dalla Regione Marche

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2019-02-21

PATTO PER LO SVILUPPO POST SISMA – IL PRESIDENTE INCONTRA I PARLAMENTARI MARCHIGIANI: ”CHIEDIAMO L’ADESIONE DA PARTE DEL GOVERNO”

“Questa mattina a Roma ho incontrato i parlamentari delle Marche  per parlare del Patto per lo sviluppo del doposisma. E’ stata un’occasione  importante per illustrare il lavoro fatto da tutte le associazioni di categoria, dalle quattro università e addirittura dalla Conferenza Episcopale Marchigiana, attraverso l’individuazione di zone con sgravi fiscali, di contributi per le imprese e di servizi da attivare. In pratica tutte quelle cose che servono per poter rilanciare le aree colpite dal sisma. Un patto che il governo in passato ha sottoscritto nel caso di sisma Abruzzo e dell’Emilia Romagna e che noi auspichiamo anche per le Marche. L’incontro è stato utile anche per chiarire quegli elementi di differenza fra la visione di alcuni parlamentari ed il nostro lavoro,  ma con un obiettivo solo: quello di attivare il prima possibile un tavolo con il governo per avere queste risorse e per dare un grande contributo nostro territorio”.

Lo ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli oggi a Roma dopo l’incontro sul Patto per lo sviluppo e la ricostruzione con i parlamentari eletti nelle Marche.

Il patto sottoscritto  nel dicembre scorso a Palazzo Raffaello, dai rappresentanti istituzionali, sociali, economici e accademici marchigiani ha come obiettivo quello di  contrastare il rischio di impoverimento socio-demografico ed economico delle aree colpite dal sisma, valorizzando le risorse disponibili e promuovendo investimenti. I settori operativi individuati sono otto: servizi sociali e sanitari, competitività e innovazione, green economy, sicurezza del territorio, valorizzazione del patrimonio (ambientale, storico, culturale), mobilità, ricerca e nuove competenze, riduzione del divario digitale. Vengono stimati investimenti per due miliardi di euro e una ricaduta occupazionale di 9.500 unità lavorative. Le risorse coinvolte, orientate secondo le finalità del Patto, sono quelle nazionali ed europee destinate alla ricostruzione, quelle della nuova programmazione europea 2021-2027, quelle nazionali aggiuntive.

L’area marchigiana interessata dal sisma del Centro Italia del 2016, cosiddetta “cratere”, si estende per circa 4 mila chilometri quadrati e rappresenta il 40% del territorio regionale. Include 87 comuni, per una popolazione di 313 mila abitanti, pari a circa il 22% della regionale. Due comuni appartengono alla provincia di Ancona (35 mila abitanti), 46 a quella di Macerata (184 mila), 17 a Fermo (26 mila), 22 ad Ascoli Piceno (103 mila abitanti). L’area del cratere è meno densamente popolata (88 abitanti per kmq), con un’età media della popolazione superiore per la maggiore presenza di anziani.

“Riqualificazione energetica e riduzione del rischio sismico negli edifici pubblici”

Manuela Bora: “Scelte legittime della Regione, in regola con quanto prevede la UE” 

“Basta disinformazione sui fondi europei. In un momento così delicato in cui c’è tanto bisogno di Europa non si possono distorcere i fatti.” Così l’assessora alle Politiche UE, Manuela Bora che aggiunge: “Per quanto riguarda la gestione delle risorse POR FESR Asse 8 -sisma destinate alla riqualificazione energetica e alla riduzione del rischio sismico negli edifici pubblici (Azioni 25.1 e 28.1), le scelte adottate dalla Regione Marche sono legittime e in regola con quanto previsto dal Programma UE.

Nella ripartizione dei fondi abbiamo anche rispettato il principio di solidarietà dimostrato degli altri Stati europei che hanno scelto di assegnare alle 4 regioni colpite dal sisma risorse ulteriori.  Solidarietà che prioritariamente ha inteso e intende sostenere la riduzione del rischio sismico e la ripresa economica di questi territori, ma che in secondo luogo si è posta l’obiettivo di rendere più sicura la vita dei cittadini rendendo più sicuro il patrimonio immobiliare pubblico considerato “strategico”.

L’accordo con Stato e UE prevede, come scritto chiaramente nel Programma, che gli interventi avevano l’obiettivo di  mettere in sicurezza e rendere più efficienti dal punto di vista energetico gli edifici qualificabili come “strategici” ossia che rivestono importanti funzioni di protezione civile in caso di terremoto, quali ad esempio, caserme, sedi dei municipi, sedi di sale operative per la gestione delle emergenze, le centrali operative del 118, ospedali. L’allocazione territoriale – prosegue Bora – come evidenziato in varie parti del Programma, deve tener conto ‘prioritariamente’ delle aree colpite dal sisma del 2016, tuttavia, essendo risorse assegnate per la prevenzione e riduzione del rischio sismico al fine di aumentare la resistenza degli edifici, non quindi per le fasi di emergenza e ricostruzione, anche altri territori regionali potevano essere destinatari delle risorse, considerata l’elevata vulnerabilità sismica della Regione, la cui popolazione residente nei comuni ricadenti nelle classi di rischio elevate (zone sismiche 1 e 2) rappresenta il 99% del totale.

Si è quindi condiviso con la UE di intervenire su 5 classi di edifici: universitari, alloggi per studenti, scuole non finanziate dai piani per la ricostruzione, sanità e una classe specificatamente denominata edifici ‘strategici’.

Sui circa 100 milioni di euro equivalenti alla somma delle azioni 25.1 e 28.1, le risorse assegnate alle aree del sisma equivalgono all’80%. In tale percentuale ci sembra corretto includere gli interventi riguardanti la parte interna della provincia di Fermo non ricompresa nell’area del cratere, quale territorio limitrofo e a forte rischio sismico.

La stessa valutazione sulla pericolosità degli edifici in caso di calamità naturali e sul ruolo di funzione pubblica strategica che tali edifici rivestono, è stata fatta per il completamento della messa in sicurezza e riduzione del consumo energetico dell’ospedale regionale di Torrette di Ancona, proprio per la sua funzione di centro di riferimento regionale per le popolazioni che possono aver bisogno di cure specifiche e che solo in tale struttura a livello regionale, possono trovare risposta.

Pertanto anche i 12,2 milioni stanziati per Torrette rappresentano un investimento connesso fortemente alle aree colpite e strategico, non solo per la salvaguardia di vite umane durante il verificarsi di un potenziale evento sismico, ma anche per la funzione di pubblica utilità che l’ospedale svolge nelle fasi di prima emergenza”.

 

 

 

NUOVO OSPEDALE DI FERMO, REGIONE PROVINCIA E COMUNE SOTTOSCRIVONO L’AGGIORNAMENTO DELL’ACCORDO DI PROGRAMMA

Soddisfazione di Cesetti che annuncia: “La Regione Marche realizzerà anche la rotatoria a San Marco alle Paludi”

 

 

E’ stato pubblicato oggi l’Avviso relativo all’aggiornamento dello schema di Accordo di Programma per la realizzazione della nuova struttura ospedaliera in località San Claudio di Campiglione nel Comune di Fermo sottoscritto il 15 gennaio 2016 dalla Regione Marche, Provincia e Comune di Fermo.

L’aggiornamento si è reso necessario per gli adeguamenti normativi e le nuove esigenze riscontrate dall’Area Vasta 4 per migliorare la funzionalità della struttura, oltre che per i ritrovamenti archeologici nell’area destinata alla viabilità e alle aree adibite a parcheggio.

Hanno espresso consenso unanime l’assessore Fabrizio Cesetti, delegato dal Presidente Ceriscioli per la Regione Marche; la presidente della Provincia, Moira Canigola; l’assessore Francesco Nunzi, delegato dal Sindaco Calcinaro per il Comune di Fermo, presenti alla stipula della rimodulazione dell’accordo di programma alla Conferenza preliminare di Servizi del 15 febbraio scorso.

La fase di pubblicazione durerà 60 giorni consecutivi affinché chiunque abbia interesse possa formulare osservazioni e proposte. Entro i trenta giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione delle osservazioni il Presidente della Regione convocherà tutti i soggetti interessati alla conclusione della rimodulazione dell’accordo di programma che verrà sottoscritto tenendo conto delle osservazioni e proposte eventualmente pervenute.

I lavori nel frattempo proseguiranno senza soluzione di continuità essendo in corso la messa in sicurezza dei rinvenimenti archeologici e lo scavo del sedime dell’ospedale.

A margine della conferenza preliminare, l’assessore Fabrizio Cesetti ha comunicato alla Presidente della Provincia di Fermo che la Regione Marche si farà carico della realizzazione della nuova rotatoria per mettere in sicurezza l’incrocio tra la Strada Statale 16 e la Strada Provinciale Paludi, come già preliminarmente concordato con ANAS.

 

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