Hangartfest, ospitalità e temi sociali al festival di danza contemporanea

Hangartfest, ospitalità e temi sociali al festival di danza contemporanea

Ospitalità e temi sociali alla Chiesa della Maddalena per il quarto week end del festival di danza contemporanea

ESSERE CREATIVO, SABATO DOPPIO APPUNTAMENTO PER IL PROGETTO RESIDENZA DI HANGARTFEST

Incontro e sperimentazione per coreografi professionisti di diverse estrazioni e culture promosso in collaborazione con AMAT

Il quarto weekend di Hangartfest, festival di danza contemporanea sostenuto dal MIBAC, dalla Regione Marche e dal Comune di Pesaro e inserito nell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018, si apre con la messa in scena dei due spettacoli selezionati per il progetto di ospitalità e residenza artistica ESSERE CREATIVO, promosso da Hangartfest in collaborazione con AMAT e diffuso in tutta Europa attraverso un bando. La residenza, che rappresenta un luogo di incontro e sperimentazione per coreografi professionisti di diverse estrazioni e culture, prevede, al termine della settimana, che gli artisti propongano i loro lavori in forma di studio al pubblico del Festival.

Sabato 29 presso la Chiesa della Maddalena andranno in scena entrambi gli spettacoli. Dapprima, alle 21:00; si esibirà il Collettivo Munerude con GRANITO, lavoro che attraverso il rituale e la ripetizione e poggiandosi su un ritmo che invade il corpo e lo esaspera, cerca di portare in luce l’inarrestabile disgregazione morale e sociale.

La rappresentazione fa uso di luci stroboscopiche e sono presenti scene di nudo parziale.

A seguire, alle 22.00, Carlo Massari e la C&C Company presenteranno BEAST WITHOUT BEAUTY, uno sguardo impetuoso sulla società contemporanea. Tre individui lottano per affermare la propria identità e posizione sociale, sono pronti ad attaccarsi e a finirsi, ma senza sporcarsi le mani. Le figure disumanizzate si abbandonano al vuoto che li divora interiormente, ma restano attenti a non rovinarsi la messa in piega, a non sgualcirsi gli abiti o a non sbavarsi il trucco. Un’ironia nera che trova, nell’assurdità delle scene di ispirazione Beckettiana, la fascinazione della trama. Il nonsense è costruito su una solida struttura drammaturgica che utilizza la parola, il canto e il movimento in tutte le sue possibili declinazioni.

Ingresso € 8 intero, 6 ridotto. Il biglietto è valido per entrambi gli spettacoli.

Biglietteria e prenotazioni: AMAT, tel. 071 2072439 e Call Center Spettacolo delle Marche tel. 071 2133600

Gli appuntamenti proseguono Domenica 30 alle ore 18.00 presso la Chiesa della Maddalena con SENZA/CON-FINE. La performance, che rientra nei progetti a sfondo sociale presentati da Hangartfest in questa XV Edizione, è un lavoro collettivo diretto da Pietro Farneti che coinvolge otto danzatrici e vuole dimostrare, attraverso la danza, da sempre linguaggio di tutti i corpi, che è possibile superare le barriere, andando oltre i preconcetti che ancora dividono l’umanità. Ingresso: € 5 unico.  

 

Scheda spettacolo GRANITO del 29 settembre

Lavoro selezionato per Essere Creativo Residency Project, progetto promosso da Hangartfest e Amat

Sarà in residenza alla Chiesa della Maddalena dal 24 al 29 settembre 2018.

Collettivo Munerude (Italia)

Coreografia: Francesca Antonino, Laura Chieffo, Ilaria Quaglia

Musiche: Gabriele Ottino

Disegno luci: Andrea Amadei

Costumi: Giulia Soldà

Con il sostegno di: Cavallerizza Irreale-Torino, H(abitat) – Rete di Spazi per la Danza/ Leggere

Strutture/Comune di Budrio, ART BO, ALDES/SPAM! rete per le arti contemporanee.

Progetto finalista al Premio Twain 2018

Durata: 30 minuti

Nota bene: lo spettacolo fa uso di luci stroboscopiche e sono presenti scene di nudo parziale

Granito_di graminacea, che ha messo i chicchi (grani); per est. di ogni pianta in fase avanzata di maturazione.

Granito nasce da un processo di ricerca sulla decomposizione organica, con la parola si intende anche un’inarrestabile disgregazione morale o sociale.

Granito presta attenzione al disfacimento degli organismi, celebra la materia sfatta, informe e deforme, mette a fuoco le grinze, le sfumature di colore, le imperfezioni, il marcio e la decadenza, il vizzo ed appassito. Riflette sull’importanza di lasciare andare, di cedere al tempo, di accogliere ciò che muta.

Granito attraversa processi di disgregazione sociale e fa riferimento alla cultura rave, in quanto celebra corpi segnati, “guarda in faccia il marcio” e lo interiorizza. Attraverso il rituale e la ripetizione, poggiandosi su un ritmo che invade il corpo e lo esaspera, con Granito si cerca la sparizione della materia, per trasformare il corpo in traccia di energia. Si vuole portare in luce il risultato di un processo invisibile – la decomposizione – messo in atto da un micro-universo di organismi che agiscono per far scomparire la materia e rilasciare energia all’ambiente circostante.

Si auspica una relazione tra corpi invisibili, che ripercorrono spazi ed immagini universali.

FRANCESCA ANTONINO

Danzatrice e performer, si forma in Italia con diversi insegnanti – tra cui Simona Bertozzi, Roberto Castello, Virgilio Sieni, Maria Consagra – e in Europa – principalmente a Parigi e ad Amsterdam con Peter Goss, Catherine Diverrès, Nina Dipla, Corinne Lanselle, Heidi Vierthaler. Tornata in Italia, viene selezionata per il corso di formazione con Raffaella Giordano (Scritture per la danza contemporanea), dove incontra Michele di Stefano, Maria Munoz e Pep Ramis e si avvicina alla danza sensibile di Claude Coldy. Ha collaborato con le compagnie Dancewoods, Why Company, Daniele Albanese e con OTE – Le Saracinesche, una compagnia di teatro fisico. È fondatrice e membro di Agostino Bontà, collettivo di artisti associato a Sosta Palmizi e finalista del bando Forever Young 2016 de La Corte Ospitale di Rubiera.

A giugno 2015 viene selezionata per la Biennale College Danza di Venezia, dal coreografo Salva Sanchis, per Islands Revisited. Ritrova Sanchis a Firenze a CANGO nell’autunno 2016 per un laboratorio per danzatori professionisti. Con Laura Pante lavora a C.U.T.E., un progetto coreografico che attraversa diversi stati corporei in composizione istantanea, in dialogo continuo con il suono, gestito dal vivo sulla scena. Il progetto è stato selezionato per Choreographic Collision 7, ha visto come tutori Stefano Tommasini e Cristina Rizzo ed è andato in scena tra febbraio ed ottobre 2016 anche al LAC per Lugano in Scena e all’Elfo per Milano Oltre. Fa parte del progetto coreografico di comunità di Virgilio Sieni Ballo 1890_Natura Morta, andato in scena in autunno 2016 per il festival Vie di Modena e a gennaio 2017 per l’Arena del Sole a Bologna. A giugno 2017 danza per Balletto Civile di Michela Lucenti e Teatro della Tosse nella produzione Orfeo Rave. In autunno 2017 incontra a CANGO Daniele Ninarello per il progetto Primitive Accomodations.

Crea performances personali, tra cui In cheta Allerta (GD’A 2011 Emilia Romagna- semifinali) e Per Davvero, nato per la casa di residenza Nosadella.due (Bo).

Il solo Little Star, prodotto da Sosta Palmizi, è stato presentato in spazi non convenzionali al festival PerAspera e in Maison Ventidue a Bologna, ad AltoFest a Napoli, al Festival A Piede Libero di Mogliano Veneto e al Centro Pecci di Prato. Ha debuttato a novembre 2017 ad Arezzo nella rassegna Invito di Sosta. Il suo progetto Apollo 13 (titolo provvisorio) viene selezionato lo scorso anno da Ricerca X, spazio di lavoro e di ricerca creato da Carlotta Scioldo ed Erika di Crescenzo, con il sostegno della Lavanderia a Vapore di Torino (Piemonte dal Vivo). Lavora come autrice ed interprete con Laura Chieffo ed Ilaria Quaglia nel progetto Granito, in collaborazione con il musicista Gabriele Ottino, con il sostegno della Cavallerizza Irreale di Torino e Rete H(abita)T/Leggere Strutture Art Factory e AlmaDanza (ART-Bo).

Nel 2011 e 2013 organizza il festival Sinfonie per Appartamenti, con l’architetto Camilla Casadei Maldini in collaborazione con il Festival Danza Urbana. Dal 2015 è ideatrice ed organizzatrice, insieme ad Ester Braga, di Infiorescenze, un progetto dedicato alla danza contemporanea a Bologna per mettere in rete le diverse proposte formative in città e per offrire a tutti possibilità di pratica.

Negli ultimi anni si dedica principalmente alla conduzione di laboratori e seminari a cadenza periodica, orientati principalmente verso la ricerca e la sperimentazione. Collabora con MUVet che si occupa della diffusione della danza negli spazi pubblici o laddove solitamente non arriva, fuori dai luoghi a essa deputati.

LAURA CHIEFFO

Si forma tra Firenze e Parigi, dapprima con l’Hip Hop e con il Breaking. Dal 2011 si avvicina alla danza Contemporanea e Contact Improvisation, studiando con: Simona Bertozzi, Loris Petrillo, Peter Jasko, Lali Ayguade, Roberto Lun. Da qualche anno pratica Hatha Yoga, Kundalini Yoga e Meditazione. Lavora e indaga le possibili connessioni tra i linguaggi dell’Hip Hop, il Breaking e il Contemporaneo. Approfondisce tecniche di Improvvisazione, pratica con la quale fa costantemente ricerca. Lavora con diverse crews della scena italiana e francese, partecipando come ospite a vari festival diretti da Vittoria Ottolenghi. Danza per: Iscra Menarini, cantante e corista di Lucio Dalla, presso Palazzo Isolani, Bologna; per la coreografa Nicoletta Cabassi, nell’ Opera La Traviata, Teatro Verdi di Padova. Performer al Festival Periferico con Stones in motion, lavoro creato in site specific, da Michal Mualem e Giannalberto De Filippis. Danza allo spettacolo Circle di Eko Danza, coproduzione con il Teatro Comunale di Modena. Attualmente è danzatrice presso le compagnie: Mualem-De Filippis Project, diretta da Michal Mualem e Giannalberto De Filippis; Eko Danza, diretta da Roberta Zerbini. Collabora con i Company Blu allo spettacolo The Gate. Insegna danza e lavora, con il Comune di Bologna, a laboratori creativi rivolti agli adolescenti.

ILARIA QUAGLIA

Danzatrice e performer di Torino, dopo una preparazione di base classica e modern, si avvicina alla danza contemporanea formandosi in Italia e all’estero con: Marigia Maggipinto, Manfredi Perego, Sosta Palmizi, Simona Bertozzi, Daniele Ninarello, David Zambrano, Rootlessroot, Wim Vandekeybus, Bruno Caverna, Tom Weksler, Giovanni Di Cicco, Carolyn Carlson, Ambra Senatore, Zerogrammi e UBI danza. Frequenta il Summer Intensive 2014 in Portogallo, l’International Dance Week di Budapest 2015, il Play-fight Camp 2016, viene selezionata per La Biennale di Venezia 2015 e nella sede CANGO di Virgilio Sieni per formarsi con Yasmine Hugonnet. Ha integrato per un certo periodo lo studio della danza afro e attualmente cerca di incorporare nella sua ricerca la pratica dell’arte marziale Aikido. Nel 2017 si diploma come Operatore del massaggio tradizionale svedese. Collabora con l’associazione G.A.P. in Sfioro e per la realizzazione di spettacoli, Volvon compagnia di Francesca Cola e Giulia Ceolin in collaborazione con il cantautore Cosmo per il live tour di Disordine, Teatro Del Mondo per Il Re del Plagio di Jan Fabre, Yasmine Hugonnet in Nocturnes, Nicoletta Cabassi per l’Opera Traviata al Teatro Verdi di Padova, Andrea Gallo Rosso/MORSE in PostProduzione/ DUO, Ambra Pitoni in Siate misteriosi e sarete felici/Esercizi della scuola della fine del tempo, Tommaso Serratore per Crogiolo Primitivo e Il Coraggio di Stare, Gabriella Maiorino nell’ambito degli Special Olympics 2017, La compagnia EKODANZA, Donatella Morrone per il progetto PLS, il Teatro Regio di Torino per le Opere Kata Kabanota regia di Robert Carsen, L’incoronazione di Dario, Turandot regia di Stefano Poda, Antonio Marras e Marco Angelilli per la performance mio cuore stai soffrendo, cosa posso fare per te?, il duo artistico Masbedo per l’Opera Kròl Roger, Masbedo e Alessandro Sciarroni per la campagna visiva Prisma per il Miart di Milano, Sara Marasso nel progetto Habitazioni, Raffaella Giordano e il regista Mario Martone per la realizzazione del film Capri-Batterie, l’artista visiva Anna Franceschini per la performance Discolite. Con Superbudda Creative Collective realizza l’evento Masbedo performing Night, la live performance Retroazione nell’ambito di The Others Art Fair. Come coreografa partecipa a: IX Festival internacional de solos do Malaposta Teatro Malaposta | Oditelas a Lisbona 2014. Sempre in collaborazione con il Superbudda, realizza e firma la parte coreografica del video progetto ? – You Can Use Your Light Very Well selezionato in molti festival italiani ed esteri, il cortometraggio Die Brücke prodotto dall’associazione Coorpi, selezionato e realizzato nella prima residenza di videodanza in Italia Campo Largo proiettato in numerosi festival italiani ed esteri, successivamente diventata anche installazione e presentata ad Artissima Fair 2017. È organizzatrice, della piattaforma di condivisione di pratiche Shared Training Torino.

 

Scheda spettacolo BEAST WITHOUT BEAUTY del 29 settembre

Lavoro selezionato per Essere Creativo Residency Project, progetto promosso da Hangartfest e Amat

Sarà in residenza alla Chiesa dell’Annunziata dal 24 al 29 settembre 2018.

C&C Company (Italia)

Coreografia: Carlo Massari

Musica: S. Bach, A.B. Carrisi, B. Britten

Interpreti: Carlo Massari, Agnieszka Janicka, Emanuele Rosa, Natalia Vallebona

Durata: 30 minuti

Produzione: C&C Company

Con il sostegno di: CID / Oriente-Occidente Festival, Komm-Tanz / Compagnia Abbondanza Bertoni,

Lavanderia a vapore / Piemonte dal vivo, Progetto CURA / Teatri di Vita,

Progetto CURA / Residenza I.DRA., Lanificio / The dance industry, Prospettiva danza teatro / Arteven, SIAE e MIBAC “SILLUMINA 2018”

Un irriverente, cinico studio sugli archetipi della miseria umana, sull’inespressività, la spregevole crudeltà nelle relazioni interpersonali.

Un’ironia nera contrappunto al pallore emaciato dei volti, una fascinazione nell’assurdità delle scene, nell’estraniamento dalla partecipazione umana alle azioni; figure esangui, prive d’energia, estenuate, disumanizzate, come alla fine di una lunga guerra.

C&C nasce nel luglio 2011 dalla collaborazione tra Chiara Taviani e Carlo Massari, già interpreti della compagnia Balletto Civile. Primo progetto è Corpo e cultura presentato ai festival Fermenti, Nuit très blanche (FR) e A pas de corps (FR). Viene coprodotto da SpazioOff di Trento e ospitato all’interno della rassegna OFFX3, mentre nel 2012 ottiene residenza artistica in Messico presso il centro d’Arte La Granja (MEX) e conseguente tournée. Lo spettacolo vince inoltre il premio speciale By Pass al Premio CrashTest 2012 e riceve spazio presso Residenza IDRA all’interno di Wonderland Festival 2013. Nel 2013 viene ultimato lo spettacolo Maria Addolorata, coprodotto da UOT e selezionato ai festival: BE Fest 2013 (UK), Luky Trimmer (D), 21th Quinzena de Danca de Almada (P), Caffeine, Tanzimpulse (AU), Mc11 Rencontres choréographiques (FR), Estivales de Tarbes (FR), Manipulate Festival e Edimburg Fringe Festival (UK). Lo spettacolo è inoltre vincitore di: Premio della giuria HiverOclytes Avignon (FR), Premio Palco Aperto Pim Off, 2nd Premio della giuria International competition for choreographer Hannover 2014 (D), 2nd premio alla coreografia Corto in Danza Cagliari 2014 (IT), 2nd premio Zavirovania dance competition Varsavia (PL), Premio del pubblico Tanzpreize Berna (CH), finalista Machol Shalem International Choreography Competition Gerusalemme, Sezione Visionari 2014 Kilowatt Sansepolcro. Lo stesso anno viene inoltre portato a debutto, grazie anche al sostegno ed apporto dell’Ass. UOT e Residenza IDRA, lo spettacolo 012 all’interno del progetto triennale di Residenza Informale 14-15-16 assegnato alla compagnia. Dal 2011 inoltre, C&C conduce Femminile Plurale, un laboratorio di teatro fisico permanente presso il comune di Solarolo, rivolto a donne disoccupate o inoccupate. Lo stesso format viene riproposto gli anni successivi ed è attualmente attivo presso Parma e Milano. La Compagnia tra il 2012 e il 2015 tiene inoltre masterclass presso l’alta formazione Agora Coaching Project di Reggio Emilia. Nel 2014 C&C vince il bando S.P.O.T della Città di Brescia e si impegna nella creazione ed attuazione del complesso spettacolo site specific per 40 interpreti internazionali (professionisti e non) Contaminazioni sul tema della mutazione. La creazione 2015 Tristissimo è sostenuta dalla Regione Lombardia attraverso il bando Next e in collaborazione con Le ballet National de Marseille (FR); viene presentato in anteprima nei festival: Manipulate (UK), Made in Rovereto, Edinburgh Fringe (UK) e in prima Italiana al festival Attraversamenti Multipli. Lo spettacolo, attualmente in tournée, si è aggiudicato il Premio Speciale Premio Roma Danza 2015 e il Primo Premio Les Lendemains qui Dansent 2016 (FR) ed è stato inserito nei progetti della Rete Anticorpi XL. Sempre del 2015 è il debutto del solo Peurbleue, prodotto da Residenza IDRA e sostenuto da Carrozzerie n.o.t. L’anno successivo il lavoro viene presentato all’interno di DNA Roma Europa, che chiede inoltre alla compagnia un laboratorio di teatro fisico per adolescenti, che vedranno il debutto in Spring roll, creazione ispirata al Sacro della Primavera di I. F. Strawinsky. Recente la prima del solo Don’t be afraid, ispirato al Pomeriggio di un Fauno di S. Mallarmé e C. A. Debussy, co-prodotto da C&C, Residenza IDRA e Teatri di Vetro. Lo spettacolo è compreso all’interno del macro-progetto di ricerca Beast without Beauty sul quale la Compagnia sta attualmente indagando in relazione con diversi partner internazionali tra i quali il Konzert Theatre di Berna e Komm Tanz. Parallelamente al lavoro di ricerca, la Compagnia crea sinergie con altre realtà del panorama Europeo, tra le quali attualmente: Balletto Civile, Abbondanza/Bertoni, Marco Baliani, PetriDish (BE), Dukto (ES), KDC (PL).

C&C vuole essere un progetto di creazione e sviluppo di un nuovo linguaggio che approfondisce un’indagine fisica e verbale, un riconoscimento artistico ed individuale atto a trasmettere energie e creatività nel modo più diretto, limpido e reale possibile. Ricercare a partire da noi e non solo. Il coinvolgimento della gente comune, l’attingere alle opinioni e al sapere della gente arricchisce il progetto che in diverse occasioni decide di coinvolgere direttamente e di prendere spunto dalla società contemporanea. Un tentativo di riportare la gente a teatro senza fare teatro sociale. Individuare un modo di muoversi e di dialogare genuino ed originale, scavando, per arrivare alla radice, per trovare un sentimento netto, quasi immutato nel tempo, che si possa esprimere con oggettività, con distacco, con verità e schiettezza. La ricerca di una verità relazionale che si coniuga con una totale apertura immaginifica, a una curiosità creativa e legata all’immaginario, un progetto in fermento, in continua evoluzione, in costante divenire. Dare vita ad un impatto artistico.

CARLO MASSARI

Nasce a Bologna il 25 Aprile 1984. Inizia giovanissimo a cimentarsi in diverse discipline artistiche, a 14 anni calca per la prima volta la scena entrando a far parte della compagnia O.T.E. Saracinesche sotto la direzione di Pietro Luigi Floridia, con la quale debutta nello spettacolo Il balcone di Giulietta (Menzione speciale Premio Scenario 2003). Sempre negli stessi anni collabora con la Compagnia del Teatro dell’Argine lavorando nelle produzioni: Che Diremo Stanotte all’Amico che Dorme (Festival delle Colline Torinesi), Alice 171, Piccoli Cedimenti Strutturali, Divine Parole. Nel 2003 viene diretto dal Maestro Luigi Gozzi nello spettacolo L’Attentato, produzione Teatro delle Moline; nello stesso anno partecipa alla Biennale di Venezia come co-protagonista in una produzione Teatro Nove, Teatro della Limonaia (FI) Binario Morto, ultimo lavoro di Barbara Nativi. Nel 2009 partecipa al musical Grease della Compagnia della Rancia; parallelamente inizia la sua collaborazione col Teatro Comunale di Bologna per diverse produzioni tra le quali: Beggar’s Opera diretto da Lucio Dalla. Recente la collaborazione con Balletto Civile diretto dalla coreografa Michela Lucenti con la quale debutta negli spettacoli: Woyzeck, Non si uccidono così anche i cavalli produzione Teatro Due (Parma), Il Sacro della Primavera (secondo posto Premio Roma Danza 2011), How long is now. È inoltre interprete della produzione The Black Saint and The Sinner Lady a cura della compagnia Abbondanza/Bertoni. Oltre all’esperienza performativa, in questi anni firma le regie e i testi di spettacoli tra i quali: Kafè, Anna Cappelli e Niente più niente al mondo. Nasce nel 2011 la collaborazione con Chiara Taviani attraverso le creazioni: Corpo & Cultura, 012, Maria Addolorata, Tristissimo, Peurbleu, Don’t be afraid (co-creato con HunMok Jung), e altre… Attualmente è impegnato come performer nella tournée di Driften, nella nuova Produzione della compagnia belga Petri-Dish e nel primo studio di Wave, creato da Irene Russolillo e prodotto dal CID.

 

 

Scheda spettacolo SENZA/CON-FINE del 30 settembre

 

Lavoro collettivo diretto da Pietro Farneti

Interpreti: Valentina Battistoni, Paola Brunello, Susanna Danelli, Francesca De Fabritiis, Aurelia Delfino,

Fabiola Filace, Rachele Petrini, Elisa Zoccali

Regista, disegnatore luci, scenografo: Pietro Farneti

Durata: 40 minuti

Tracciano, separano, contengono, a volte sbarrano fin dentro al corpo. Ma anche definiscono, delineano, raccontano, chiariscono, proteggono. I nostri confini personali sono le linee del continuo divenire che ci portiamo dentro e fuori.

A volte proprio un tumulto, a volte una linea di meditazione.

A volte un ricamo: lieve, un sentiero, con il sole e appena un po’ di vento.

A volte i confini sono le trame che tessiamo insieme, facendo scricchiolare la curiosità oltre il nostro naso, oltre la nostra famiglia, oltre il solito gruppo di amici, oltre i conoscenti, oltre noi stessi.

Ma confini sono anche gli spazi che abitiamo. A volte barriere che aumentano le distanze, a volte oasi che mettono in movimento pensieri comuni. Oppure, ovunque, quei ritmi quadrati di testa che dettano legge ai corpi con la scusa dell’efficienza e della velocità. Presto e bene quando mai vanno insieme?

Questo tempo, quello dei villaggi globali, è capace contemporaneamente di aprire portali sull’universo e di lasciare barriere di corpi sul fondo Mediterraneo. Stare bene nei propri confini, nella propria pelle, in un paese è il primo movimento per incontrare gli altri, i loro confini, paese, pelle. Comunicare, raggiungere un linguaggio comune.

La danza, da sempre lingua di tutti i corpi, supera le barriere, viaggia senza passaporto.

Dopo esserci trovate, durante questi ultimi tre anni, sul filo profondo dei nostri confini, ci e vi parliamo nella nostra lingua: la danza. In quest’ora per voi, per noi. Buon Viaggio!

 

Maggiori informazioni sul sito del festival www.hangartfest.it

 

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