Vendita ex Scuola Curzi: il parere di Roberto Giobbi

Vendita ex Scuola Curzi: il parere di Roberto Giobbi

di Roberto Giobbi*

 

 

San Benedetto del Tronto lì 04/01/2019  – Vorrei dire la mia sulla vendita della storica scuola elementare di Via Voltattorni, quella che poi sarebbe diventata la Media Curzi. Un edificio costruito alla fine degli anni 50 sede da sempre di una scuola pubblica.

Per anni è stato il posto dove tanti figli di operai, artigiani, contadini, impiegati e professionisti (erano pochi allora) hanno iniziato quel percorso che li ha portati quasi sempre ad avere un futuro migliore dei propri genitori. Lì, il primo ottobre del 1963 insieme a tanti altri bambini della mia stessa età, iniziai il mio percorso di studi.

Un pezzo di storia di San Benedetto non legata alla pesca non legato al calcio ma altrettanto importante che tra poco scomparirà. Un edificio usato per più di 60 anni come luogo per formare nuove generazioni; luogo di insegnamento, ma anche di gioco, di nascita di amicizie durature e anche di amori tra adolescenti, che sarà venduto per trovare il denaro che dicono servirà per riqualificare un altro tratto di lungomare.

Un milione e mezzo di euro che non saranno sufficienti per terminare tutta la riqualificazione ma sicuramente faranno sparire la storia della scuola elementare di Via Voltattorni e della media Curzi.

A chi nei giorni scorsi ricordava che loro hanno ereditato solo problemi ed esultava per aver investito 6 mila euro per sistemare una ringhiera sulla statale, vorrei ricordare che questa amministrazione ha ricevuto dalla precedente a guida PD una città con tante opere realizzate e tanti lavori finanziati nonostante abbia governato nei 5 anni in cui la crisi si è fatta più sentire

Si è saputo in particolare rivalorizzare da subito l’edificio del tribunale dismesso dal ministero della giustizia e trasformarlo nella sede della nuova scuola Curzi.

Grazie a quell’opera l’amministrazione attuale ha ricevuto in eredità un edificio pubblico che poteva anzi doveva essere messo al servizio dei cittadini del quartiere .

In tanti hanno firmato per salvare questo pezzo di storia e cultura della San Benedetto post bellica che nel periodo del boom economico si espandeva a sud dell’Albula e costruiva case per i tanti nuovi Sambenedettesi e scuole per i loro figli. Nonostante questa richiesta e diversamente da situazioni simili hanno voluto far cassa ed invece che mettere a disposizione della comunità questo spazio di possibile aggregazione tra giovani e meno giovani hanno scelto la via più semplice: VENDERE.

Servivano idee e tanto coraggio per far si che quell’edificio diventasse un fiore all’occhiello della città dal punto di vista aggregativo, serviva un confronto con gli abitanti, con i comitati di quartiere, con tutte le forze di opposizione. Si è invece preferito venderlo ad un privato per costruire appartamenti che in gran parte diventeranno probabilmente seconde case per poche persone facoltose e non si è tenuto conto della mancanza cronica di parcheggi e verde che il quartiere denuncia da anni.

Vendere o dare dare ai privati come per la riqualificazione e la gestione della piscina Primo Gregori.

Il sindaco Primo Gregori sicuramente non avrebbe venduto l’ex scuola Media Curzi.

Chiudo chiedendo ai pentastellati locali, quelli che attualmente a Roma governano questo paese e dicono che vogliono riportare il controllo di Autostrade, di Alitalia e di tante altre attività strategiche sotto il controllo pubblico, quelli che a livello regionale urlano perchè temono che la sanità diventi sempre più privata, cosa pensano della vendita della scuola Curzi.

Babbo Natale non ha portato un bel regalo al nostro quartiere, speriamo che la Befana rimedi a questo errore e porti tanto carbone a chi ha voluto questo.

Buon Anno a tutti

* Segretario PD circolo centro “Guido Ianni”

 

La Scuola Media Curzi premiata alla Camera dei Deputati

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