Nel rispetto della impostazione generale della riforma, infatti, il provvedimento accoglie indicazioni che Federcasse aveva avanzato. Puntando, tra l’altro, alla valorizzazione della specificità territoriale e mutualistica delle BCC; ad una più incisiva proporzionalità correlata alla rischiosità delle singole banche preservandone ulteriormente l’autonomia per quelle che lo meritano; ad una diversamente definita possibilità per le banche “virtuose” di esprimere i propri amministratori. “Il decreto legge a mio avviso costituisce un’interessante riaffermazione dell’identità mutualistica e localistica delle nostre banche cooperative – ha aggiunto il presidente Mattioli – in quanto in pratica il restyling del decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri pone al 60% la quota minima di capitale della capogruppo (prima era il 50+1) che sarà detenuta dalle Bcc aderenti. Inoltre almeno la metà più due dei componenti della capogruppo saranno espressione degli istituti di credito. Le banche che sono nelle classi di rischio migliori e quindi che sono gestite meglio avranno maggiore autonomia per gli indirizzi strategici e operativi e nelle nomine degli organi di amministrazione e di controllo. Con la nuova norma avremo tre mesi in più per aderire definitivamente alla capogruppo che è Iccrea Banca e quindi entro Natale dovremo assolvere a questo impegno con l’obiettivo di modernizzare il nostro modo di fare banca, ma per rendere la Banca del Piceno sempre più solida e sempre più solidale”.