Il progetto di Cupra per l’Ambiente “best practice” da imitare

Il progetto di Cupra per l’Ambiente “best practice” da imitare

BOOM DI ADESIONI PER IL PROGETTO ECOLOGICO E DI RIDUZIONE DEI RIFIUTI “CUPRA PER L’AMBIENTE”

Urbinati: «A pochi mesi dal suo avvio l’iniziativa ha già dimostrato di essere una “best practice” da replicare anche su tutto il territorio regionale. Per questo il Consiglio regionale ha deciso di sostenere con un contributo il progetto di Cupra per il 2019»

ANCONA, 17 GENNAIO 2019 – Boom di adesioni di commercianti, esercenti ed uffici per il nuovo progetto ecologico e di riduzione e riciclo dei rifiuti della città di Cupra Marittima “Cupra per l’Ambiente”, partito da alcuni mesi. Un progetto che si è già distinto, dati alla mano, come “best practice” e che la Regione intende replicare su un territorio più vasto. Per questo, grazie all’intervento del capogruppo in Consiglio regionale, Fabio Urbinati, la Regione ha intanto deciso di sostenere il progetto di Cupra Marittima per il 2019 con un contributo economico.

L’iniziativa. Il progetto “Cupra per l’Ambiente”, nasce da un’idea del Comune di Cupra Marittima, in collaborazione con “Marche a rifiuti zero” e Legambiente nel 2018. Obiettivo: migliorare l’ambiente e diminuire lo spreco di risorse preziose. Un progetto ambizioso che punta a ridurre la produzione di rifiuti e orienta le scelte dei cittadini – fin dal momento dell’acquisto – verso prodotti che utilizzano packaging sostenibili, riutilizzabili, biodegradabili e riciclabili, abbassando i costi di smaltimento ed i rischi per l’ambiente e la salute.

Cupra per l’Ambiente

L’iniziativa vede il coinvolgimento delle attività commerciali, le quali si impegnano a compiere azioni mirate per ridurre la produzione dei rifiuti, a partire dagli imballaggi, per il bene del territorio e di tutti i cittadini che lo abitano.

I destinatari sono i cittadini, i turisti e i consumatori che vengono sensibilizzati verso l’acquisto responsabile e l’adozione di buone pratiche per la salvaguardia dell’ambiente. Un progetto che oltre ad essere un’azione concreta per la riduzione dell’inquinamento ed il miglioramento della qualità della vita della popolazione di Cupra Marittima ha ricadute positive anche sul turismo, asset di sviluppo economico fondamentale per la Riviera della Palme e per tutta la regione. «Parliamo in particolare di ecoturismosottolinea il capogruppo in Consiglio regionale, Fabio Urbinati . Le Marche sono da diversi anni esempio di ecoturismo. La tutela dell’ambiente e della biodiversità attraverso buone pratiche agricole e un turismo responsabile sono da tempo fiore all’occhiello del territorio e diversi progetti di rilancio e sviluppo sostenibile hanno garantito occupazione e un aumento dell’indotto. In questa cornice l’ecoturismo può portare alla conservazione e all’utilizzo razionale delle risorse naturali, con benefici economici e sociali per le comunità locali».

A pochi mesi dall’avvio, il progetto ha già visto l’adesione di oltre 60 tra esercizi commerciali ed uffici. L’iniziativa ha avuto importanti riscontri a livello locale e regionale, tanto che altri Comuni marchigiani hanno intenzione di sperimentare, adattandolo alle specifiche esigenze, il progetto nel proprio territorio.

«Il progetto è espressione di un cambio radicale di approccio rispetto al ciclo di smaltimento dei rifiutisottolinea l’assessore del Comune di Cupra Marittima, Roberta Rossi. Oggi pensare solo alla raccolta differenziata è obsoleto, la vera sfida è la riduzione della produzione di rifiuti. Il progetto punta proprio a questo: da un lato a sensibilizzare i consumatori rispetto a ciò che acquistano, devono essere consapevoli di quando materiale di scarto resta del prodotto che comprano, e dall’altro a responsabilizzare chi produce e vende a ridurre al minimo ciò che genera rifiuti». Aggiunge Sabrina Petrucci, presidente dell’associazione “Marche a rifiuti zero”: «Progetti come questo aiutano a trovare una soluzione concreta ed alternativa a discariche ed inceneritori, mettendo in moto processi virtuosi anche in un’ottica di economia circolare. È un processo più lungo, perché a bruciare si fa prima, ma che non lascerà ai nostri figli un mondo di cenere ma processi industriali capaci di creare posti di lavoro e benessere per le comunità».

Conclude Urbinati: «Si tratta di una grande sfida non solo per il Comune di Cupra Marittima, ma per tutti noi. E di una grande opportunità. Potremmo estendere il progetto a livello regionale e tutti insieme essere protagonisti di azioni concrete per la salute e l’ambiente. Non a caso la Regione ha deciso di sostenere il progetto per il 2019 con un contributo economico».

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