dalla Regione Marche

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2018-07-30

 

Riconoscimento dell’area interna denominata ‘Appennino Alto Fermano’

Cesetti: “Adottato nella seduta odierna di Giunta in via definitiva l’atto deliberativo”

 

La Giunta regionale, nella seduta odierna, ha riconosciuto sette Comuni della provincia di Fermo come quinta area interna della Regione Marche. Si tratta dei Comuni di Amandola, Montefalcone Appennino, Montefortino, Montelparo, Monte Rinaldo, Santa Vittoria in Matenano e Smerillo.

Ne dà notizia l’assessore Fabrizio Cesetti che specifica: “Il riconoscimento dell’area interna denominata Appennino Alto Fermano da parte della Giunta rappresenta la positiva conclusione di una esigenza forte delle aree interne del Fermano all’interno di un percorso partecipato e condiviso con i territori ed i loro rappresentanti”.

Il riconoscimento regionale consente ai Comuni interessati di applicare il metodo utilizzato dalla SNAI (Strategia Nazionale Aree Interne), avviare progetti congiunti dandosi obiettivi strategici in grado di candidarsi con maggiori possibilità di successo agli interventi ancora da attuare con i Fondi Strutturali e di Investimento dell’Unione Europea gestiti dalla Regione.

Il riconoscimento di una parte di territorio del Fermano consente alla Provincia di Fermo di entrare nel percorso Snai essendo stata a suo tempo l’unica Provincia a non avere Comuni inseriti nella Strategia.

“Con questo atto che interessa la Provincia di Fermo – aggiunge Cesetti – si fa giustizia perché si va a sanare un vuoto formato nel riconoscimento delle aree interne delle Marche e si inizia un percorso di maggiori opportunità per territori, alle cui condizioni di debolezza si sono aggiunte le ferite del sisma perché, ricorda Cesetti, “se vogliamo che queste terre non si spopolino e riprendano vitalità dobbiamo creare le giuste condizioni soprattutto per i giovani, perché è attraverso di loro che si riscostruisce il senso di comunità per permettere ai territori di crescere e potenziarsi”.  

“Essere riconosciuto a livello regionale come area interna, infatti, dà vantaggi in molteplici ambiti come ad esempio nell’edilizia scolastica, nel grande progetto per la Banda ultra larga, e altre priorità specifiche riservate alle aree interne”.

La proposta di delibera conclude il percorso istruttorio avviato da una specifica richiesta dell’Assessore Cesetti e del Presidente della I° Commissione Consiliare, Francesco Giacinti, ai sette Comuni dell’Alto Fermano di presentare un Dossier di candidatura.

L’assemblea dei Sindaci del 2 luglio scorso ha approvato il “Dossier di Candidatura – Iti Area Interna – Appennino Alto Fermano” e formalizzato l’accordo dei Sindaci per il riconoscimento della quinta area interna a cui hanno aderito tutti i Comuni facenti parte dell’Unione Montana dei Sibillini, oltre Monte Rinaldo.

“L’istruttoria attivata dagli uffici regionali – aggiunge Giacinti – attraverso l’analisi del dossier di candidatura ha confermato che l’area Appennino Alto Fermano ha i requisiti di eleggibilità per l’avvenuto riconoscimento da parte della Regione Marche rappresentati dalla perifericità rispetto ai principali poli dello sviluppo economico, insieme a problemi di spopolamento come evidenzia il Dossier ma anche con potenzialità di sviluppo che intendiamo raccogliere”.

Passo successivo sarà l’avvio di un ulteriore percorso istruttorio per il riconoscimento nazionale da parte del Comitato Tecnico Aree Interne, “nella consapevolezza che questo – rimarcano Cesetti e Giacinti – renderà certa l’assegnazione di ulteriori risorse regionali, nazionali e comunitarie”.

Cesetti: “Adottato nella seduta odierna di Giunta in via definitiva l’atto deliberativo”

La Giunta regionale, nella seduta odierna, ha riconosciuto sette Comuni della provincia di Fermo come quinta area interna della Regione Marche. Si tratta dei Comuni di Amandola, Montefalcone Appennino, Montefortino, Montelparo, Monte Rinaldo, Santa Vittoria in Matenano e Smerillo.

Ne dà notizia l’assessore Fabrizio Cesetti che specifica: “Il riconoscimento dell’area interna denominata Appennino Alto Fermano da parte della Giunta rappresenta la positiva conclusione di una esigenza forte delle aree interne del Fermano all’interno di un percorso partecipato e condiviso con i territori ed i loro rappresentanti”.

Il riconoscimento regionale consente ai Comuni interessati di applicare il metodo utilizzato dalla SNAI (Strategia Nazionale Aree Interne), avviare progetti congiunti dandosi obiettivi strategici in grado di candidarsi con maggiori possibilità di successo agli interventi ancora da attuare con i Fondi Strutturali e di Investimento dell’Unione Europea gestiti dalla Regione.

Il riconoscimento di una parte di territorio del Fermano consente alla Provincia di Fermo di entrare nel percorso Snai essendo stata a suo tempo l’unica Provincia a non avere Comuni inseriti nella Strategia.

“Con questo atto che interessa la Provincia di Fermo – aggiunge Cesetti – si fa giustizia perché si va a sanare un vuoto formato nel riconoscimento delle aree interne delle Marche e si inizia un percorso di maggiori opportunità per territori, alle cui condizioni di debolezza si sono aggiunte le ferite del sisma perché, ricorda Cesetti, “se vogliamo che queste terre non si spopolino e riprendano vitalità dobbiamo creare le giuste condizioni soprattutto per i giovani, perché è attraverso di loro che si riscostruisce il senso di comunità per permettere ai territori di crescere e potenziarsi”.

“Essere riconosciuto a livello regionale come area interna, infatti, dà vantaggi in molteplici ambiti come ad esempio nell’edilizia scolastica, nel grande progetto per la Banda ultra larga, e altre priorità specifiche riservate alle aree interne”.

La proposta di delibera conclude il percorso istruttorio avviato da una specifica richiesta dell’Assessore Cesetti e del Presidente della I° Commissione Consiliare, Francesco Giacinti, ai sette Comuni dell’Alto Fermano di presentare un Dossier di candidatura.

L’assemblea dei Sindaci del 2 luglio scorso ha approvato il “Dossier di Candidatura – Iti Area Interna – Appennino Alto Fermano” e formalizzato l’accordo dei Sindaci per il riconoscimento della quinta area interna a cui hanno aderito tutti i Comuni facenti parte dell’Unione Montana dei Sibillini, oltre Monte Rinaldo.

“L’istruttoria attivata dagli uffici regionali – aggiunge Giacinti – attraverso l’analisi del dossier di candidatura ha confermato che l’area Appennino Alto Fermano ha i requisiti di eleggibilità per l’avvenuto riconoscimento da parte della Regione Marche rappresentati dalla perifericità rispetto ai principali poli dello sviluppo economico, insieme a problemi di spopolamento come evidenzia il Dossier ma anche con potenzialità di sviluppo che intendiamo raccogliere”.

Passo successivo sarà l’avvio di un ulteriore percorso istruttorio per il riconoscimento nazionale da parte del Comitato Tecnico Aree Interne, “nella consapevolezza che questo – rimarcano Cesetti e Giacinti – renderà certa l’assegnazione di ulteriori risorse regionali, nazionali e comunitarie”.

AREE INTERNE: VIA LIBERA ALLA STRATEGIA DENOMINTA “PICENO” 
 

Via libera della giunta alla strategia presentata dall’area interna denominata “Piceno” Il documento di strategia e le schede di intervento pari a 8,581 milioni di euro puntano al miglioramento dei servizi principali per la cittadinanza e all’ incremento dello sviluppo locale per l’innalzamento della qualità della vita degli abitanti dei 17 comuni coinvolti (Acquasanta Terme, Appignano del Tronto, Arquata del Tronto, Carassai, Castignano, Comunanza, Cossignano, Force, Montalto delle Marche, Montedinove, Montegallo, Montemonaco, Offida, Palmiano, Roccafluvione, Rotella, Venarotta).

“Dopo anni di lavoro e nonostante il sisma – ha sottolineato la vice presidente della giunta regionale Anna Casini – oggi giungiamo ad un traguardo importante per la strategia area interna “Piceno”. Mi preme innanzitutto ricordare come nel processo di elaborazione della Strategia, rispetto agli iniziali 15 sia stata riconosciuta l’opportunità di aggiungere i Comuni di Appignano del Tronto e Venarotta. Obiettivo raggiunto grazie ad un lavoro sinergico tra tutti gli attori del processo decisionale ed un ringraziamento va al presidente Giuseppe Amici nonché a tutti i sindaci del territorio coinvolto. Quanto approvato oggi vuole implementare i servizi socio-sanitari e i trasporti per aiutare le nostre aree interne anche ferite dal sisma ad invertire la tendenza allo spopolamento. Abbiamo un territorio che può essere ritrovato e rinnovato per innescare nuove visioni per il futuro”.

“È il risultato – ha evidenziato l’assessore regionale alle Aree interne Angelo Sciapichetti – di un intenso percorso di costruzione della strategia di area e sono soddisfatto per il lavoro svolto in maniera approfondita e rapida dai Sindaci di un territorio già fortemente provato dai recenti eventi sismici. Lavorare insieme per sostenere i bisogni delle aree interne è il miglior metodo per dare un futuro a questi paesi. Un impegno preso col territorio, una promessa mantenuta”.

La delibera approvata rientra nell’ambito della Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne (SNAI) che punta a migliorare l’accessibilità ai servizi essenziali nei territori rurali con l’obiettivo di finanziare progetti utilizzando fondi europei e interventi nei settori dello sviluppo, salute, istruzione e mobilità, utilizzando le risorse nazionali. Tra le scelte effettuate vi sono quelle che migliorano l’ambiente, rafforzano l’istruzione e le competenze; sostengono le famiglie, la residenzialità e la qualità della vita con adeguati servizi di base; sviluppano le funzioni associate tra i Comuni; agiscono sul digital divide; migliorano la mobilità interna d’area di massima importanza.

 

APPROVATO IL CALENDARIO VENATORIO REGIONALE 2018/2019

PIERONI: “SI CONCLUDE POSITIVAMENTE UN LUNGO PERCORSO IMPORTANTE QUANTO PARTECIPATO”

Il calendario venatorio inizierà il 1 settembre prossimo e si concluderà il 10 febbraio 2019. Lo ha deciso la Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Caccia, Moreno Pieroni, dopo aver ricevuto il parere favorevole della II Commissione Assembleare permanente. La stagione venatoria 2018/2019 prevede giornate di preapertura per determinate specie, tra le quali, per solo due giornate, anche la quaglia. Per quanto riguarda la caccia alla selvaggina stanziale, l’inizio è fissato il 16 settembre 2018 e terminerà il 09 dicembre 2018. L’addestramento dei cani avrà inizio dal 16 agosto 2017. Sarà inoltre consentito il prelievo della cornacchia grigia, della gazza, della ghiandaia e del colombaccio in alcune giornate di febbraio 2019. Anche per quest’anno le aperture per la caccia al cinghiale sono calendarizzate su base provinciale: Ancona e Pesaro Urbino dal 03 novembre al 30 gennaio 2019; Macerata domenica 21 ottobre e domenica 28 ottobre e dal 03 novembre al 27 gennaio 2019 a esclusione del giorno 07 novembre 2018 in cui è fatto divieto di caccia al cinghiale; Fermo e Ascoli Piceno dal 14 ottobre al 13 gennaio 2019. Il calendario approvato dalla Giunta, come sempre, stabilisce che la fauna stanziale e migratoria abbattuta sia annotata sul tesserino venatorio subito dopo l’abbattimento e che i cacciatori devono riconsegnare all’ATC di riferimento il tesserino di caccia entro il 12 marzo 2019. Per quanto riguarda il prelievo in deroga, è stato concesso per lo storno, il piccione e la tortora dal collare nei giorni di apertura anticipata della caccia previsti dal calendario venatorio 2018/2019 e nel periodo compreso tra la terza domenica di settembre e il 09 dicembre 2018 per lo storno e nel periodo compreso tra la terza domenica di settembre e il 31 dicembre 2018 per il piccione e la tortora. “Con quest’ultimo atto – spiega l’assessore Pieroni – si conclude positivamente un lungo percorso importante, quanto partecipato, che conferma le buone scelte fatte anche negli anni passati. Un in bocca al lupo per una stagione piena di soddisfazioni a tutti i cacciatori ai quali raccomando il massimo rispetto delle disposizioni adottate e di operare in piena sicurezza”.

 

PROTEZIONE CIVILE REGIONALE: CERISCIOLI INVITA PICCININI A RITIRARE LE DIMISSIONI

Il Presidente della regione Marche ha invitato Piccinini a ritirare le dimissioni e il capo della protezione civile regionale le ritirerà. Ceriscioli, nell’esprimere massima fiducia nel lavoro che sta svolgendo la magistratura, ha confermato la sua fiducia nel dirigente di palazzo Raffaello. “La magistratura – ha spiegato Ceriscioli – farà il suo percorso. Restiamo in attesa che si concluda l’indagine. L’ente regionale deve continuare però a svolgere il suo compito, nel rispetto dei ruoli, considerando che questa amministrazione è chiamata a rispondere ad un’emergenza senza precedenti nella sua storia”.

12,9 milioni di fondi europei per la qualità di vita e la sostenibilità di Macerata e Fermo

Le “Marche In Vino Veritas”, a Offida una tre giorni all’insegna della viticoltura e dell’enologia marchigiana

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