Non a Voce Sola, secondo appuntamento

Non a Voce Sola, secondo appuntamento

NON A VOCE SOLA 2018

SECONDO APPUNTAMENTO

UMBERTO GALIMBERTI

CIVITANOVA MARCHE – LIDO CLUANA

7 LUGLIO 2018 – ORE 19,30

Dopo la folgorante apertura con Eva Cantarella e Lucia Tancredi, Non a Voce Sola 2018, rassegna di filosofia, letteratura, poesia, musica ed arti, continua il suo dialogo fra i generi sul problema della presenza/assenza delle donne all’interno dell’ordine simbolico della nostra cultura. Donne che, attraverso i simboli del patrimonio culturale della nostra società, non si riconoscono come genere indipendente e dotato di capacità simbolica, e quindi di indipendenza sociale, dal genere maschile, che domina incontrastato la scena dei nostri simboli, dei nostri miti e dei nostri concetti chiave per la comprensione del mondo e per la produzione di un linguaggio per definirlo. L’auspicio è quello di promuovere una soggettività femminile che abbia competenza simbolica e sappia generare un sistema simbolico in cui abbiano cittadinanza il pensiero e il linguaggio femminile.

Non a Voce Sola, in collaborazione con Il Festival Rive, fedele alla propria vocazione di dialogo fra i generi, stavolta avrà come protagonista il filosofo e sociologo Umberto Galimberti, che presenterà la sua visione sull’ordine simbolico della società italiana contemporanea in un intervento dal titolo La parola ai giovani, a Civitanova Marche, presso il Lido Cluana, il 7 Luglio 2018 alle ore 19,30.

Umberto Galimberti è nato a Monza nel 1942 ed è uno dei più noti filosofi, sociologi e psicologi italiani. Amico e traduttore di Karl Jaspers, professore di Filosofia della storia alla Ca’ Foscari di Venezia dal 1972 ad oggi, è stato collaboratore de’ Il Sole 24 Ore tra 1987 al 1995 e lo è attualmente de’ La Repubblica; Galimberti è anche uno dei più conosciuti divulgatori di filosofia in Italia, soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra filosofia e religione, e tra le nuove generazioni e il nichilismo. Tra i suoi volumi sono divenuti celeberrimi i saggi divulgativi come L’Ospite Inquietante. Il nichilismo e i giovani, I miti del nostro tempo, e Cristianesimo. Religione dal cielo vuoto.

A Non a Voce Sola presenta la sua riflessione sull’ordine simbolico della nostra cultura e le giovani generazioni, soprattutto quelle femminili, in un intervento dal titolo La parola ai giovani, elaborato a partire dal suo ultimo omonimo saggio. Per Galimberti i giovani uomini e le giovani donne sono una generazione simbolicamente designata dalla privazione, “senza lavoro, senza casa, senza famiglia, senza politica” scrive il filosofo, e viene inculcato loro fin dalla già tenera infanzia il paragone ideale con computer, annullando nella loro prospettiva gli altri simboli contrassegnanti la propria umanità, al solo fine di essere accettati nell’ordine culturale della propria comunità. Afferma Galimberti: “Il computer non si assenta dal posto di lavoro, non prende ferie, non si ammala, non va in depressione come talvolta capita agli umani, non si demotiva, non si distrae, non e? turbato da sentimenti o problemi familiari, non cerca la propria autorealizzazione” e questo viene sottesamente chiesto alle nuove generazioni, avere performance da ingranaggio che produce ricchezza e non da esseri senzienti, poichè l’attivita? lavorativa e? diventata l’unico indicatore della riconoscibilita? sociale e il valore del denaro è assunto a unico generatore simbolico di tutti i valori: l’arte e? tale se entra nel mercato, la cultura e? apprezzata se vende, la parola data puo? essere rinnegata se non e? piu? conveniente e anche il mondo delle relazioni e? coltivato solo se garantisce un qualche vantaggio economico o di prestigio. “Persino quando entriamo in un negozio” conclude lapidariamente Galimberti “la gentilezza che ci accoglie non e? riservata a noi, ma a quanto possiamo spendere”. Si può cambiare questo ordine di simboli e di idee? Lo scopriremo nel dialogo di Galimberti con il pubblico di Non a Voce Sola.

Oriana Salvucci, direttrice artistica della rassegna, ha così definito la visione e il contributo al dialogo sull’Ordine Simbolico dell’ospite da lei scelto per questa edizione: ” Il secondo appuntamento di una edizione dedicata ai simboli nell’epoca della tecnica ed è sembrato naturale invitare il filosofo e sociologo Umberto Galimberti. Ricordo molto bene le sue lezioni sul simbolico sempre nell’alveo dell’ordine simbolico maschile, universale, onnicomprensivo. Tuttavia, è nell’habitus del filosofo l’apertura mentale, la ricerca di nuove strade, l’attenzione a nuove visioni e prospettive e la citazione di Edipo di Muriel Rukeyser non è casuale.

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