Quasi duecento ragazzi sono accorsi ad ascoltare il presidente emerito della Corte costituzionale, tornato all’Università di Macerata per una lezione sull’esperienza costituzionale di uno storico del diritto
Macerata, 2018-03-20 – Quasi duecento ragazzi sono accorsi ad ascoltare Paolo Grossi, presidente emerito della Corte costituzionale, tornato all’Università di Macerata per una lezione sull’esperienza costituzionale di uno storico del diritto. “Rimango sempre un professore – ha detto – e mi piace essere qui proprio perché si tratta di una lezione”. Accolto dal rettore Francesco Adornato e da Luigi Lacchè, che hanno ricordato gli anni maceratesi di Grossi, docente e primo preside della Facoltà di Giurisprudenza e la sua capacità di stabilire una relazione profonda con gli studenti, il docente è partito proprio dai ricordi dell’Ateneo. “Dal 1961 al 1966 fui docente in questa facoltà Giurisprudenza, – ha detto – dove ho avuto allievi carissimi, ormai diventati illustri docenti che ora ho qui di fronte, e, in particolare, un carissimo allievo e, più che allievo, un maestro, perché un personaggio di qualità straordinarie: Mario Sbriccoli, una presenza fondamentale della mia vita. I suoi “nipoti” – ha aggiunto riferendosi agli attuali professori seduti in prima fila – mi sono carissimi perché rappresentano la discendenza di Mario Sbriccoli e sono lieto che oggi qui ci sia la sua compagna”.
La lezione di Grossi, uno dei più autorevoli storici del diritto, ha proseguito sul rapporto tra diritto e società, sull’importanza della Costituzione, “Dovrebbero instituire insegnamenti di diritto costituzionale nelle scuole” e sul ruolo dello storico del diritto all’interno della Corte costituzionale. “Lo storico del diritto può arricchire e rendere complesso quel lavoro collegisle a cui la Corte tiene molto. Il diritto non è null’altro che la società che si autoordina”. Al termine il rettore Adornato ha consegnato a Grossi una pergamena ricordo. Al tavolo, anche Lorenzo Di Tommaso in rappresentanza degli studenti.