Statistiche e news: la violenza dei numeri

Statistiche e news: la violenza dei numeri

di Raffaella Milandri

 

Ogni giorno siamo sommersi da news: sui social, in tv, su quotidiani e riviste. In qualche modo, negli ultimi anni, alcune news sono diventate più opinioni e meno notizie, soprattutto quando si parla della nutella di Salvini. E questa “evoluzione” della comunicazione spinge tutti a diventare opinionisti, ognuno sui social può, anzi “deve” dire la sua. Veniamo a contatto con tante informazioni e affermazioni– spesso non cercate- che ci disturbano, e ci fanno pensare che era meglio quando era peggio, ovvero quando si parlava delle nostre idee solo con amici e conoscenti, e quando non c’era così bisogno di esternare a chiunque i propri malumori. Già, perchè su facebook, ad esempio, è molto più comune sfogare malcontento che non positività. E’ un dato di fatto. La bagarre con gli “amici” di facebook è sempre pronta ad esplodere. La unica cosa che ci riporta alla realtà, che ci fa sorvolare sulle opinioni, consiste in statistiche e numeri. Che hanno una forza, e alle volte una violenza, incredibile. Pensate a quanto si rammenta bene il tragico numero delle vittime di un disastro, o dei migranti sulla Sea Watch. E a come i media ripetono all’infinito le notizie, quando sono supportate da numeri, in un conteggio aggiornato e ripetuto. I numeri sono palpabili, sono pressochè certezze. Se avete piacere di fare una scorpacciata di numeri, vi consiglio alcuni siti e pagine che fanno riflettere, pur se i dati possono avere un margine di errore. Sulla pagina World Debt Clocks del sito UsdebtClock.org, ad esempio, troviamo numeri che scorrono all’impazzata: su alcune delle maggiori economia mondiali, c’è la bilancia che compara il debito pubblico nazionale con il PIL dei Paesi, il prodotto interno lordo, e in che percentuale questo debito sia interno o esterno, nei confronti di altri Paesi o fornitori di altri Paesi -come ad esempio il debito che gli USA hanno con la Cina . Facendo le dovute comparazioni, i numeri ci dicono che il Giappone non è in floride acque. UsdebtClock.org è un contatore che, sulla sua homepage, è invece esclusivamente dedicato agli Stati Uniti. Qui troviamo il numero dei lavoratori, dei disoccupati, dei pensionati, lo stipendio medio di un cittadino americano e tanto altro ancora. Nello stesso sito, troviamo alla pagina Suto Sales le auto più vendute per marchio negli Stati Uniti. La Ford e la Chevrolet nazionali sono al primo posto, seguite ad onorevole distanza da Honda e Nissan. La gestione del sito, e delle statistiche, viene garantita come indipendente dal Governo statunitense, da partiti e da lobbies, affermando che viene fatto tutto il possibile per avere fonti affidabili. Ecco un altro sito interessante, che tradotto in italiano suona come “mondometro”, misuratore del mondo: WorldoMeters.info, che cita per ogni voce le fonti. Qui troviamo la popolazione mondiale, i nati e i deceduti dall’inizio dell’anno e odierni. In questo momento in cui scrivo, dall’inizio dell’anno, facendo la differenza tra chi è nato e chi ci ha lasciato, siamo circa 1.200.000 in più su questo Pianeta. Ma questo sito di statistiche non si ferma qui: calcola nel mondo le spese pubbliche sanitarie, per la educazione, per gli armamenti; le biciclette, le auto, i computer prodotti; i cellulari venduti oggi; gli ettari di foresta perduti, la erosione delle coste, il CO2 emesso, le energie rinnovabili e non …e anche il tempo rimasto prima di finire il petrolio, circa 44 anni. C’è veramente da ragionare sui tanti dati che scorrono sullo schermo, vi sono tantissimi spunti. Il sito WorldoMeters.info ha anche una pagina dove conteggia la popolazione per ogni Paese, la nostra si trova sotto la voce Population by Country. I Paesi in maggiore crescita demografica dall’anno scorso sono tutti africani. Sulla tabella dell’Europa, scopriamo che Malta è la più popolata per km quadrato, con 1354 abitanti; che abbiamo in Italia l’età media più alta, con 48 anni; che la Lituania e la Bulgaria hanno la maggior decrescita demografica; che la Germania è al primo posto per immigrati in arrivo dall’inizio dell’anno. Sito tutto italiano ItaliaOra.org, lanciato dal Real Time Statistics Project, che riunisce un gruppo di programmatori, ricercatori e volontari da tutto il mondo. Le fonti utilizzate per i dati e le statistiche elaborate sono sia fonti istituzionali ufficiali (come il Ministero dell’Interno e la Banca d’Italia) che centri di ricerca come l’Istat (Istituto nazionale di statistica) e l’Eurispes (Istituto di Studi Politici Economici e Sociali). Non possiamo evitare di restare ipnotizzati di fronte ad alcuni dati: quello del debito pubblico italiano, quello dei “soldi spesi per enti inutili”, matrimoni e divorzi, nati e morti oggi e dall’inizio dell’anno. C’è anche il conteggio della pasta mangiata in Italia oggi, il guadagno di oggi per impiegati e dirigenti. E tante cose da scoprire. Ma per gli scettici, la pagina ISTAT offre tante considerazioni e tante potenziali news: ad esempio in Italia le famiglie che nel censimento 2011 avevano un solo componente erano 7.667.305 su un totale di 8.319.826. Alla fin fine siamo anche noi stessi dei numeri, conteggiati nelle varie statistiche. Le nostre opinioni, forse, non sono indispensabili di fronte ai fatti. Ah dimenticavo: nel 2017, in base ai dati ISTAT, le persone oltre i 110 anni erano due http://dati.istat.it/Index.aspx?QueryId=19052 .

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