dalla Regione Marche

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Ciclovia Adriatica, firmato il protocollo per la progettazione e la realizzazione, con le Marche capofila

Casini: “Si concretizza un grande investimento di mobilità dolce”

È stato firmato, a Roma, presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il protocollo d’intesa per la progettazione e la realizzazione della Ciclovia Adriatica. L’accordo, è stato siglato dal direttore generale per strade e autostrade con le Regioni Marche (capofila), Veneto, Emilia-Romagna. Molise, Puglia, Abruzzo. Il decreto è in attesa di approvazione della Corte dei Conti e prevede una prima tranche di finanziamento di 19 milioni di euro. Lo comunica la vice presidente Anna Casini, assessore alle Infrastrutture: “Si concretizza un grande investimento di mobilità dolce che avrà ricadute positive sul territorio in termini di sostenibilità ambientale e qualità di vita dei centri interessati. L’investimento rientra nel progetto Bicitalia: una grande rete di ciclovie nazionali che poggia su basi solide e l’impegno convinto delle amministrazioni coinvolte”.

UN’INTESA CON LA FONDAZIONE MICHELANGELO PISTOLETTO

Marche Rebirth, un progetto organico che darà vita al sistema del “ turismo lento”

In futuro sarà una rete di 7- 8000 km di percorsi in tutte le Marche dedicata al “ turismo lento”, dalla bici al cavallo, dai cammini di fede al trekking.  E’ questa una delle finalità del protocollo d’intesa che la giunta regionale ha approvato nella scorsa seduta e che sarà sottoscritto con la Fondazione Pistoletto e l’Associazione Spirito Libero. Un accordo, senza oneri finanziari,  che sancisce una collaborazione iniziata con il Maestro Michelangelo Pistoletto con il progetto Marche Outdoor,  il nuovo cluster turistico del Bike, per cui l’artista ha disegnato il logo “Terzo Paradiso” per un’operazione che lo stesso Pistoletto ha chiamato “ Marche Rebirth”. Pistoletto ha individuato la nostra regione come simbolo di rinascita ideando un   progetto di sviluppo economico e turistico ecosostenibile, che abbraccia la cultura, l’ambiente, le tradizioni e dove l’uomo ritorna al centro. La Fondazione Pistoletto ha suoi ambasciatori in circa 110 paesi nel mondo e annota tra i suoi soci e/o partners  il Museo del Louvre, il Centro Pompidou, UNESCO e  altre importanti fondazioni internazionali e musei di tutto il mondo.

“Marche Outdoor rappresenta già una sorta di “rivoluzione” del turismo lento nelle Marche – spiega l’assessore regionale al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni –  perché crediamo che il turista abbia sempre più necessità di vivere la propria esperienza di vacanza assaporando lentamente la bellezza e il benessere del fisico e della mente che le Marche possono offrire.  La filosofia di questo progetto, infatti, privilegia da un lato la bicicletta intesa come mezzo per cercare emozioni e suggestioni e dall’altro, attorno al sistema “turismo lento”,  l’inserimento trasversale di tutte le peculiarità ed eccellenze del nostro territorio: dai beni culturali ai parchi, alla cultura gastronomica – imparando anche come si fanno i vincisgrassi o come vengono prodotti  l’olio o la birra artigianale –  e ancora l’artigianato di qualità e di tradizione come i merletti e i cappelli . Ma anche il turismo industriale delle maggiori firme e design italiani del “made in Marche”.

In questa prima fase  sono stati mappati circa 1.600 Km di strade secondarie di secondo livello –  cioè di crinale o lunghi i fiumi e le valli – con strumenti ad alta tecnologia e per ora sono state inserite circa 300 attività , ma a regime si prevedono circa 4.000 aziende coinvolte oltre alle attività recettive , come i Bike Hotel o della ristorazione , gli accompagnatori cicloturistici (che stanno già seguendo corsi di formazione specifici) gli agriturismi, le spa, i bike sharing , tutti soggetti ai quali si richiedono servizi di qualità per essere inseriti nella piattaforma digitale “Marche Outdoor”.

“ Come si può notare – conclude Pieroni – si tratta di un progetto che può concretamente diventare un moltiplicatore di economia sostenibile, un attrattore di flussi turistici e una leva occupazionale di estrema importanza” .  (ad’e)

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