Subito esauriti i 1.500 biglietti per lo spettacolo di videomapping, danza, canti e arti marziali. Gremiti gli stand in piazza Mazzini dedicati ai giochi e alle arti cinesi.
Macerata, 2019-02-09 – Magico il Capodanno Cinese, celebrato oggi per il sesto anno dall’Istituto Confucio, dall’Università e dal Comune di Macerata all’interno dello Sferisterio, che ha catapultato gli spettatori in una Cina favolosa popolata di dragoni di luce, leoni, guerrieri di arti marziali, dame aggraziate nei costumi tradizionali.
L’anno del cane ha ceduto il passo a quello del maiale, il dodicesimo segno dello zodiaco cinese, auspicio di stabilità, generosità, altruismo e ospitalità. I 1.500 biglietti gratuiti per le tre repliche distribuiti agli stand di piazza Mazzini sono andati esauriti nel giro di pochissimo tempo. La messa in scena tradizionale all’interno dell’arena è stata invertita, con il pubblico sul palco e gli artisti ad esibirsi sulla tribuna, tra la platea e il colonnato dei palchi, trasformato dal video mapping del Luca Agnani Studio in un’alternanza di architetture orientali, fondali per animali del pantheon cinese, fuochi d’artificio. Gli spettatori sono giunti anche da fuori provincia. Gremita anche piazza Mazzini, dove era possibile scoprire qualche aspetto curioso di questo Paese tanto importante nello scenario internazionale, come i giochi, l’arte della calligrafia, del ritaglio della carta e dei nodi. Presente anche il Liceo Linguistico Giacomo Leopardi, sempre più attivo nello studio della Cina e del cinese.
Come nelle sue cinque precedenti edizioni, la Festa di primavera non è stata una semplice riproposizione dei riti più spettacolari del gigante asiatico, un semplice rito folcloristico, ma un appuntamento che si alimenta di cultura. L’evento maceratese, coordinato ogni anno da Aldo Caldarelli, rispetto a quelli analoghi nel resto d’Italia, non è, infatti, espressione peculiare di una comunità cinese, ma rappresenta il momento di sintesi delle attività dell’Istituto Confucio in connessione con il territorio e nel contesto di forte internazionalizzazione che caratterizza l’Università di Macerata. “L’Istituto Confucio è il nostro ponte culturale con la Cina” ha detto il rettore Francesco Adornato e, come ha ribadito il direttore Giorgio Trentin, “non si esaurisce nel Capodanno cinese, ma porta avanti progetti di studio e didattica in tutto il territorio regionale e non solo. Abbiamo attivato corsi di cinese anche nelle scuole superiori di Lombardia, Abruzzo, Puglia”.
La suggestiva cornice del teatro all’aperto della città ha accolto una performance coordinata dal coreografo Roberto Lori e divisa in quattro quadri integrati con le esibizioni dell’Accademia arti marziali “Giuseppe Giosuè” a cura di Daniele Montenovo, canti e danze dei piccoli allievi dell’Accademia di lingua cinese nelle Marche a cura di Huang Ping, le esibizioni canore di due studentesse Unimc Caterina Marchelli e Denise Marletta. Tante altre le associazioni coinvolte: Csb Compagnia degli Istanti, Associazione Kairos Parkour, Compagnia “La Zandella”, Centro Danza Carillon insieme ad allievi delle scuole di danza locali.