Il presidente Luca Ceriscioli in visita all’Azienda Monticelli di Osimo per il 50° di attività
“Per molte aziende è stato difficile affrontare l’internazionalizzazione e il cambiamento, un fattore che rimane una grande sfida del nostro sistema produttivo. Ma molte altre hanno affrontato il nuovo e l’hanno fatto con successo. Il manifatturiero marchigiano resta di grande qualità e competenza. Lo sto riscontrando ogni venerdì che dedico alle visite al mondo imprenditoriale”. Lo ha affermato il presidente della regione Luca Ceriscioli, che questa mattina ha partecipato alla celebrazione dei cinquanta anni di attività della ditta Monticelli di Osimo, produttrice di angoli di giunzione, le cosiddette “squadrette” inventate proprio dal fondatore dell’azienda. “Questo anniversario – ha detto Ceriscioli – è un traguardo importante per molte ragioni. Significa aver garantito per 50 anni il lavoro sul territorio e avere la capacità di rinnovarsi, di affrontare il cambiamento e di adattarsi alle situazioni che mutano velocemente. Altro aspetto significativo è il fatto che le generazioni che si sono succedute nella gestione imprenditoriale hanno avuto la volontà di continuare l’attività, cosa non banale nella nostra regione dove il ricambio generazionale trova molte difficoltà”. “A questo traguardo – ha proseguito il presidente – si è arrivati in crescita, con la capacità di andare verso il futuro, con quella positività di cui tutti abbiamo bisogno”.
Proseguendo il fitto programma di visite e di incontri per raccontare le eccellenze del territorio Marchigiano, il presidente ha dunque evidenziato oggi la valenza della storia di questa ditta, “una storia – ha detto – di made in Marche, con una forte tradizione alle spalle che ha favorito l’ingresso in mercati esteri”. “Anche gli strumenti finanziari, come i fondi europei che utilizziamo – ha concluso – servono a sostenere il cambiamento, a fare innovazione d’impresa, ad affrontare nuove sfide anche nelle forme di sostegno al credito, insomma ad accompagnare le imprese e non lasciarle sole in questo difficile processo di evoluzione del mondo produttivo.”
Barriere antirumore Rfi, incontro istituzionale e tecnico in Regione. Casini: “A fianco dei Comuni”. Mangialardi: “Chiediamo un progetto condiviso con il territorio”
No a una progettazione “indifferente alle peculiarità territoriali”, sì a scelte condivise con le amministrazioni locali. I Comuni costieri marchigiani prepareranno un documento congiunto che porteranno all’attenzione dei ministri dei Trasporti, dell’Ambiente e della Salute. Regione e Anci Marche chiederanno formalmente di essere ricevuti per illustrarlo e conseguire un abbattimento dell’inquinamento acustico con soluzioni contestualizzate al paesaggio coinvolto. Inoltre, in vista della prima conferenza di servizio che riguarderà il Comune di Mondolfo, in programma a Roma il prossimo 9 luglio, le amministrazioni comunali costiere stanno valutando la possibilità di partecipare a livello istituzionale, “per portare una voce univoca marchigiana al Tavolo che discuterà il progetto di Mondolfo”. È quanto emerso dall’incontro politico e tecnico, promosso dalla Regione Marche a Palazzo Raffaello, per coordinare una strategia comune sul Piano di abbattimento del rumore di Rfi (Rete ferroviaria italiana), che prevede il posizionamento di barriere lungo la linea adriatica marchigiana. La riunione, molto partecipata, ha visto la presenza di sindaci, assessori e tecnici comunali. “La posizione della Regione è chiara ed è stata espressa in tutte le sedi istituzionali: appoggiamo le richieste che vengono dai territori, saremo sempre al loro fianco”, ha assicurato la vicepresidente Anna Casini, che ha guidato l’incontro insieme al presidente Anci Marche, Maurizio Mangialardi. “Non dobbiamo muoverci separatamente, ma parlare con voce univoca per pretendere una progettazione contestualizzata al territorio coinvolto”. I Comuni, ha detto Mangialardi, “respingono il progetto di Rfi. Non sono contrari alla velocizzazione del tracciato e all’abbattimento dei rumori, ma occorrono scelte ragionate, calate nella realtà che ospiterà gli interventi previsti”.
IN ALCUNI STABILIMENTI BALNEARI BAGNI PER DISABILI USATI COME DEPOSITI
PIERONI INVIA UNA NOTA ALLE STRUTTURE: “COSI’ NON VA, IN PRIMO LUOGO IL RISPETTO DEI DISABILI E SERVIZI ACCESSIBILI PER TUTTI. A PENA DI SANZIONI”
“Ho ricevuto in questi giorni varie segnalazioni, anche dalla Consulta regionale per la disabilità, sull’utilizzo in alcuni stabilimenti balneari dei servizi igienici per disabili, di dimensioni più grandi, di fatto adibiti a depositi di merce o altro e quindi non fruibili per la funzione a cui sono destinati.“
A rimarcarlo è l’assessore regionale al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni che ha subito inviato una nota a tutte le strutture balneari per richiamare al rispetto delle norme vigenti e appellandosi alla vocazione di accoglienza turistica e di accessibilità delle spiagge marchigiane.
“Ho ricordato ai concessionari delle strutture – prosegue Pieroni – che siamo una regione dove l’indice di civiltà si misura anche da questi fatti, non marginali, e che immagine turistica significa anche tutela dei diritti delle persone più deboli, nonché – non ultimo – al rispetto delle norme vigenti in materia. Tali norme prevedono da anni l’obbligatorietà di tali servizi e, inoltre, potrebbe configurarsi, ai fini demaniali marittimi, l’ipotesi di utilizzo difforme della concessione demaniale e/o di innovazioni non autorizzate a norma del Regolamento del Codice della Navigazione. Sono fatti gravissimi che prevedono anche sanzioni pesanti. Voglio credere- ha concluso l’assessore – che simili episodi non accadano più perché il rispetto delle persone diversamente abili è un dovere prima di tutto morale oltre che giuridico.”
L’assessore Bravi alla conferenza di presentazione del protocollo Asur sull’incolumità della guardia medica: “Sicurezza sul lavoro”. Dispositivo per chiamare i soccorsi in caso di aggressione
“Non abbassare mai l’attenzione sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Una questione cruciale e delicata che riguarda anche l’attività della guardia medica, spesso esposta ad aggressioni, soprattutto se donna”. È quanto ha affermato l’assessore al Lavoro, Loretta Bravi, intervenuta – presso la Sala Verde di Palazzo Leopardi – alla Conferenza di presentazione del Protocollo operativo Asur per la tutela dell’incolumità fisica dei medici di continuità assistenziale. Anche nelle Marche si sono registrati casi di questo tipo, specie di notte, in zone isolate o nelle abitazioni di pazienti che non si conoscono. Dopo un periodo di sperimentazione in alcune sedi della regione, entra nella piena operatività l’accordo. Assicura su richiesta, in maniera automatica, il soccorso immediato da parte del 118 che localizza il medico tramite un dispositivo GPS e invia un mezzo proprio o allerta le forze dell’ordine: in pochi minuti, sul posto, arriva un mezzo di soccorso a sirene spiegate allo scopo di realizzare un’azione dissuasiva sul malintenzionato e di intervenire materialmente se occorre. L’incontro è stato promosso da Fimmg Continuità assistenziale Marche (federazione sindacale medica) e dall’assessorato regionale al Lavoro. “Abbiamo investito molto sul fronte della sicurezza – ha detto Bravi – Quanto fatto, comunque, non basta mai, perché abbiamo ancora troppi incidenti nei luoghi di lavoro. Abbiamo puntato sulla prevenzione, sulle linee tematiche indicate dal Comitato regionale di vigilanza che riguardano dodici priorità, perché quello della sicurezza è un tema sfaccettato che spazia dalla salubrità delle aziende, penso all’amianto, all’alternanza scuola lavoro, dove vanno definiti ruoli e responsabilità. La sicurezza non è solo prevenzione del rischio, ma anche contrasto delle vulnerabilità. Stare bene non è solo calzare scarponi antinfortunistici adeguati, ma ricevere rispetto e attenzione nel luogo in cui si opera. Un tema che abbarcaci anche il settore sanitario e che il protocollo affronta, perché in sanità si lavora con persone vulnerabili. È la dimostrazione di come la sicurezza non si urli ma si fa, tutelando la dignità del lavoratore, in questo caso della guardia medica che svolge un servizio sanitario territoriale capillare”.
ISTRUZIONE E FORMAZIONE: PUBBLICATO L’AVVISO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI TERRITORIALI DI ORIENTAMENTO
Assessore Bravi: ”Mettiamo a sistema un’offerta per sostenere tutti i nostri giovani nel percorso scolastico e nella ricerca di occupazione”
Fronteggiare fenomeni di precoce abbandono scolastico e formativo e sostenere i ragazzi nel loro percorso verso il mondo del lavoro. E’ quanto si propone l’Assessorato all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro della Regione Marche con l’Avviso appena pubblicato per la presentazione di progetti territoriali di orientamento. Le risorse a disposizione ammontano a 1,5 milioni di euro. L’avviso ha come finalità la sperimentazione di una azione di orientamento diffusa per la successiva organizzazione di un’offerta di attività rivolte agli studenti di scuola secondaria di primo grado e ai giovani nei primi due anni di percorsi del secondo ciclo di istruzione al fine di facilitare la prosecuzione del percorso intrapreso e la loro occupabilità.
“Le più recenti esperienze realizzate da Regione Marche nel campo dell’orientamento, innanzitutto OrientaMarche, – spiega l’assessore Loretta Bravi – hanno permesso di rilevare il diffuso bisogno di una informazione di qualità e mirata ai giovani alle prese con la scelta della scuola, di un corso di formazione professionale o di un percorso universitario. E’ considerato compito educativo fin dall’adolescenza la comprensione delle proprie propensioni e capacità e la loro messa in relazione con il mondo delle professioni ed il mercato del lavoro, poiché proprio tali carenze danno origine a fenomeni di abbandono scolastico, scoraggiamento ad investire nell’accrescimento delle proprie competenze e una certa precarietà formativa ed occupazionale.
In questo scenario, è fondamentale un impegno regionale continuativo per sostenere adeguatamente i processi di sviluppo e decisionali delle persone e migliorare l’efficienza degli investimenti in istruzione e formazione. La volontà è quindi quella di mettere a sistema un’offerta di orientamento su scala regionale, condivisa con gli stakeholder del territorio e in stretto rapporto con il mercato del lavoro. L’avviso prevede la realizzazione di 14 progetti diffusi in modo capillare al fine di coinvolgere tutte le tipologie di scuole pubbliche, statali e paritarie e di offrire le stesse opportunità a tutti gli studenti dei diversi territori”.
Ciascuna proposta progettuale dovrà prevedere una combinazione delle diverse tipologie di azione orientativa (laboratori, seminari, incontri orientativi, visite studio, azioni di accompagnamento alle famiglie). Sono comprese azioni orientative anche in orario extrascolastico, individuali e di gruppo. Le attività dovranno essere co-progettate tra i docenti delle diverse scuole allo scopo di poterle integrare al meglio con progetti già attivati dagli istituti e prevedere momenti di formazione condivisa per gli insegnanti. Per favorire la circolazione di idee e know how ogni progetto finanziato dovrà essere inserito nella Social Community Regionale.
Potranno presentare domanda di finanziamento le strutture formative, pubbliche o private, che alla data di presentazione della domanda risultino accreditate presso la Regione Marche per la macrotipologia “FORMAZIONE SUPERIORE”, o che abbiano presentato istanza di accreditamento e ottengano quest’ultimo prima della stipula dell’atto di adesione. La partecipazione può realizzarsi sia rivestendo il ruolo di partner di ATI/ATS sia sottoscrivendo l’adesione alla proposta progettuale.
Le domande dovranno essere inviate esclusivamente per via telematica utilizzando il sistema informatico (SIFORM2) accessibile all’indirizzo internet https://siform2.regione.marche.it entro il termine perentorio del 19/09/2019 a decorrere dal giorno successivo alla pubblicazione dell’Avviso pubblico sul BUR della Regione Marche.
TPL, CONTRIBUTI A COMUNI CON LE SAE PER INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO DELL’ACCESSIBILITÀ AI SERVIZI
E’ on line il bando con risorse per 230mila euro che stabilisce le modalità per la realizzazione delle fermate del trasporto pubblico locale su gomma nelle aree SAE (soluzioni abitative di emergenza) del sisma, oltre che il programma e l’accesso ai finanziamenti.
“Gli eventi sismici degli ultimi anni, hanno determinato la necessità di individuare nuove Soluzioni abitative in emergenza ( SAE). Pertanto, è sorta anche l’esigenza di dotare tali aree di idonee fermate per l’uso dei servizi di trasporto pubblico locale su gomma e di pensare ad un nuovo tipo di mobilità. La Regione Marche – spiega l’assessore alla Protezione Civile Angelo Sciapichetti – ha quindi predisposto lo strumento che consente l’attuazione di una serie di utilissimi “microinterventi“, molto diffusi sul territorio, finalizzati al miglioramento del sistema delle fermate e dell’accessibilità ai servizi di collegamento tra i Comuni colpiti dal sisma con i luoghi nei quali sono stati collocati i loro residenti. L’obiettivo è quella di attenuare l’impatto degli eventi sismici sulla popolazione, direttamente o indirettamente coinvolta, di mantenere l’identità del territorio, di ricostruire il tessuto economico-sociale”.
Il bando prevede che si potranno finanziare gli interventi realizzati dai Comuni con le SAE, fino al 100% della spesa ammissibile e nella misura massima di 20.000 euro per ogni fermata. Le opere ammissibili al contributo riguardano il miglioramento della sicurezza di percorsi pedonali destinati al raggiungimento delle fermate; la realizzazione di golfi di fermata e il miglioramento degli spazi di attesa degli utenti; la realizzazione o il completamento dell’attrezzamento delle fermate e la traslazione di fermate esistenti in posizioni migliorative della sicurezza e fruibilità. Il termine per la presentazione della manifestazione di interesse e domanda di finanziamento da parte dei Comuni marchigiani è il 31/07/2019. Le domande vanno presentate unicamente, via PEC all’indirizzo regione.marche.tpl@emarche.it, in formato digitale, con indicato nell’oggetto: “RICHIESTA FINANZIAMENTO FERMATE SAE” , utilizzando per ciascuna fermata oggetto di finanziamento, il modello Scheda Sintesi Intervento pubblicato sul sito web della Regione Marche.
Ulteriori informazioni sono reperibili al link:
DOMANI AD AMANDOLA LA FESTA DELLE BANDIERE ARANCIONI
I 23 VESSILLI DEL TOURING CLUB SVENTOLANO SUI BORGHI MARCHIGIANI
Piccolo è ancora bello. Lo testimoniano i 23 borghi marchigiani premiati dal Touring Club Italiano con la ‘Bandiera Arancione’ per il 2019 e che domani 29 giugno, ad Amandola, festeggeranno il riconoscimento che il TCI assegna ai Comuni dell’entroterra con meno di 15 mila abitanti perchè hanno saputo distinguersi per un’offerta turistica di eccellenza e un’accoglienza di qualità.
Una cerimonia di premiazione proprio nella piazza principale della new entry di quest’anno, Amandola che accoglierà i 23 Sindaci con la fascia tricolore degli eventi ufficiali importanti. Tutti insieme dunque, Acquaviva Picena, Amandola, Camerino, Cantiano, Corinaldo, Frontino, Genga, Gradara, Mercatello sul Metauro, Mondavio, Montecassiano, Montelupone, Monterubbiano, Offagna, Ostra, Ripatransone, San Ginesio, Sarnano, Serra San Quirico, Staffolo, Urbisaglia, Valfornace, Visso, per testimoniare l’impegno quotidiano nel raggiungere questo ambito riconoscimento, come sottolinea l’assessore regionale al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni: “
“Questo risultato è il frutto del lavoro e dell’impegno delle Comunità dell’entroterra che hanno consentito alle Marche di raggiungere il prestigioso traguardo, che con Amandola quest’anno segna 23 Bandiere Arancioni. Un fatto che ci rende orgogliosi perché colloca la nostra regione nei primissimi posti per numero di vessilli conseguiti. Il merito di così tante bandiere non è solo il risultato di indicatori tecnici, non solo di una capacità propositiva che ci ha distinto nel tempo proprio in questo particolare riconoscimento, ma soprattutto della passione che ogni comunità esprime e delle persone che ogni giorno si impegnano nel preservare e valorizzare luoghi di infinita bellezza, ricchi di storia e cultura millenarie. L’unità e il lavoro di rete è la chiave che poi svela al turista questo inestimabile tesoro fatto di borghi incantevoli, natura rigogliosa e incontaminata, gente ospitale.”
“Si tratta di un cluster di grande importanza per la strategia turistica regionale – ricorda ancora Pieroni – su cui la Regione punta molto perché è in grado di declinare le eccellenze della comunità marchigiana, lo spirito dell’entroterra operoso e creativo in un’ottica sostenibile. Non solo il cluster delle Bandiere Arancioni si lega a quello delle Bandiere Blu in un’ideale connessione virtuosa tra costa e entroterra, ma concretamente diventa strategico per l’entroterra per una piena rinascita dopo le conseguenze negative del sisma del 2016. A tutto questo si collegano anche i cluster del Bike e Marche Outdoor , il turismo lento dei Cammini e le tante iniziative di promozione turistica e culturale di grande qualità su cui la Regione sta investendo . “
La cerimonia delle consegna delle Bandiere arancioni avrà inizio dalle ore 17.00, in Piazza Risorgimento ad Amandola, per poi proseguire con un aperitivo “arancione” e concludersi alle 21,00 con il concerto del TRIO Dante con lo spettacolo musicale “Dall’Opera ai Beatles”.