dall’UniMc

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Il Servizio Civile a UniMc

 

Anche quest’anno l’Università di Macerata con l’Arci Servizio Civile di Jesi apre le porte a 17 volontari con due progetti sull’orientamento e sulle biblioteche.

 

Macerata – Anche quest’anno l’Università di Macerata, in collaborazione con l’Arci Servizio Civile di Jesi, apre le porte ai volontari del Servizio Civile. L’esperienza in passato è stata molto positiva, con buoni riscontri da parte dei ragazzi, e in almeno un caso, ha portato all’assunzione di un partecipante da parte di un’impresa partner

Due sono i progetti ai quali è possibile partecipare. “Incontriamoci all’Università” nasce per aiutare gli studenti nel processo di integrazione all’interno della realtà universitaria mediante il potenziamento delle azioni di informazione e di orientamento già attivate dall’Ateneo. I posti disponibili sono quattro. Sono partner dell’Ateneo l’agenzia per i lavoratori con disabilità Jobmetoo, l’Ente Nazionale Sordi e la Tipografia San Giuseppe. “Uni-Verso Biblioteca”, invece, è pensato per aumentare la partecipazione extra-studentesca agli eventi culturali organizzati dalle biblioteche Unimc e per supportare gli studenti aumentando il numero di eventi formativi e informativi sull’uso dei servizi bibliotecari e, infine, per migliorare il servizio di assistenza per il reference frontale mediante informatizzazione. I posti disponibili in questo caso sono tredici. Sono partner del progetto Edizioni Eum, Boing Srl, Biblioteca Statale di Macerata, Libreria Cavour, Premiata Fonderia Creativa, Associazione Duma.

Il servizio civile volontario dura dodici mesi, per un monte annuo di 1400 ore e 30 ore settimanali minime obbligatorie Sono previsti 20 giorni di permesso retribuito e attività di formazione a cura dell’Arci e dell’Università di Macerata. A ogni volontario spetta un assegno mensile di circa 433 euro al mese. Le conoscenze acquisite saranno  attestate,  ognuno  per  il  proprio  ambito,  sia  da Legambiente  Scuola  e  Formazione  sia da Arci Servizio Civile. Per partecipare basta aver compiuto i 18 anni e non aver superato i 29, essere un cittadino europeo o non comunitario regolarmente soggiornante in Italia.

Il bando scade il 28 settembre e può essere consultato sul sito www.arciserviziocivile.it e www.unimc.it.

Anche UniMC alla Cerimonia del ricordo e delle scuse

Il rettore Francesco Adornato a Pisa per gli 80 anni dalla firma delle Leggi Razziali. “Un’iniziativa doverosa del mondo accademico”.

Anche l’Università di Macerata ha partecipato alla Cerimonia del ricordo e delle scuse, tenutasi oggi, 20 settembre, a Pisa nel Cortile del Palazzo della Sapienza, a ottanta anni di distanza dall’adozione del primo provvedimento antisemita del regime fascista.

Cerimonia Ricordo Scuse – Adornato

“Un’iniziativa doverosa, attraversata da un sentimento di partecipazione intenso e coinvolgente”, è stato il commento del rettore Francesco Adornato, che ha rappresentato l’Ateneo maceratese, sottolineando la forza di un gesto tanto semplice quanto significativo come l’abbraccio commosso tra il rettore dell’Università di Pisa Paolo Mancarella e la presidentessa delle Comunità ebraiche Italiane Noemi Di Segni.

In questo modo solenne le università italiane hanno riconosciuto le proprie responsabilità per l’applicazione delle leggi razziali che, solo in ambito universitario, hanno portato all’allontanamento di 448 docenti e all’espulsione di 727 studiosi, oltre a colpire un migliaio di studenti. L’intera Accademia italiana era presente ed ha fatto ammenda per gli atti che hanno visto il mondo universitario silente e complice verso le scelte del regime che giunsero fino all’emanazione delle Leggi razziali.

“Ci sono giorni in cui è bene che il presente incontri il passato, oggi abbiamo voluto che fosse uno di questi” ha ribadito MancarellaPrendendo poi la parola, Noemi Di Segni ha sottolineato che “oggi, in questo Ateneo, dinanzi a noi – rappresentanti delle comunità ebraiche in Italia – con emozione e solennità sono state pronunciate parole e riflessioni importanti che abbiamo ascoltato con il cuore e con la mente. E’ importante oggi non solo studiare la storia, e saper dire a voce alta – questa è verità, questo è accaduto a cittadini italiani, questo è successo nel nostro Paese, questi furono i comportamenti dell’accademia e della comunità degli scienziati”.

 

 

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