Concorso Postacchini, i finalisti della categoria C si raccontano

Concorso Postacchini, i finalisti della categoria C si raccontano

 

Attesa per le finali delle categorie C e D. Intanto giovedì violinisti in trasferta alla Scuola Media Nardi di Porto San Giorgio

 

Fermo, 2018-05-23 – Dopo aver incontrato gli studenti del fermano, ancora una “gita fuori porta” attende oggi (24 maggio) i giovani violinisti del Concorso Postacchini che lasceranno il Teatro dell’Aquila, tempio della musica in questi giorni, e incontreranno i ragazzi della Scuola Media Nardi di Porto San Giorgio per il consueto crocevia di linguaggi, mondi e culture.

Se la giocosa trasferta permetterà ai violinisti di incontrare i propri coetanei, rispondere alle loro curiosità e scambiare esperienze, a teatro l’atmosfera si fa sempre più seria ad un passo dalle finali delle categorie D e C di domani (25 maggio). Intanto i ragazzi della categoria B dal 12 ai 16 anni si preparano per esibirsi oggi al cospetto della giuria. Pochi scambi tra loro, qualche sorriso, molta concentrazione e la consapevolezza di esibirsi in un contesto internazionale di assoluto prestigio che poco spazio lascia all’errore.

E questa visione pare accomunare anche i sei finalisti della categoria C, tra i 17 e i 21 anni. Appena terminata la prova con il pianista, la svizzera Cécile Vonderwahl si rifugia ancora in sala per esercitarsi da sola. «E’ la mia prima volta al Postacchini, – racconta – ed è la prima volta che vengo in Italia per partecipare ad una competizione. Qui l’atmosfera è molto professionale – sorride – sono entusiasta ed emozionata. Vorrei avere più tempo – continua – questa città è bellissima e mi piacerebbe poterla visitare con più calma ma ovviamente sono qui con un obiettivo ben preciso. Per questo concorso ho studiato intensamente fino a 5 ore al giorno. Che farò dopo? – conclude – continuerò a studiare, continuare a suonare, sperando di poter approdare ad un’orchestra, magari un giorno come primo violino».

Incredulità ed entusiasmo negli occhi di Patricia Cordero Beltran di Madrid «Sono davvero incredula, non pensavo di poter arrivare in finale, qui il livello è altissimo e occorre grande concentrazione – racconta – E’ la mia prima volta al Postacchini, – racconta – Qui l’atmosfera è molto professionale, sono entusiasta ed emozionata. Suono il violino da quando avevo 3 anni e l’ho scelto perché volevo suonare con mia sorella maggiore, violista ma senza entrare in competizione. Comunque vada questo concorso – spiega – sono soddisfatta, continuerò a suonare e nei miei progetti c’è quello di fare la solista e viaggiare per il mondo assieme alla mia musica».

Di pochissime parole invece i cinesi Songao Wu e Yige Chen che, scaramanticamente, non si sbottonano prima della finale. Si tratta invece di un ritorno per il danese Adam Christensen che già nel 2016 aveva gareggiato tra le file dei violinisti in concorso. «Sono molto concentrato e penso a come fare il meglio che posso – spiega – l’obiettivo qui come nella mia vita da musicista è quello di arrivare il più lontano possibile con quello che faccio. Devi essere in cima se vuoi una carriera nella musica classica. Sogno di suonare musica nuova e vecchia, suonare orchestre, girare il mondo, essere il più attivo possibile».

Tanti concorsi internazionali inanellati per l’ucraino Dmytro Udovychenko che al Postacchini spera di portare a casa una bella esperienza e un buon risultato, consapevole dell’alto livello della competizione.

Dopodomani (25 maggio) intanto ad incrociare gli archetti saranno i finalisti della D, Larissa Cidlinsky (Germania), Stefano Farulli (Italia), Lusine Harutyunyan (Armenia), Gyehee Kim (Corea del Sud), Ruslan Turuntayev (Kazakistan), Akiko Ueno (Giappone) e Tianren Xie (Cina).

 

 

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