Gino Strada, “Io non sono pacifista. Io sono contro la guerra”

Gino Strada, “Io non sono pacifista. Io sono contro la guerra”

Animavì consegna a Gino Strada il Premio Pettirosso

Arcevia – «Studiate e non fatevi prendere in giro». Ai più piccoli, Gino Strada, medico fondatore di Emergency, ha voluto dedicare uno dei passaggi più significativi della sua visita, nel week-end, nella Valcesano e ad Arcevia per ricevere nell’ambito di Animavì Festival, il Premio Pettirosso. Parole forti come macigni, cariche di significato, che toccano il cuore e fanno riflettere. Un messaggio chiaro, un consiglio che Strada ha dispensato ai bambini della scuola elementare di Pergola, durante un incontro emozionante che tanto ha coinvolto gli alunni. Un maestro particolare che ha raccontato loro la guerra e il suo lavoro in modo insolito: una lezione che ha lasciato il segno, come sempre Strada ha fatto nella sua vita. L’inizio di una giornata intensa, tra incontri e visite, conclusasi al teatro di Arcevia. Il fondatore di Emergency accompagnato dalla staff di Animavì è stato al monastero di Fonte Avellana, dove ha parlato a lungo con il priore Dom Gianni Giacomelli, quindi alla cantina Terracruda di Fratte Rosa.

In serata al teatro Misa di Arcevia, stracolmo, Strada ha ricevuto il Premio Pettirosso, novità assoluta del festival, realizzato dall’artista Pergolese Walter Valentini, riconoscimento dedicato alla persona.

Questa sera noi vogliamo premiare l’uomo Gino Strada colui che non si è limitato a sognare nella vita ma che ha reso vivi i propri sogni ne ha fatto ragione di sopravvivenza e realtà di speranza per milioni di persone. Il significato della parola “premio” in origine aveva a che fare con le prede di guerra, con il prendere. Ma anche le parole vanno liberate, salvate, ricucite e l’uomo che premiamo stasera ha certamente donato più che prendere e ha sottratto prede alla guerra e alla morte. Lo premiamo in nome di un animale apparentemente fragile. Che non scappa dall’inverno, e che col suo canto segue il lavoro di chi zappa e semina la terra per la primavera che verrà. Un animale generoso che la credenza popolare dice essersi tinto il petto di rosso nel tentativo di rimuovere le spine dalla corona di Cristo. Noi vogliamo premiare in Gino Strada un uomo normale che ha levato le spine e le schegge della sofferenza a tutti gli ultimi della terra, senza badare a sesso, razza o religione. Noi premiamo l’uomo con un’opera d’arte simbolica che richiama una creatura che col suo canto unisce il cielo e la terra. Persino Chopin ha imitato la sua melodia e il grande De Andrè nella Domenica delle Salme lo ha cantato come quel “pettirosso da combattimento” ben più resistente dei ministri dei temporali, e delle domeniche come tante fatte di una pace terrificante. Si perché anche la pace può essere terrificante, la pace che è molto più che l’assenza di guerra. Noi premiamo Gino Strada con le sue stesse parole: “Io non sono pacifista. Io sono contro la guerra”.

Questa la motivazione del premio, raccontata da Andrea Melis, giovane “parolaio” e poeta sardo. A consegnarli la ceramica realizzata da Valentini, alcuni bambini che Strada aveva incontrato a scuola. Durante l’incontro moderato dall’attrice Valentina Carnelutti, già madrina di Animavì nell’edizione di lancio del 2016, il fondatore di Emergency ha raccontato la sua storia, si è soffermato sulla sua attività e su alcuni temi d’attualità, lanciando messaggi forti e chiari. Ogni due minuti Emergency cura una persona: «Lo facciamo perché siamo dalla parte degli esseri umani». E ancora: «Io non sono pacifista. Io sono contro la guerra».

La famiglia Santelli nell’occasione ha consegnato a Strada un assegno di 3.000 euro per Emergency, raccolti durante la festa del 50esimo della ditta Santelli Casa.

L’incontro ha chiuso nel migliore dei modi la terza edizione del Festival.

Animavì – spiega il direttore artistico Simone Massi – è un festival anomalo: è dedicato alle arti poetiche ma ancor prima dell’opera mette al centro la persona e l’umanità della stessa. Ed è per questo che abbiamo sentito il bisogno di assegnare il “premio pettirosso” a Gino Strada, una persona che ha passato gran parte della sua vita ad aiutare il prossimo e a salvare vite innocenti. Decine di migliaia di vite, come ha raccontato il fondatore di Emergency nello straordinario incontro con i bambini delle scuole elementari di Pergola. Strada è stato premiato per questo, per un motivo che i bambini hanno capito meglio degli adulti. In conclusione mi si consenta un ringraziamento speciale a Silvia Carbone, Sabrina Santelli, Simonetta Gola e Valentina Carnelutti, quattro donne che hanno reso possibile questo evento”.

Vorrei ringraziare in primis – sottolinea il direttore organizzativo Mattia Priori – tutti coloro che ci sostengono ed in particolare i tanti volontari che dedicano il proprio tempo libero agli eventi di Animavì rendendoli possibili. Animavì 2018 è finito a gennaio 2019, questo la dice lunga sulla quantità di energie ed impegno necessari da parte di tutti. Ciò significa anche che non possiamo sederci ma che è già tempo di pensare al futuro e all’edizione 2019 che si svolgerà questa estate e che coinvolgerà sempre più il territorio”.

 

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