dalla Regione Marche

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2018-12-28

CERISCIOLI: ”RESTITUIAMO ALLE NOSTRE COMUNITA’ LUOGHI PIU’ SICURI E QUALITATIVAMENTE SUPERIORI DI PRIMA”

Il presidente della Regione Marche ha partecipato all’inaugurazione dell’asilo nido di Sarnano

 

“Sarnano ha avuto una concentrazione importante di opere che sono state frutto di donazioni oppure donazioni integrate con l’intervento pubblico come l’asilo nido che inauguriamo oggi. La scuola è l’investimento più grande che si fa per il futuro di in una comunità. Un significativo in bocca al lupo va alle insegnanti perché nelle loro mani mettiamo il bene più prezioso: i bambini che cresceranno sviluppando le loro capacità cognitive, in una struttura antisismica strategica che rispetta l’ambiente. Restituiamo alle nostre comunità luoghi più sicuri di quelli che avevamo prima e qualitativamente superiori attivando buone pratiche. Stanno andando molto bene i bandi sui fondi europei per lo sviluppo del territorio che hanno avuto molto successo per il livello e la qualità progettuale. Proprio il Piano strategico che la Regione ha approvato è stato realizzato da molti attori, quali sindaci, associazioni di categoria e università. Anche la Conferenza episcopale marchigiana ha partecipato alla produzione di progetti di rilancio del territorio e stiamo vedendo che queste risorse andranno a buon fine. Posso dire che le opere realizzate e già restituite sono state tante, ma ce ne sono ancora molte da realizzare date le dimensioni del sisma”.

Così il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha partecipato a Sarnano all’inaugurazione del nuovo asilo nido “Bimbi a Bordo”, alla presenza del sindaco Franco Cerigioli e di Miss Italia, Carlotta Maggiorana.

La struttura delocalizzata è di 160 mq e ospiterà 14 bambini, dispone di una grande sala, un dormitorio con annessi lettini, una sala scalda vivande e un ufficio. L’asilo è stato realizzato nell’area verde adiacente all’Ipia, in un contesto particolarmente adatto ai piccoli ospiti è stata resa possibile grazie ai fondi della Regione Marche e di un bando di sponsorizzazione del Comune aggiudicato dalla ditta Top Costruzioni dell’Abruzzo. Il costo complessivo ammonta a 260mila euro di cui 115mila assegnati dalla Regione.

Recupero e riqualificazione della Collegiata di San Giovanni di Macerata, danneggiata dal terremoto. Firmato l’accordo tra Regione e Diocesi per l’utilizzo di 3,2 milioni di euro del Por Fesr. Ceriscioli: “Un simbolo per la ricostruzione delle Marche”

La Regione Marche e la Diocesi di Macerata hanno firmato l’accordo che destina 3,2 milioni di euro del Por Fesr al recupero e alla riqualificazione della Collegiata di San Giovanni di Macerata, danneggiata dal sisma del 2016. La firma è avvenuta presso la Sala Li Madou di piazza Strambi, con la partecipazione del presidente Luca Ceriscioli, del vescovo Nazzareno Marconi, dell’architetto progettista Enrico Da Gai (dello Studio Da Gai di Roma) e dell’assessore regionale Angelo Sciapichetti. I fondi disponibili sono quelli aggiuntivi stanziati dall’Unione europea e dallo Stato dopo il terremoto, utilizzati per il ripristino e la valorizzazione di “edifici culturali con valore simbolico”. Regione e Diocesi hanno individuato, per l’intervento a Macerata, l’ex collegiata gesuitica che occupa spazi di proprietà ecclesiastica e in parte pubblica. “È un progetto che parte con la collaborazione di tanti soggetti, un simbolo anche per la ricostruzione delle Marche – ha detto il presidente Ceriscioli – È rivolto, in primo luogo alla comunità di Macerata, intesa nella sua interezza, a partire dall’Università, dal Comune, dalla Diocesi. Recupera uno spazio di grande valore e di grande importanza nell’architettura della città. Un bene a uso e consumo della comunità locale come struttura culturale, come esempio ben riuscito di un ottimo progetto di recupero. Lo abbiamo scelto come edificio simbolo nel quadro dei finanziamenti aggiuntivi dei fondi Fesr che permetterà di restituire, attraverso la cultura, tante opportunità di crescita, sviluppo e lavoro al nostro territorio”. I fondi a disposizione delle Marche, per il recupero di questi beni culturali simbolo, ammontano a 8 milioni di euro, ha ricordato il presidente: “Gli altri 4,8 andranno ad altre realtà diffuse nel territorio. L’obiettivo comune è di realizzare interventi di grandissima qualità, cioè che tengano insieme qualità progettuale, qualità architettonica, qualità nei risultati raggiunti a favore della cultura”. La Regione Marche, ha concluso Ceriscioli, “resta leader nell’investimento culturale come strumento di attrazione. La bellezza della nostra regione si esprime in tanti modi, certamente uno è quello della cultura. Fare questi investimenti significa rispettare il nostro patrimonio, quello che ci hanno lasciato di bello e affascinante, e poterlo utilizzare come strumento di crescita economica”. San Giovanni, ha ricordato il vescovo Marconi, “è sempre stato uno spazio di accoglienza della città, perché era uno spazio dove i Gesuiti, attraverso la loro predicazione, sviluppavano temi non solo religiosi, ma anche culturali. Attraevano, in modo particolare, i grandi Quaresimali, le grandi celebrazioni. Era un luogo dove tutta la città si ritrovava. Noi cerchiamo di trovare oggi, nel rispetto delle specificità di ognuno, all’interno di questo speciale, peculiare, bellissimo contenitore uno spazio di ospitalità”. Macerata ha anche altri beni culturali ed ecclesiastici da recuperare, dopo il terremoto, ha rimarcato il vescovo: “Si inizia da qui, da San Giovanni, per tracciare una strada anche tecnica, di soluzione dei problemi esistenti, per creare quelle sintonie con il mondo del pubblico che ci permetteranno di portare avanti la progettazione e la rendicontazione dei lavori del terremoto in maniera agile e ordinata”. Il Complesso da restaurare ospita anche la biblioteca comunale Mozzi Borgetti, insieme ad attività dell’Università degli studi e dell’Accademia belle arti. Il progetto di recupero è stato curato dalla Diocesi, prevedendo sia il restauro che il rispristino strutturale. Il contributo regionale garantirà il consolidamento e il miglioramento sismico, con particolare riferimento alla riparazione dei danni alla grande cupola emisferica e alla facciata monumentale sulla piazza. L’accordo individua, a carico regionale, il restauro dell’aula ecclesiale, adeguata a sala conferenze e aula magna, insieme alle opere architettoniche e impiantistiche finalizzate alla riapertura dell’edificio monumentale. Il piano seminterrato verrà invece recuperato a spese dell’ente proprietario.

 

 

ACCORDO ASUR INTERPORTO – CERISCIOLI: “SODDISFAZIONE PER UN ALTRO PASSO VERSO IL POLO LOGISTICO DI TUTTO IL  SISTEMA SANITARIO MARCHIGIANO”

Ieri, 27 dicembre, Asur Marche e Interporto Marche hanno firmato  il preliminare trascritto di compravendita della palazzina uffici e dell’ area da destinare alla sede del 118 regionale, alla centrale unica di chiamata e al magazzino regionale del farmaco. Dopo l’operazione di rent to buy sottoscritta nell’agosto 2018 per la gestione dei servizi di manovre ferroviarie,  è stato perfezionato il secondo tassello per il rilancio della infrastruttura interportuale.  “Questo è un altro passo verso un polo logistico per tutto il servizio sanitario delle Marche – spiega il presidente della Regione Luca Ceriscioli – . Con questo progetto contiamo di rilanciare l’interporto conferendo la vera mission di struttura logistica strategica”. “Il magazzino unico del farmaco – spiega Alessandro Marini direttore generale dell’Asur – sostituirà gli attuali 70: abbiamo calcolato risparmi per 30 milioni da investire in servizi sanitari per i cittadini. Un progetto ambizioso ma rivoluzionario per il sistema”.

“L’area di riferimento – aggiunge Federica Massei presidente di Interporto Marche – è di circa 25mila metri quadrati sul retro della palazzina Interporto. Dopo il passaggio di consegne, in questa area inizieranno i lavori per la realizzazione del magazzino del farmaco mentre la palazzina diventerà la centrale regionale del 118. Un’operazione che consentirà anche di risanare i bilanci della partecipata”.

 

 

Impresa 4.0, Bora: “Altri 7 milioni a disposizione delle Pmi”

 

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