dalla Regione Marche

Promozione del vino sui mercati extra Ue, la Regione Marche rimodula i criteri di contributo per ampliare i beneficiari. Casini: “Progetti calibrati alle esigenze dei nostri produttori”

Stimolare l’internazionalizzazione del settore vitivinicolo marchigiano, consentendo anche ai piccoli produttori di puntare sui mercati dei Paesi extra Ue. Sono l’obiettivo e la strategia che la Giunta regionale intende perseguire attraverso una rimodulazione dei criteri di finanziamento degli investimenti proposti dalle aziende locali. Su iniziativa della vicepresidente Anna Casini, assessore all’Agricoltura, sono stati abbassati i limiti richiesti, relativi a singolo mercato “terzo”, per accedere ai contributi (50 per cento della spesa riconosciuta). In questa maniera si dà l’opportunità a ogni azienda di “esplorare” più possibilità di maggiore interesse, magari aggregandosi con altri produttori. “La base produttiva regionale è costituita da piccole aziende che, molto spesso, non sono in grado di soddisfare le nuove soglie finanziarie stabilite per partecipare ai progetti nazionali del ministero Agricoltura – spiega Casini – Un’opportunità più fattibile è quella offerta dalla Regione, che stimola le iniziative locali di internazionalizzazione con i fondi disponibili. L’andamento del mercato dei vini di qualità regionali ha suggerito di modificare i parametri di accesso ai progetti definiti sul territorio, scelta condivisa dal Tavolo vitivinicolo marchigiano”. La Giunta regionale ha modificato la delibera 682 del 10 giugno scorso che destina 1,7 milioni di euro alla promozione del vino fuori dall’Unione europea. La nuova formulazione rivede il limite di contributo minimo ammissibile per Paese “terzo”: resta il limite minimo di 100 mila euro di contributo concedibile per domanda (a fronte di 200 mila euro di investimento), mentre viene abbassato a 40 mila euro quello degli investimenti richiesti per singolo Paese (20 mila euro di contributi), con la possibilità, quindi, di “aggredire” più mercati.Barriere antirumore Rfi, Regione e Anci Marche hanno formalmente chiesto un incontro ai ministri Toninelli, Bonisoli e Costa

Regione e Anci Marche hanno formalmente chiesto un incontro urgente ai ministri dei Trasporti Danilo Toninelli, dei Beni culturali Alberto Bonisoli e dell’Ambiente Sergio Costa sui progetti di barriere acustiche presentati da Rfi (Rete Ferroviaria Italia). La lettera è stata firmata dalla vicepresidente della Regione Anna Casini e dal presidente Anci Marche Maurizio Mangialardi. “Tali progetti – scrivono – hanno sollevato forti malumori e sono state evidenziate molte criticità da parte delle comunità locali della riviera marchigiana e delle amministrazioni locali, soprattutto riguardo agli aspetti paesaggistici e ambientali, intimamente legati alla forte vocazione turistica dei luoghi”. Richiamando il confronto che si è svolto, in Regione, il 28 giugno scorso, con i Comuni costieri, Casini e Mangialardi chiedono un “incontro congiunto tra Ministeri, Anci Marche (in rappresentanza dei Comuni marchigiani) e Regione Marche per cercare una soluzione condivisa su tale importante e complessa problematica”. A Roma verrà ribadita la posizione concordata con le amministrazioni locali: scelte condivise e soluzioni tecniche compatibili con le peculiarità territoriali. Si cercherà un confronto sulla base del documento preparato dall’Anci e portato all’attenzione della prima Conferenza dei servizi del 9 luglio che ha interessato il Comune di Mondolfo. La Regione ha già chiarito la propria posizione, contraria alle barriere antirumore, con una recente deliberazione nella quale, sempre a proposito del progetto Mondolfo, ha individuato sette criticità: dalla “non conformità urbanistica” delle soluzioni prospettate, alla “non osservanza delle indicazioni date dalla Conferenza unificata”, al non rispetto della distanza dagli edifici, al forte impatto economico sulla vocazione turistica delle località, alla mancata individuazione di soluzioni alternative, alla forte incidenza sul paesaggio e sulla qualità di vita degli abitanti.

 

PARIFICA CORTE DEI CONTI, MARCHE VIRTUOSE E PROMOSSE A PIENI VOTI

Cesetti: mantenimento dell’equilibrio di bilancio, diminuzione della pressione fiscale e del debito, oltre alla razionalizzazione delle spese per la crescita del sistema Marche e su Aerdorica: ha vinto il coraggio, la determinazione e la competenza.

La Sezione regionale di controllo per le Marche della Corte dei conti ha pronunciato il giudizio di piena parificazione del Rendiconto generale della Regione Marche per l’esercizio finanziario 2018. “La Corte dei conti ha confermato per il quinto anno consecutivo la gestione prudente, rigorosa e virtuosa delle politiche di bilancio, condizione per attivare nuovi investimenti per le comunità e le imprese del territorio”, ha dichiarato l’Assessore Fabrizio Cesetti nel corso del suo intervento nel giudizio di parifica. “E ciò è tanto più necessario – ha continuato Cesetti – di fronte alle esigenze della ricostruzione post sisma che è stata inserita in una visione organica di sviluppo regionale con l’adozione del Patto per la ricostruzione e lo sviluppo, confluito nella nota di aggiornamento al DEFR 2019/2021, quale criterio orientatore di tutte le azioni del governo regionale. A tal proposito, Cesetti ha auspicato con forza che la questione terremoto diventi una priorità del Governo nazionale che ad oggi è rimasto sordo alle istanze delle Regioni dirette a semplificare le procedure per la ricostruzione ed a modificare il sistema di reclutamento del personale. “La gestione del bilancio regionale 2018 si è basata sul contenimento e sulla razionalizzazione delle spese, sulla diminuzione del debito e della pressione fiscale, sulla valorizzazione del patrimonio con il programmato recupero di importanti immobili tra i quali il noto Palazzo del Mutilato, sulla corretta e virtuosa tenuta dei conti ed una positiva correzione nella gestione delle società partecipate”, ha proseguito Cesetti. Infine, l’Assessore Cesetti in merito all’avvenuto salvataggio di Aerdorica, con l’omologa del concordato decisa dal Tribunale di Ancona in data 8/7/2019, ha affermato che oggi “insieme ad una infrastruttura strategica che ritorna ad avere una prospettiva piena di sviluppo ha vinto il coraggio, la determinazione e la competenza di tutti coloro che si sono occupati di questa strategia di salvataggio e rilancio, su tutti il Presidente Ceriscioli”.

 

Leonardo e Vitruvio: oltre il cerchio e il quadrato

 

 

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