prossimi step potrebbero essere il rinnovo all’adesione del Biodistretto, la costituzione dell’associazione e la calendarizzazione di alcune iniziative per le quali ogni amministrazione ha il dovere di coinvolgere le aziende del territorio che possono prendere parte a questa sfida. Un conto è presentare un’iniziativa come Comune, un conto come un’iniziativa di più comuni che costituendosi in associazione, potranno nelle migliori delle ipotesi partecipare o valorizzare bandi istituzionali per il settore bio, al quale oggi possono accedere solo gli agricoltori, per dare un nuovo senso a tutti i nuovi investimenti che il settore può intercettare in una dimensione più ampia di una realtà comunale>>.

L’entità del Biodistretto viene visto come un mezzo per sviluppare la cultura della vita sana attraverso la riscoperta quell’agricoltura biologica, fonte identitaria per il territorio. Presente all’incontro anche Enzo Malavolta, Presidente Aiab Marche, rivolge così il suo messaggio ai sindaci interessati ad aderire: <<Per Biodistretto s’intende la riscoperta del territorio, come luogo in cui vengono messe in rete le risorse naturali, culturali e produttive di un territorio, valorizzate dalle politiche locali orientate alla salvaguardia dell’ambiente, delle tradizioni. L’accordo fra comuni è orientato allo sviluppo sostenibile, con un ruolo centrale delle autorità locali, attraverso attività promozionali messe in atto fino ad oggi, come ad esempio quello della Biodomenica, come gli orti biologici e i laboratori nelle scuole, l’orientamento a limitare l’uso dei pesticidi, mettere in rete le aziende biologiche e i produttori. Il Biodistretto rappresenta un mezzo di promozione del territorio, ne fanno parte i comuni che decidono di aderire alla formazione al fine di perseguire la crescita di tutto il territorio, a partire dalle buone pratiche, di agricoltura bio, coinvolgendo anche ristorazione e struttre ricettive>>.

Il prossimo passo sarà il rinnovo all’adesione del Biodistretto e successivamente la costituzione dell’associazione, per creare lo strumento operativo del patto territoriale. Gli obiettivi che il rinnovato Biodistretto si propone di perseguire saranno i seguenti:

  • creare una rete di consumo di prodotti che diventi punto di riferimento anche a livello turistico;
  • puntare sulla formazione dei ragazzi nelle scuole spiegando qual è l’agricoltura sana che nutre;
  • organizzare eventi a tema di valorizzazione del territorio, con convegni e dibattiti per sensibilizzare il pubblico sulla cultura del biologico e sui benefici di uno stile di vita sano per la salute;
  • riscoprire le risorse e la storia, le tradizioni, la cultura tipica del territorio perse a causa della globalizzazione.

 

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