Primarie del 3 Marzo: le riflessioni di Roberto Giobbi

Primarie del 3 Marzo: le riflessioni di Roberto Giobbi

Di solito aspetto 36/48 ore prima di commentare i risultati delle primarie per due motivi:

1°) L’intera giornata passata ai seggi mi stanca e la sera non ho nessuna voglia di fare commenti frettolosi sui dati dell’affluenza e/o sui risultati, ne tantomeno di esultare per una vittoria o deprimermi per una sconfitta. Il lunedì lo passo leggendo qua e la i vari commenti più o meno interessanti o quelli più o meno interessati e cercando di capire bene quello che è accaduto.

2°) Non ho nessun motivo personale per correre a fare dichiarazioni per intestarmi una vittoria o l’organizzazione delle primarie ben riuscite oppure per dissociarmi da una sconfitta e/o da qualcosa che non ha funzionato.

Oggi martedì provo a dire alcune cose anche io. Impressioni più che certezze.

Ho sentito delle critiche fatte da esponenti della stampa sulla poca informazione fatta dal PD sambenedettese nel pubblicizzare l’evento, concordo. Le stesse critiche le ho sentite ripetere da molti votanti nei due seggi di competenza del circolo centro. Comune 1 e Comune 2.

Questa cosa da una parte mi ha fatto un po’ arrabbiare perché sicuramente si doveva fare di più e meglio su questo aspetto ma un po’ mi ha reso felice.

Sapere che quelle persone in fila, compagni/e amici/che , avessero cercato anche con evidente difficoltà il luogo dove poter votare il proprio segretario nazionale, mi ha ridato speranza nel futuro.

Perché vedere persone con questa voglia di partecipazione, pazienti nel fare la fila, senza minimamente criticare il fatto di dover pagare 2 euro, fermarsi dopo aver votato a parlare tra di loro e con noi e sentire che nei loro discorsi tutti auspicavano unità e umiltà, era un chiaro sintomo che erano venuti a votare in maniera spontanea e che credevano ancora in noi.

In passato spesso si è sentito ripetere che molti andavano a votare alle primarie perché “sollecitati” dai “capibastone” locali ( meglio sarebbe dire capizeppette); domenica ho avuto la netta sensazione che erano li perché volevano essere attori protagonisti e non semplici comparse.

Si percepiva nel parlare con le persone in fila che si rendevano conto che il momento attraversato dal paese e dal PD è molto incerto e che anche la loro presenza numerosa poteva servire per ripartire e iniziare una efficacia opera di contrasto a questo governo pentastellato che ogni giorno mostra la sua vera faccia: essere volutamente un governo di destra estrema, sovranista e xenofoba.

Alla fine della serata 422 simpatizzanti del PD sono venuti a votare nei seggi 1 e 2 del comune, nel 2017 furono 497 un po’ di più ma votarono qui anche i terremotati che erano sfollati a San Benedetto. Abbiamo dovuto ristampare le schede elettorali e questo dimostra che abbiamo fatto meglio di quanto pensassero a Roma. Ha vinto Zingaretti che io ho sostenuto fin dall’inizio e spero che Zinga sappia far tesoro degli errori di gestione del partito commessi nel passato e chieda/dia ampia collaborazione a chi con lui ha partecipato a queste primarie : Martina e Giachetti.

Chiudo brevemente parlando del nostro PD locale.

Prima di tutto voglio ringraziare il bel gruppo che insieme a me ha gestito le operazioni di voto nei seggi del comune e chi è venuto a votare.

Venendo al significato politico delle primarie ero e resto convinto che le primarie per scegliere il segretario nazionale non devono assolutamente influire sulla situazione locale; chi lo fa o lo ha fatto in passato cerca solo visibilità personale o rivincite e non pensa al bene comune.

A Roma e San Benedetto serve umiltà, unità e collaborazione su progetti concreti utili a risolvere i problemi della gente.

Ancora una volta il nostro popolo ci ha dato fiducia, non sprechiamola.

 

San Benedetto del Tronto li’ 5/3/2019
Roberto Giobbi
Segretario PD Circolo Centro

 

 

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