dall’UniUrb

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Cambiamenti climatici e fake news al XVIII congresso della Chimica dell’Ambiente

– Il 25 giugno Tavola Rotonda con Frank Raes su clima e patrimonio culturale –

Saranno diversi gli incontri di interesse generale che si  terranno durante il XVIII Congresso Nazionale della Divisione di Chimica dell’ Ambiente e dei Beni Culturali della Società Chimica Italiana in programma a Urbino (Aula Magna di Palazzo Battiferri) dal 24 al 27 Giugno 

Martedì 25 Giugno, ore 17.00: Tavola Rotonda su scienza e comunicazione “Comunicare le Sfide: Ambiente e Beni Culturali”, Partecipano: Francesca Izzo (Università Ca’ Foscari Venezia), Marco Pivato (Agenzia Dna Media Lab), Frank Raes (EC-JRC & Museum of Anthropocene Technology). Modera: Tiziano Mancini, Università degli Studi di Urbino Carlo Bo.

Lo stesso giorno alle 18.00 Frank Raes, già direttore dell’Istituto di Sostenibilità Ambientale del Centro Europeo di Ricerca e direttore del Museo della Tecnologia dell’ Antropocene, terrà una conferenza pubblica all’interfaccia tra scienza e arte “L’uomo cambia il clima, il clima cambia l’uomo. Scienza, politiche e cultura“.

Giovedì 27 Giugno, alle 9, Luigi Dei, Magnifico Rettore Università di Firenze, parlerà di “Primo Levi e il Sistema Periodico: chimica, letteratura e memoria“.

(programma allegato) (http://www.congressodabc.it/index.php/congresso/)

 

 

 

Digital Media Studies Week

Università di Urbino Carlo Bo

24-29 giugno 2019

Fake news”, interferenze politiche, tutela della privacy, accesso ai dati dei social media per la ricerca indipendente e controllo pubblico delle piattaforme. Sono questi alcuni dei temi che saranno al centro dell’evento “Digital Media Studies Week”, che si terrà dal 24 al 29 giugno presso l’Università di Urbino Carlo Bo.

Per una settimana la culla del Rinascimento sarà dunque capitale degli studi sulla comunicazione digitale ospitando alcuni tra i maggiori esperti mondiali di media e Internet. Come dichiara il prof. Giovanni Boccia Artieri, Direttore del Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Studi Umanistici e Internazionali dell’Università di Urbino che ha promosso l’evento, “ospitare le comunità mondiali di due importanti società scientifiche come quella degli Internet Researcher (AoIR) e del RC51 della International Sociological Association, è un ulteriore riconoscimento della centralità di Urbino nel panorama internazionale degli studi Internet. I nostri ricercatori avranno la possibilità di confrontarsi con i maggiori esperti su temi e prospettive di ricerca che sono oggi centrali per uno sviluppo più umano e sicuro del web.

L’importante ruolo di UNIURB è sottolineato anche dal Presidente dell’Association of Internet Researchers Axel Bruns, che si dicelieto di lavorare a fianco dell’Università di Urbino per ospitare il primo Flashpoint Symposium. Con questa tipologia di eventi proviamo ad affrontare la crescente esigenza di dare risposte ai problemi attuali in modo più tempestivo rispetto a quanto possano riuscire a fare le conferenze tradizionali, le pubblicazioni sulle riviste e i libri. L’accesso degli studiosi ai dati dei social media per condurre ricerca indipendente su questioni come le ‘fake news’ e le interferenze esterne sulle elezioni politiche sono tra questi problemi. Siamo felici che il Dipartimento DISCUI dell’Università di Urbino abbia accettato questa importante sfida e ospiti per la prima volta in Italia un evento di AoIR”.

In un contesto di rapidi cambiamenti tecnologici ed altrettanto rapidi effetti sociali” – afferma Laura Gemini Professoressa Associata all’Università di Urbino Carlo Bo e organizzatrice della Digital Media Studies Week – “AoIR Symposium esplora la frontiera delle sfide poste agli studi su Internet delle nuove piattaforme e delle nuove pratiche. La possibilità di accedere ai contenuti lascia il posto alla loro impermanenza, come nelle stories di Instagram ad esempio, mentre le interazioni online avvengono sempre meno in pubblico grazie ai gruppi privati, come in Whatsapp o Telegram. Il convegno vuole essere un’occasione di confronto intorno alle questioni teoriche e metodologiche che caratterizzano oggi i Social Media. Un’occasione che ci auguriamo possa essere colta non solo dagli studiosi ma da chiunque sia interessato a conoscere un po’ più a fondo l’ambiente web che condividiamo”.

Crystal Abidin (keynote speaker proveniente dalla Curtain University già inclusa tra i Forbes 30 Under 30 Asia 2018 e tra i Pacific Standard 30 Top Thinkers Under 30 2016), sottolinea l’importanza dello studio dei contenuti meno permanenti e visibili della rete come forma di resistenza a un sistema mediatico che rischia diversamente di risultare oppressivo: “In un’epoca caratterizzata da guerre di (dis)informazione, governance controverse e crescenti pratiche di moderazione da parte di media e conglomerati tecnologici, lo studio delle reti meno visibili è importante per capire e supportare forme di innovazione e sovversione. Al Symposium saranno presentati una serie di studi empirici, concettuali e metodologici che sondano le strategie di comunicazione relative alla messaggistica invisibile e alle pratiche di visibilità utilizzate per trasgredire lo status quo”.

A completare il programma della settimana torna inoltre a Urbino, dopo esattamente 10 anni, la conferenza internazionale di sociocibernetica dell’International Sociological Association, giunta alla sua quindicesima edizione. Gli studiosi che si riuniranno nella città ducale saranno chiamati nuovamente ad affrontare, alla luce di quanto avvenuto nell’ultimo decennio, le questioni più rilevanti che Internet e social media stanno ponendo alla convivenza sociale e democratica. Sarà un’importante opportunità “per riflettere sull’impatto di Facebook, Whatsapp e Twitter sulla nostra società, dichiara il prof. Fabio Giglietto, Professore Associato all’Università di Urbino Carlo Bo e presidente del comitato organizzativo delle conferenze: “Oltre cinquanta studiosi provenienti da 20 nazioni e 4 continenti discuteranno della crescente rilevanza di queste piattaforme private per il futuro delle nostre democrazie, delle loro vulnerabilità e delle sfide connesse alla loro governance.”

A fronte di questi pressanti interrogativi, la ricerca indipendente sulle pratiche sociali che hanno luogo all’interno di queste piattaforme è stata resa più difficile dalle politiche restrittive adottate dalle piattaforme per preservare la privacy degli utenti. Quest’ultimo cambiamento, osserva Rebekah Tromble (Leiden University) – che guida un progetto selezionato da Twitter per valutare la “salute delle conversazioni” e sarà una delle due keynote speaker del Symposium AoIR – rende sempre più difficile per i ricercatori fornire informazioni al pubblico rispetto ai pericoli e benefici dei social media e delle piattaforme digitali. Le piattaforme sono giustamente preoccupate per la tutela della privacy degli utenti e quindi riluttanti a condividere i loro dati con ricercatori esterni, ma senza questo accesso non possiamo che fidarci delle piattaforme stesse e delle loro informazioni rispetto ai problemi che possono sorgere”.

I lavori si apriranno dunque il 24 giugno con il Flashpoint Symposium dell’Association of Internet Researchers (AoIR) dal titolo “Below the Radar: Private Groups, Locked Platforms and Ephemeral Contents” e proseguiranno fino a sabato 29 giugno con il convegno dell’International Sociological Association – Research Committee 51 on Sociocybernetics dal titolo ““Dark Ages 2.0”: Social Media And Their Impact”. L’evento è co-finanziato dall’Università di Urbino come di particolare interesse scientifico ed è patrocinato dal Comune di Urbino.

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