dalla Regione Marche

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La Vice Presidente Anna Casini in visita a La Pasta di Camerino.

 

CAMERINO, 16 gennaio 2019 – “Una vera eccellenza imprenditoriale nel settore del food ed un portabandiera di un territorio incontaminato che rappresenta bene l’essenza delle Marche”. “Siamo per altro in pieno cratere sismico e questa azienda, la famiglia Maccari e tutti i 70 dipendenti, si sono subito rimboccati le maniche e stanno contribuendo a far ripartire il territorio oltre che a promuovere il proprio marchio già molto apprezzato e riconoscibile”.

Così Anna Casini, Vice Presidente della Giunta Regionale, ha definito La Pasta di Camerino al termine della visita in azienda ospite del Direttore Federico Maccari. Nel corso dell’incontro nel quale ha potuto visionare tutta la filiera produttiva ed ha scambiato anche qualche parola con i dipendenti. “Ho visto tante donne, molte giovani, e ho visto grande entusiasmo nello svolgimento dell’attività, in parte anche manuale, nel rispetto della tradizione” – ha aggiunto.

“Siamo particolarmente lieti della visita della Vice Presidente che è anche Assessora all’Agricoltura e all’Alimentazione – ha detto Maccari – perché il nostro territorio ha bisogno della presenza delle istituzioni. Noi stiamo facendo il massimo per proseguire l’attività e rappresentare un punto di riferimento per un territorio ferito che ha bisogno di esempi positivi”.

Nel corso dell’incontro è emersa la comune convinzione dell’importanza di lavorare su iniziative di promozione del brand Marche. “Abbiamo dato la nostra disponibilità a partecipare ad iniziative fieristiche nel quale esportare il Made in Marche – ha concluso Maccari – intensificando un rapporto che non è mai mancato con la Regione Marche. Saremo lieti se la Vice Presidente volesse coinvolgerci nel prossimo futuro in alcune iniziative. Proporre come facciamo noi un prodotto realizzato in chiave artigianale con materie prime 100% italiane e filiera tracciabile ci distingue da qualsiasi competitors e ci convince di poter impreziosire un brand che è sempre più “luminoso” come quello delle Marche di cui si stanno accorgendo anche al di fuori dei confini nazionali.

“Prodotto di montagna”: iscritta la prima azienda marchigiana (Di Mulo di Amandola) alla nuova indicazione facoltativa di qualità.

Casini: “Visibilità per i produttori delle aree interne”

Con l’iscrizione dell’azienda Di Mulo di Amandola (FM), è pienamente operativa, nella regione Marche, l’indicazione facoltativa di qualità “prodotto di montagna”. L’azienda, già aderente a una filiera certificata con il marchio regionale QM per il latte di alta qualità, applicherà la nuova dicitura “prodotto di montagna” su: latte, formaggi, ricotte e yogurt. Lo rende noto la vicepresidente Anna Casini, assessore all’Agricoltura. “Si tratta di un interessante strumento, particolarmente strategico per dare visibilità ai prodotti delle nostre aree interne, istituito dall’Unione europea con lo stesso regolamento (1151/2012) che disciplina Dop (Denominazione di origine protetta), Igp (Indicazione geografica protetta) e Stg (Specialità tradizionale garantita) – spiega Casini – A differenza di quelle geografiche, questa indicazione di qualità non prevede una certificazione indipendente e, pertanto, è molto meno onerosa per le aziende che intendono utilizzarla, così come estremamente semplice è l’iter per l’adesione: è sufficiente una semplice comunicazione che, nella Regione Marche, può essere effettuata, in qualsiasi momento dell’anno, tramite il Siar, lo stesso sistema informatico usato, ogni anno, da migliaia di aziende, per le domande del Psr (Programma di sviluppo rurale). Al fine di garantire il consumatore sulla reale provenienza dei prodotti dalle zone montane, in assenza di un organismo di certificazione, è stato previsto un sistema di controlli gestito dalle Regioni e dal Ministero delle politiche agricole; quest’ultimo ha anche approvato un apposito logo distintivo per i prodotti di montagna”. È, quindi, un’indicazione facoltativa, vigilata da Regione e Ministero, che arricchisce i regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari delle aree montane, facendo leva sulla loro riconoscibilità e sulla trasparenza a tutela dei consumatori. “L’auspicio – conclude la vicepresidente – è che anche altre aziende, insieme alla Di Mulo, possano avvalersi, nel prossimo futuro, di questo strumento che può contribuire, insieme alle specifiche misure di investimento del Psr in corso di attuazione, ad aumentare la competitività delle produzioni agricole anche nelle aree colpite dal terremoto”.

 

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