25° Premio Libero Bizzarri: calcio, scuola e famiglia

25° Premio Libero Bizzarri: calcio, scuola e famiglia
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un testo di Paolo Ghisoni

 

San Benedetto del Tronto – In data giovedì 2 agosto il 25^ Premio Libero Bizzarri ospiterà il produttore cinematografico Gianluca Arcopinto per trattare il tema del calcio in relazione alla scuola e alla famiglia. Vi proponiamo uno spunto critico di Paolo Ghisoni, giornalista sky che negli ultimi anni ha avviato il progetto “giovane Italia” per la tutela e valorizzazioni dei settori giovanili italiani.

Cos’e’ il genitorismo nel calcio di adesso? E’ quello strano virus che colpisce Papà ma soprattutto mamme nel voler portare in auge con qualunque mezzo il proprio affetto. 
Trattasi di patologia benigna ma che , diffusa su ampio spettro , finisce per diffondersi e contagiare il vicino di avventura con sempre maggiore pericolosità. Sino allo sfociare in episodi di violenza e inciviltà.


Le cause sono da ricercarsi principalmente in un tassello in costante estinzione della società calcistica ancestrale. La scomparsa della palestra oratorio. Quelle forche caudine che selezionavano automaticamente, tramite sessioni interminabili di GIOCO ( in maiuscolo non a caso), i più e meno bravi. Ma soprattutto un territorio quasi sempre porto franco in fatto di sicurezza per i genitori stessi.1000 lire per i gelati, benzina tra un match e l’altro. E poi fuori di casa tutto il giorno, a sfinirsi il più possibile a suon di gol.

Ora che capita? Che tolta quella selezione naturale gratuita, si sceglie per tutti, indiscriminatamente dalle qualità, quella a pagamento delle scuole calcio.
Dove il più delle volte ritroviamo spettatori forzati se non altro per la problematica trasporto i parenti dei ragazzi. Che però, versando un obolo economico, si sentono in diritto/dovere di potersi /doversi esprimere al riguardo.  Sviluppando, con partecipazione pari alla fisiologica incompetenza in materia, un senso critico il più delle volte distruttivo nei confronti di chi prende o meno a cuore le sorti del proprio protetto.


Da qui il virus si manifesta con lamentele singole o di gruppo, con richieste di collocazioni tattiche (??!) diverse da quelle pensate da chi viene “pagato” per farlo. Sino, come detto, all’apice di veri e propri gesti di inciviltà. Molte scuole calcio hanno optato allora per ghettizzare fuori dagli spalti i potenziali portatori di caos. Alcuni mister, evidentemente più esasperati che preparati, hanno varato la formula del “ la squadra migliore da allenare e’ composta interamente da orfani”.Nulla di più demenziale. Il genitorismo non si combatte contrastandolo.ma partendo da una soluzione orale. Assunta in dosi massicce. Senza controindicazioni.


La medicina si chiama dialogo. E ottiene il suo effetto coinvolgendo e spiegando con fermezza che, per esercitare il proprio diritto critico, si debba partire dal principio basilare della conoscenza della materia e delle problematiche. Purtroppo oggi i social e il far web danno domicilio di parola a chiunque su qualunque argomento.

Ma non bisogna perdere la speranza che in gruppo di potenziali genitori ci possa essere quella forza positiva trainante che sappia capire e divulgare il saper recuperare un ruolo al fianco del proprio ragazzo. E non davanti. Come ci hanno sempre insegnato quelle persone che, trasferendoci i loro veri messaggi d’amore, proferivano la famosa frase :” qualunque cosa succede, io ci sarò sempre per te.”

La differenza con chi ora si pone ai ragazzi, basandosi sul “voglio che diventi famoso, così tutti ti vorranno bene “ e’ lampante.
Il più delle volte si definiscono procuratori.
E possono essere l’acceleratore finale del virus verso il baratro del non ritorno.
Ci cascano in molti, troppi, nelle loro reti anaffettive, al soldo dei soldi.
Ma come detto prima, se di tutto volete parlare o scrivere , l’ignoranza al
Riguardo ormai non e’ più un difetto accettabile. Ma una colpa.

Premio Libero Bizzarri
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