CAMERINO: «PIOGGIA», A TEATRO SABATO 11 IL TESTO DI MARCO PEZZA VINCITORE DEL PREMIO BETTI
Sabato 11 maggio gli attori Alberto Astorri, Giovanni Gioia, Alberto Onofrietti, Marco Pezza, Diego Runko portano sul palco dell’Auditorium Benedetto XIII «Pioggia», testo vincitore della XVI edizione del concorso nazionale di drammaturgia contemporanea “Premio Ugo Betti” indetto dal Comune di Camerino.
Lo spettacolo chiude la stagione teatrale in abbonamento realizzata da AMAT con il Comune, il patrocinio di UniCam e Erdis Marche e con il contributo di MiBAC e Regione Marche.
Messo in scena dai cinque attori – Astorri, Gioia, Onofrietti, Pezza e Runko – in collaborazione con La Confraternita del Chianti, «Pioggia» è scritto e diretto da Marco Pezza, con le scene di Giuliano Almerighi e Marco Pezza e le musiche originali di Giovanni Gioia. Così lo presenta l’autore, Marco Pezza: «Piove. Piove incessantemente da molti giorni. Nella casa cantoniera Fausto e Riccardo, due addetti alla manutenzione stradale, sono costretti a passare una notte di straordinari sul luogo di lavoro per affrontare una grave emergenza meteorologica. Durante questa nottata imprevista, i due iniziano a conoscersi, a confrontarsi, a condividere spazio, tempo e tensioni. La pioggia continua a cadere, come le loro vite scorre incessante ed insensata, in attesa di una svolta, in attesa di attrito. Entrambi, ognuno a suo modo, sperano che cambi qualcosa quasi indipendentemente da loro, senza rendersi conto che il mondo cambia anche senza la loro volontà; dalla casa cantoniera il mondo sembra essere ridotto ad una strada cementata del Nord Italia. Il fondo della pianura, metri e metri al di sotto della strada, sembra talvolta in sussulto, e Fausto e Riccardo, nonostante lo strato di asfalto perfettamente mantenuto, avvertono questi sussulti; sentono che il sottosuolo ribolle e gorgoglia, come se volesse loro comunicare qualcosa. C’è una sottile tensione di violenza mai esplicitata attraverso le parole, i luoghi, gli attimi e i gesti che compongono questa storia; una violenza che non si vede mai ma che si percepisce. Un conflitto freddo, una tensione nascosta ma palese che tiene viva l’azione quasi senza far accadere nulla».
Informazioni e prenotazioni: biglietti di posto unico in vendita a €. 10.00 alla biglietteria dell’Auditorium Benedetto XIII (località Colle Paradiso tel. 320/4346883) nelle biglietterie del circuito AMAT/VivaTicket su e www.vivaticket.it. Info Auditorium Benedetto XIII (tel. 320/4346883), AMAT tel. 071/2072439, Call Center dello spettacolo delle Marche tel. 071/2133600.
Inizio ore 21,15.
DOMENICA 12 MAGGIO A PESARO PER TEATROLTRE
IN SCENA ESEMPLARI FEMMINILI
Domenica 12 maggio al Teatro Sperimentale di Pesaro tornano gli appuntamenti di TeatrOltre – il più grande palcoscenico italiano per le più importanti esperienze dei linguaggi contemporanei promosso dall’AMAT con i Comuni del territorio, la Regione Marche e il MiBAC – con Esemplari femminili, risultato finale di un processo di ricerca comune sul tema della femminilità da parte dell’italiana Francesca Penzo e l’israeliana Tamar Grosz. Tale processo ha visto una prima tappa nella versione breve dal titolo Why are we so f**ing dramatic? e giunge ora alla sua forma compiuta, interrogandosi su cosa significhi per due donne essere tali all’interno della società contemporanea, dando vita a uno spettacolo che parla a un pubblico sia femminile, sia maschile. Attraverso la metafora documentaristica, due esemplari femminili si fanno osservare e svelano le dinamiche proprie di un mondo che abitano quotidianamente. La loro è una dichiarazione di femminilità ed esistenza, una primavera annunciata nel loro essere donne. Dopo un inizio scanzonato ed esuberante, lo sguardo si fa più intimo e riflessivo, in una tensione fisica ed emotiva che atterra in un paesaggio onirico. Il progetto ha visto la collaborazione di diversi artisti che hanno condiviso e contribuito alla visione femminile e femminista che lo caratterizza. Di particolare importanza la collaborazione con l’attrice segnante Rita Mazza, vero e proprio personaggio che non solo ‘racconta’ quanto avviene in scena, rendendo dunque totalmente fruibile lo spettacolo ad un pubblico di sordi e udenti, ma diviene una terza interprete con un ruolo attivo e preciso che aggiunge significato allo spettacolo.
Francesca Penzo, bolognese di nascita, vive e lavora a Berlino. Si diploma all’Accademia Paolo Grassi di Milano nel 2009 e si laurea in Culture e Diritti Umani presso la facoltà di Scienze Politiche di Bologna. Dal 2013, parallelamente all’attività con Fattoria Vittadini, sta sviluppando un percorso personale in collaborazione con artisti visivi, musicisti e light designers e lavorando sul tema del femminile con la piattaforma FEM fondata con Tamar Grosz. Nel 2015 vince il bando NEXT Lombardia con il progetto Why are we so f**ing dramatic? ed entra nella rete Anticorpi XL dell’Emilia Romagna. Nel 2017 la sua nuova produzione Vanitas è sostenuta dal CID di Rovereto. Attualmente lavora come danzatrice per Fattoria Vittadini, Compagnia Enzo Cosimi e FEM.
Tamar Grosz nasce nel 1990 in Cile, ma cresce a Gerusalemme. Si laurea all’Accademia di Danza nel 2008 e sino al 2010 fa parte del Batsheva Ensemble. Successivamente, si avvicina alla coreografia lavora tra gli altri con Sharon Eyal e Ohad Naharin. Nel 2013 si trasferisce a Berlino dove fonda con Francesca Penzo la piattaforma artistica FEM (che sta per arte femminile * femminista). Con FEM crea Why are we so f**ing dramatic? cui segue la versione definitiva Esemplari femminili. Il suo solo I’m not a Jew, Israeli, Vegan, Lesbian, Woman. I am Tamar ha ricevuto il secondo premio per la coreografia al 19° Solo-Dance-Theater festival di Stoccarda nel 2015
Rita Mazza è cresciuta a Torino dove si diploma al Liceo Artistico e frequenta il DAMS. Nel 2005, nella stessa città, si unisce come attrice a una piccola compagnia teatrale collaborando alla creazione di spettacoli per persone segnanti e non. Nel 2008 si trasferisce a Londra dove entra in contatto con nuove realtà allargando le sue esperienze sul palcoscenico. Ora vive a Berlino. È nota al grande pubblico per aver interpretato Sarah in Figli di un Dio Minore di Mark Medoff con il suo collega Giorgio Lupano nella produzione della compagnia Artisti Associati. La lingua dei segni italiana (LIS) è la sua lingua madre, ma conosce fluentemente anche la lingua dei segni tedesca (DGS) e la lingua dei segni francese (LSF).
Idea, coreografia, performance sono di Francesca Penzo, Tamar Grosz, Rita Mazza, le musiche di Clèment Destephen, le luci di Giulia Pastore, le scene di Eva Karduck, i costumi diGabriella Stangolini, consulenza artistica di Matan Zamir, voce narrante di Barbara Granato, narrante lis Rita Mazza, produzione Fattoria Vittadini e START – Interno 5 in coproduzione con NEXT / Regione Lombardia e con il sostegno di MiBAC, Comune di Milano. Info: 0721 387621, Teatro Sperimentale 0721 387548. Inizio spettacolo ore 21.
MERCOLEDÌ 15 MAGGIO A URBINO PER TEATROLTRE
OVERLOAD DI SOTTERRANEO, MIGLIORE SPETTACOLO DELL’ANNO” AGLI UBU 2018
“Migliore spettacolo dell’anno” agli Ubu 2018, Overload di Sotterraneo giunge al Teatro Sanzio di Urbino mercoledì 15 maggio per TeatrOltre, il più grande palcoscenico italiano per le più importanti esperienze dei linguaggi contemporanei promosso dall’AMAT, con i comuni del territorio, la Regione Marche e il MiBAC.
Lo spettacolo affronta attraverso lo sguardo dello scrittore David Foster Wallace la frammentarietà contemporanea, con un linguaggio teatrale inedito, dal tratto collettivo, capace di penetrare l’oscurità suscitando al contempo il sorriso (è il primo Ubu per la giovane compagnia fiorentina).
Fra distrazioni di massa e mutazioni digitali, ci muoviamo immersi in un ambiente aumentato dai media. Sovrastimolati dalle informazioni, viviamo in uno stato di allerta continua che gli antichi conoscevano solo in battaglia. Il rumore di fondo cresce in tutto il pianeta. Non dovremmo forse fare più silenzio e prestare più attenzione? Overload mette in scena lo scrittore americano David Foster Wallace nell’atto di pronunciare un discorso, che assume presto la struttura di un ipertesto dove link improvvisi innescano possibili azioni e immagini, creando una rincorsa continua a contenuti extra che solo il pubblico decide se attivare o meno. Il discorso di Wallace rischia di non compiersi mai, frantumato da un sistema di salti superficiali e interruzioni molto simile alla nostra esperienza quotidiana: è possibile usare questo stato confusionale per una riflessione sull’ecologia dell’attenzione?
Sotterraneo si forma a Firenze nel 2005 come gruppo di ricerca teatrale composto da un nucleo autoriale fisso cui si affianca un cluster di collaboratori che variano a seconda dei progetti. Ogni lavoro del gruppo è una sonda lanciata a indagare le possibilità linguistiche del teatro, luogo a un tempo fisico e intellettuale, antico e irrimediabilmente contemporaneo. Con opere trasversali e stratificate nella ricerca su forme e contenuti, Sotterraneo si muove attraverso i formati – dallo spettacolo frontale al site-specific passando per la performance – focalizzando le contraddizioni e i coni d’ombra del presente, secondo un approccio avant-pop che cerca di cantare il nostro tempo rimanendo in equilibrio fra l’immaginario collettivo e il pensiero più anticonvenzionale, considerando la scena un luogo di cittadinanza e gesti quotidiani di cultura che allenano la coscienza critica del pubblico, destinatario e centro di senso di ogni nostro progetto. Sotterraneo negli anni riceve alcuni tra i più importanti riconoscimenti teatrali a livello nazionale e internazionale: Premio Lo Straniero (2009), Premio Ubu Speciale (2009), Premio Hystrio Castel dei Mondi (2010), Silver Laurel Wreath Award / MESS Festival di Sarajevo (2011) per Dies irae, Eolo Award (2012) per La Repubblica dei Bambini, ACT Festival Prize (2012) e BE FESTIVAL 1st Prize (2012) per Homo ridens, Best of Be Festival (2016) per Overload/studio, Premio Ubu Spettacolo dell’anno 2018 per Overload.
In scena ci sono Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Lorenza Guerrini, Daniele Pennati, Giulio Santolini. La scrittura dello spettacolo è di Daniele Villa, le luci di Marco Santambrogio, i costumi di Laura Dondoli, il sound design di Mattia Tuliozi. Lo spettacolo è una produzione di Sotterraneo con Teatro Nacional D. Maria II nell’ambito di APAP – Performing Europe 2020, Programma Europa Creativa dell’Unione Europea e il contributo di Centrale Fies_art work space CSS Teatro stabile di innovazione del FVG.
Per informazioni: Teatro Sanzio 0722 2281. Inizio spettacolo ore 21.