dall’UniMc

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2018-05-08

Festa dell’Europa, due incontri tra gusto e archeologia

Unimc in collaborazione con PlayMarche propone per mercoledì e giovedì pomeriggio, 9 e 10 maggio, due appuntamenti dove l’archeologia incontra i gusti e i sapori del nostro territorio.

In occasione della Festa dell’Europa, l’Università di Macerata in collaborazione con la spin off PlayMarche organizza per mercoledì e giovedì pomeriggio, 9 e 10 maggio, due appuntamenti dove l’archeologia incontra i gusti e i sapori del nostro territorio. Entrambi si terranno a partire dalle ore 17 nei locali di CreaHub, sotto il Palazzo degli studi, in via Gramsci 29

I due seminari racconteranno le attività condotte in Europa e, soprattutto, in Area adriatica dall’équipe degli archeologi classici coordinati da Roberto Perna, docente di Unimc.

In particolare, la conferenza del 9 maggio, “Recenti scoperte archeologiche dell’Università di Macerata in Albania”, sarà dedicata alle indagini che dal 2005 l’Ateneo maceratese conduce in Albania, dove sono in corso ricerche nella città romana di Hadrianopolis e nella valle del Drino, vicino alla città di Gjirokaster, importante e storico centro culturale dell’area balcanica e città patrimonio Unesco.

Il 10 maggio verrà presentato il progetto AdriAtlas, nato nel 2009, che coinvolge sedici centri di ricerca e Università adriatiche di Italia, Francia, Croazia, Slovenia Montenegro e Albania per realizzare l’atlante informatizzato dei siti archeologici dell’Adriatico. In entrambi i casi, la ricerca archeologica viene interpretata quale sintesi di competenze diverse ai fini sia della ricostruzione storica sia della valorizzazione e della crescita equilibrata del territorio.

 

Nelle due giornate dalle 18 al termine degli incontri sarà possibile degustare i prodotti offerti dalla rete d’impresa “Suono Enogastronomico Maceratese” in collaborazione con il progetto di Ateneo “Uniamoci” a sostegno dei prodotti enogastronomici delle aziende dei territori terremotati, promosso e portato avanti da due anni con il supporto della spin off PlayMarche. La rete “Suono Enogastronomico Maceratese” è composta da cinque aziende, tutte ricadenti nell’area del cratere del recente sisma che hanno deciso di unirsi per sostenersi, crescere e promuovere il territorio di provenienza e i prodotti tipici: il Girasole di Matelica con miele pregiato di altura e di montagna; laPremiata Cantina Del Vino Cotto Bernabei di Loro Piceno; l’Azienda Agricola Angeletti di Pollenza che, con i suoi maiali di razza antica, produce salumi artigianali senza conservanti; l’ Azienda Agricola biologica Maurizi Luigino di Cessapalombo, che produce ceci, lenticchie, farro e zafferano in stimmi; la Cantina Fattoria Duri di San Severino Marche, la più piccola nel Serrapetrona Doc passiti.

LE MISSIONI DI UNIMC

  • Hadrianopolis, nella valle del Drino, a Sud del territorio albanese e vicino alla città di Gjirokaster, importante e storico centro culturale dell’area balcanica, e oggi città patrimonio UNESCO. Qui gli archeologi maceratesi hanno riportato alla luce i principali monumenti di una importante città romana, come il teatro, le terme ed edifici, avviando anche importanti attività di valorizzazione turistica e culturale quali la realizzazione del piano del Parco archeologico, e, in collaborazione con l’Associazione Sferisterio, di spettacoli realizzati nel teatro romano restaurato dall’équipe maceratese, dove sono state messe in partica le migliori pratiche legate al riutilizzo di antichi edifici da spettacolo, sviluppate in Italia, in particolare a Urbisaglia, nell’ambito del Progetto Teatri Antichi Uniti. Lo stretto legame tra le città di Macerata e Gjirokaster ha portato le due municipalità alla firma di un patto di amicizia che, si spera, potrà condurre ad un prossimo gemellaggio. Nel territorio le indagini degli archeologi maceratesi, oltre alla realizzazione della carta archeologica gestita attraverso un Gis, hanno permesso di indagare numerosi centri fortificati di età ellenistica, contribuendo non solo ad allargare il quadro delle conoscenze sull’età antica della valle del Drino, ma anche di offrire al territorio nuovi strumenti di valorizzazione e crescita economica.
  • Il progetto AdriAtlas, nato nel 2009, coinvolge sedici centri di ricerca e Università adriatiche di Italia, Francia, Croazia, Slovenia Montenegro e Albania per realizzarel’atlante informatizzato dei siti archeologici dell’Adriatico. La stretta collaborazione nata fra i ricercatori è indirizzata anche alla conservazione del prezioso patrimonio storico-archeologico dell’Adriatico, come per la campagna in del sito archeologico di Mirine-Fulfinum in Croazia, costituito dai resti di una città romana fondata nel I secolo a. C. e successivamente abbandonata nel VI-VII secolo. Le dinamiche attive per la valorizzazione del sito, che rappresenta un ideale luogo culturale, educativo e turistico, sono oggi seriamente compromesse dal nuovo progetto per la costruzione di un impianto industriale, che prevede l’istallazione di una piattaforma off-shore per il trasporto di gas su barche a meno di cinquecento metri di distanza dall’area archeologica.

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SCHEDE AZIENDE

  • Il Girasole di Turchetti Umberto, nasce nel 2003 a Matelica per produrre miele pregiato di altura e di montagna come il millefiori e la melata di bosco.
  • La Premiata Cantina Del Vino Cotto Bernabei di Loro Piceno produce vino cotto, sapa, cotognata, e farina di mais otto file. Orgoglio dell’azienda è il vino cotto maturato in botti di legno per oltre 15 anni.
  • L’Azienda Agricola Angeletti di Pollenza alleva suini e pollame da più di settanta anni. Con i suoi maiali di razza antica produce salumi senza conservanti in modo totalmente artigianale.
  • L’Azienda Agricola biologica Maurizi Luigino di Cessapalombo, nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, produce ceci, lenticchie, farro e zafferano in stimmi, prodotti sani e naturali.
  • La Cantina Fattoria Duri di San Severino Marche è la più piccola nel Serrapetrona Doc. I suoi vini più apprezzati sono tre vini fermi ottenuti esclusivamente da uve di vernaccia nera, tra cui due diversi passiti.

Sport, cultura e territorio, focus su Pallavolo Macerata

Convegno organizzato dall’Università di Macerata in collaborazione con Pallavolo Macerata per giovedì 10 maggio alle 15 nell’Auditorium Padre Matteo Ricci.

Francesco Adornato

Sport, cultura e territorio come strumenti di crescita sociale ed economica: è il tema al centro dell’incontro organizzato dall’Università di Macerata in collaborazione con Pallavolo Macerata per giovedì 10 maggio alle 15 nell’Auditorium Padre Matteo Ricci.

Il convegno si aprirà con i saluti del rettore Francesco Adornato, del vice direttore del Dipartimento di Economia Stefano Perri, del sindaco Romano Carancini, del presidente di Confindustria Macerata Gianluca Pesarini. Porteranno il proprio contributo i docenti Unimc Elena Cedrola e Giuseppe Ripa, il vicepresidente di Pallavolo Macerata GianlucaTittarelli insieme al capitano della squadra Cristian Casoli e al general manager Francesco Gabrielli. Modera il giornalista sportivo Diego Cacchiarelli.

Quella che oggi si chiama Pallavolo Macerata nasce nel lontano 1984 come piccola realtà di quartiere. Dal primo presidente Romualdo Clementoni, passando per lo storico Adrio Giacomini, si arriva all’attuale presidente Arturo Angelozzi, che, rappresentando la società nella parte formale, organizza la gestione dando il timone delle operazioni al vicepresidente Gianluca Tittarelli e al general manager Francesco Gabrielli. Sono loro che negli ultimi anni hanno delineato il percorso della Pallavolo Macerata e l’hanno fatta crescere attraverso una serie di importanti azioni. Dal lato istituzionale c’è stato l’importante accordo con l’amministrazione comunale per la gestione congiunta, con le altre società di volley – Helvia Recina e Macerata Volley, del palazzetto di Fontescodella. Sempre a livello istituzionale, di fondamentale valore sociale e culturale è la collaborazione con l’Università di Macerata e, per la parte sportiva, con il Cus che ha riaperto il volley femminile col supporto dei tecnici della Pallavolo Macerata.

 

Marche, una mostra per raccontare il salvataggio delle opere d’arte

Giovedì 10 maggio alle 11.30 all’Università di Macerata sarà inaugurata la mostra fotografica “Oltre il sisma. La carovana dell’arte salvata”.

Giovedì 10 maggio alle 11.30 al Polo didattico Bertelli di Macerata sarà inaugurata la mostra fotografica “Oltre il sisma. La carovana dell’arte salvata” organizzata dalla Sezione Beni Culturali del Dipartimento di Scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo dell’Università di Macerata insieme a Protezione Civile Regione Marche, Legambiente Marche e associazione di promozione sociale “Con in faccia un po’ di sole”.

All’inaugurazione interverranno il rettore Francesco Adornato, il direttore del Dipartimento Michele Corsi, il direttore della sezione Beni Culturali Massimo Montella, la presidente di Legambiente Marche Francesca Pulcini, il capo-squadra del Gruppo Protezione Civile Beni Culturali Legambiente Marche Oliver Mariotti e i fotografi LucaMarcantonelli e Lucia Paciaroni. Interverranno anche rappresentanti Anci, MiBACT, Comando Carabinieri TPC e Vigili del Fuoco. Sarà possibile visitare la mostra dal 10 maggio al 20 luglio negli orari di apertura della sede universitaria.

La mostra racconta le operazioni di recupero e messa in sicurezza dei beni culturali nei territori colpiti dal sisma del 2016 attraverso gli scatti di Luca Marcantonelli e Lucia Paciaroni. Le foto testimoniano il lavoro dei volontari del Gruppo Protezione Civile Beni Culturali Legambiente Marche, sotto le direttive dei funzionari del MiBACT, in collaborazione con Vigili del Fuoco e Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. Il Gruppo Protezione Civile Beni Culturali Legambiente Marche ha dato e continua a dare un prezioso contributo nel recuperare e mettere in sicurezza i beni artistici e culturali delle terre marchigiane. In particolare, i volontari sono stati impegnati per oltre 3mila e 600 ore di servizio, hanno realizzato 88 interventi e recuperato circa 3771 beni totali.

L’alto livello di specializzazione dei volontari coinvolti nell’operazione è stato, in molti casi, garantito dall’avere frequentato i corsi in Beni culturali di Unimc, che ha sostenuto il progetto della mostra consapevole dell’importanza della formazione degli addetti alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio culturale, segnatamente marchigiano.

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