Infortuni e Malattie Professionali nelle Marche

Infortuni e Malattie Professionali nelle Marche

I DATI SUGLI INFORTUNI E LE MALATTIE PROFESSIONALI NELLA REGIONE MARCHE NEL MESE DI GENNAIO 2019

DI GUIDO BIANCHINI ESPERTO DI SICUREZZA SUL LAVORO UIL ASCOLI PICENO

 

Ascoli Piceno – Nel mese di Gennaio 2019 le MALATTIE PROFESSIONALI nelle Marche sono state 427 con un calo di 59 casi rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, riduzione che ha riguardato sia la componente maschile, sia quella femminile e tutti i settori.

Il calo riguarda sia i lavoratori italiani, sia quelli di provenienza U.E. ed extra.

Mentre più articolata è l’analisi delle Denunce delle malattie professionali per provincia come risulta dalla tabella sotto riportata.

Gennaio 2018

Gennaio 2019

Ancona

81

74

Ascoli Piceno

95

46

Fermo

65

81

Macerata

154

136

Pesaro Urbino

91

90

TOTALE

486

427

Circa la tipologia delle Denunce di malattie professionali per settore maggiormente denunciate nelle Marche, sempre nel periodo in esame: Tumori (C00-D48) da 1 a 2; Disturbi psichici e comportamentali (F00-F99) da 0 a 3; Malattie del sistema nervoso (G00-G99) da 73 a 46; Malattie dell’orecchio e dell’apofisi mastoide (H60-H95) da 20 a 17; Malattie del sistema respiratorio (J00-J99) da 3 a 7; Malattie del sistema osteo muscolare e del tessuto connettivo (M00-M99) da 234 a 207; Non Determinato da 154 a 142. Totale 427 casi.

Riguardo le DENUNCE D’INFORTUNIO nella Regione, sempre nel periodo d’analisi, c’è stato un incremento di 91 casi (in questo contesto in  aumento di 8 casi quelli in itinere) poiché si è passati da 1262 denunce a 1353.

In aumento quelli relativi alla gestione Industria e Servizi passate da 957 a 1027 (+70); in aumento di 25 casi quelli della gestione per Conto dello Stato mentre sono in calo quelle dell’Agricoltura di 4 casi.

La tabella sotto riportata presenta le Denunce d’infortunio per provincia; in aumento in tutti i territori ad eccezione in quello di Fermo.

Gennaio 2018

Gennaio 2019

Ancona

445

490

Ascoli Piceno

154

171

Fermo

109

108

Macerata

248

275

Pesaro Urbino

306

309

TOTALE

1262

1353

Analoga la situazione delle Denunce d’infortunio per luogo di nascita dell’infortunato: in aumento sia quelli di lavoratori italiani, passati da 1049 a 1140 casi, sia quelli di lavoratori extra U.E. (+7) mentre sono in calo di 7 unità quelli U.E.

Cosi quelli di differenze di genere sia per i maschi (+20), sia per le femmine dove si registra un incremento di 71 poiché si è passati da 441 a 512 casi.

Le 91 Denunce d’infortunio che sono aumentate, nelle Marche, nel mese di gennaio 2019, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, riguardano tutte le classi d’età dell’infortunato come si evince dalla tabella.

Gennaio 2018

Gennaio 2019

Da 15 a 19 anni

61

66

20 – 24 anni

51

77

25 – 29 anni

99

87

30 – 34 anni

87

102

35 – 39 anni

113

107

40 – 44 anni

156

131

45 – 49 anni

175

159

50 – 54 anni

153

198

55 – 59 anni

133

158

60 – 64 anni

73

87

65 – 69 anni

23

27

70 – 74 anni

12

11

75 anni e oltre

13

16

TOTALE

1262

1353

In calo del 50% le Denunce d’infortunio con esito mortale nella regione poichè si è passati da due casi ad uno accaduto nel settore Industria e servizi (provincia di Macerata – trattasi di un lavoratore della fascia d’età tra 50 a 54 anni).

 

COMMENTO DI GUIDO BIANCHINI ESPERTO DI SICUREZZA SUL LAVORO UIL ASCOLI PICENO

I dati aggregati, in valore assoluto,  analizzati evidenziano una riduzione sia degli infortuni, sia delle malattie professionali, nella regione, ciò è indubbiamente positivo anche se l’analisi è estremamente ridotta, visto l’arco temporale analizzato, e non consolidati poichè soggetti ad assestamento e consolidamento prossimamente.

Occorre implementare il percorso culturale con una In-formazione adeguata per contrastare infortuni e malattie professionali.

La formazione sulla sicurezza sul lavoro è, un processo che consente ai lavoratori  interessati di essere più preparati nello svolgere attività che necessitano di una maggiore conoscenza ed abilità, oltre all’acquisizione di una maggiore consapevolezza del proprio ruolo e del proprio comportamento, connessi all’espletamento della propria attività lavorativa.

E’ fondamentale che i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, svolgano un ruolo “positivo” nel controllo e attuazione della sorveglianza sanitaria, facilitare ed indirizzare le segnalazioni delle malattie professionali al patronato.

Il patronato sindacale non si interessa solo di pensioni e previdenza, ma ha un ruolo importante di tutela della salute e sicurezza sul lavoro di tutti i lavoratori del territorio.

Il mondo del lavoro è in perpetua modifica, di conseguenza gli Rls devono sviluppare le competenze che la “moderna prevenzione” richiede, ovvero consolidare approcci e attività complesse che si basano sull’attuazione di politiche atte ad intervenire sui determinanti di malattia legati al rapporto tra salute, ambiente esterno e luoghi di lavoro, comportamenti e stili di vita, corresponsabili dell’insorgenza di patologie croniche, professionali e infortuni sul lavoro, con costi enormi anche per il sistema pubblico e sanitario.

Infine non si può continuare a morire di lavoro in questo paese.

Tutto questo nel silenzio generale e, ancora più grave, nel provvedimento del Governo che taglia 150 milioni all’anno le risorse Inail destinate alla prevenzione e alla formazione, o, peggio ancora, consentendo all’Inail stesso di rivalersi anche nei confronti dei lavoratori sugli indennizzi concessi, oltre che sui responsabili e sulle imprese che hanno causato l’infortunio. Ancora una volta saranno solo i lavoratori a pagare.

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