Torna HangArtFest

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Dal 5 settembre al 6 ottobre torna Hangartfest con la XVI edizione

PESARO PALCOSCENICO DELLA DANZA CONTEMPORANEA

Calendario fitto di eventi con oltre cento artisti, diciassette spettacoli e sei prime nazionali 

 

Pesaro – Piazza del Popolo, con un evento a dir poco spettacolare, ospiterà il 5 settembre 2019 alle ore 18:30 lo spettacolo inaugurale della XVI edizione di HANGARTFEST, festival di danza contemporanea, che si chiuderà dopo un mese, il 6 ottobre 2019. La presentazione dell’evento è stata affidata al Direttore Artistico Antonio Cioffi, affiancato per l’occasione da Daniele Vimini, vice sindaco e assessore alla bellezza del Comune di Pesaro, e da Andrea Biancani, Consigliere in rappresentanza della Regione Marche: con loro, al tavolo della Sala Rossa del Comune di Pesaro due ospiti di eccezione, Monica Miniucchi, artista pesarese, e Michela Paoloni, coreografa maceratese.

<Abbiamo voluto anticipare la nostra presentazione – ha detto in apertura di conferenza stampa Antonio Cioffi – perché spinti dalla necessità di dare un’ampia e corretta visibilità al festival; in tanti ce l’hanno chiesto, artisti, enti, agenzie di stampa internazionali, riviste specializzate di settore, e sarebbe stato un controsenso farlo in due tempi diversi a scapito dei giornalisti locali che ci seguono dalle prime edizioni e che non finirò mai di ringraziare. Così come ringrazio il Comune di Pesaro e la Regione Marche per il loro significativo sostegno>.

C’è spazio anche per un’interessante anticipazione: <L’anno prossimo – ha detto ancora il Direttore Artistico del Festival – celebreremo i seicento anni dalla nascita di Guglielmo Ebreo da Pesaro, coreografo al quale si deve il più antico manoscritto di danza, conosciuto più all’estero che in Italia. Con il sostegno dell’Ambasciata di Israele in Italia stiamo cercando di realizzare un progetto che coinvolga prevalentemente giovani coreografi>.

Anche quest’anno il Festival, che è riconosciuto e sostenuto dal MIBAC Ministero per i Beni e le Attività Culturali, si articola in spettacoli, incontri, laboratori, programmi di sensibilizzazione del pubblico e progetti di inclusione sociale. Hangartfest ospiterà 27 eventi, di cui 17 spettacoli con 6 debutti nazionali di cui 3 prime assolute, 1 piattaforma creativa, 2 residenze artistiche – condivise con AMAT – e 3 masterclass, ospitando oltre 100 artisti provenienti da 8 nazioni: Italia, Israele, Francia, Iran, Germania, Polonia, Tagikistan e Svizzera.

Per il vice sindaco Daniele Vimini <Hangartfest è una delle iniziative non solo più longeve della nostra città ma anche una delle più cresciute e lo testimonia il riconoscimento del MIBAC. Tengo a sottolineare il ruolo del Festival nel ridare un’anima alla Chiesa della Maddalena, resa fruibile ad un pubblico sempre più vasto>.

Per il consigliere regionale Andrea Biancani <questa manifestazione, che ha ormai valenza nazionale, ha raggiunto la capacità di programmare progetti lungimiranti con una sperimentazione artistica che cresce insieme ad un pubblico sempre molto attento. Ho molto apprezzato il fatto che al centro del progetto, oltre all’attenzione per i giovani artisti, anche locali, quest’anno sia stato messo l’accento sul tema dell’Alzheimer>

Palazzo Comunale e Palazzo Ducale faranno quindi da cornice allo spettacolo inaugurale dal titolo Transports exceptionnels della compagnia Beau Geste (Francia), coreografia di Dominique Boivin, dove a duettare, in un improbabile passo a due scandito dalle note di Camille Saint-Saëns e Vincenzo Bellini e con l’indimenticabile voce di Maria Callas, saranno un danzatore ed una ruspa. Improbabile quanto intenso e non privo di poesia il rapporto tra macchina e uomo, fatto di scambi e complicità, dove l’uno cerca l’altro in un continuo rincorrersi per poi perdersi ed infine ritrovarsi. Transports exceptionnels approderà a Pesaro dopo aver fatto il giro del mondo, con tappa in oltre 50 paesi, tra cui Stati Uniti, Russia, India, Brasile, Kenya, Canada, Sud Africa, Cina, Corea del Sud e Indonesia. L’evento si svolgerà in collaborazione con Piolanti e JCB.

A seguire, il 6 settembre, ore 21:00, alla Chiesa della Maddalena (replica il 7 settembre), lo spettacolo zerocentimetri, della DaCru Dance Company. Una creazione di Marisa Ragazzo (Italia) e Omid Ighani (Iran), che debutterà a Pesaro e che vedrà in scena sei danzatori di estrazione hip hop. “zerocentimetri” nasce in uno spazio emotivo che misura da 0 a 45 cm, quel pezzetto di mondo che appartiene alla zona intima, lì dove si sconfina nel contatto fisico, dove si sente l’odore, dove si avvertono le emozioni degli altri. Il fulcro del lavoro è la prossemica, che è la disciplina semiologica che studia i gesti, il comportamento, lo spazio e le distanze all’interno di una comunicazione, sia verbale sia non verbale. Allo spettacolo del 6 settembre seguirà l’Incontro con l’Artista, condotto da Carmelo Zapparrata, critico di Repubblica, Hystrio e della rivista Danza&Danza. Il 7 settembre, alle ore 15:00, presso Atelier Danza Hangart, Omid Ighani terrà una masterclass di hip hop.

Domenica 8 settembre, ore 21:00, alla Chiesa della Maddalena, la stessa DaCru Dance Company presenterà theKITCHENtheory, anche questo lavoro di Marisa Ragazzo e Omid Ighani, per sei danzatori, sostenuto da Teatros del Canal Madrid. La cucina è il primo luogo da raggiungere al mattino e l’ultimo da visitare prima di andare a dormire. Una zona di transito vivace o solitaria, ma sempre e comunque piena di odori, ricordi, sensazioni, attese e infiniti stati sospesi. La compagnia, che decisamente predilige le tematiche della comunicazione, è la prima formazione italiana ad essere ammessa negli spazi performativi black delle capitali europee negli anni ’90. Ma la ricerca e la sperimentazione della danza urbana mescolata al concetto di teatro come spazio fisico, decisamente estraneo alla street culture, è sempre stata la cifra che ha contraddistinto questa eclettica compagnia.

Mercoledì 11 settembre (replica il 12), alle ore 21:00, alla Chiesa della Maddalena, debutterà lo spettacolo AL, presentato da LaRCo, una formazione tutta pesarese, composta da undici performer diretti dalla coreografa Monica Miniucchi: <Sono particolarmente onorata quest’anno di far parte di Hangartfest. Il mio lavoro è il risultato di un laboratorio di ricerca sull’Alzheimer durato un anno e ho voluto coinvolgere i miei allievi sull’evoluzione di questa malattia che fa sempre più paura>. AL tratta il delicatissimo tema dell’Alzheimer in maniera poetica, affrontandone le difficoltà e stemperandone i toni drammatici con il sorriso dell’amore. La coreografa è anche una stimata terapeuta specializzatasi alla scuola di Maria Fux a Firenze. Alla performance del 12 settembre seguirà l’Incontro con l’Artista, dove interverrà il neurologo Francesco Lalli.

Il Festival proseguirà sabato 14 settembre (replica il 15), ore 21:00 alla Chiesa della Maddalena, con Solographies, coreografia di Katarzyna Gdaniec (Polonia) e Marco Cantalupo (Italia) per la Compagnia Linga (Svizzera). I due coreografi sviluppano una ricerca caratterizzata da una danza fisica, sensuale e potente che si interroga sull’influenza delle condizioni politiche e sociali sui corpi. Protagonista di Solographies è la donna in tutte le sue espressioni, al di fuori degli stereotipi e dei luoghi comuni. Tre danzatrici si impossessano della scena per un dialogo intimo, per un confronto pubblico, mettendosi in discussione al fine di contrastare le convezioni, dando vita a donne angeliche, androgine, scatenate, stravaganti e fatali. Allo spettacolo del 14 seguirà l’Incontro con l’Artista, condotto da Silvia Poletti, critico della Nazione e delle riviste Danza&Danza e Tanz. Il 15 settembre alle 11:00 presso Atelier Danza Hangart Marco Cantalupo terrà una masterclass di danza contemporanea per danzatori e allievi con buone basi classiche e/o contemporanee.

Martedì 17 settembre (replica il 18), alle 21:00 Chiesa della Maddalena, andranno in scena Kairos, del coreografo Amos Ben-Tal (Israele) e Untitled dei coreografi Daniela Bendini (Italia) e Moritz Ostruschnjak (Germania). I due lavori saranno presentati da MoDem, acronimo di Movimento Democratico, un collettivo di giovani danzatori sostenuto dal Centro Nazionale di Produzione della Danza di Catania diretto da Roberto Zappalà. Con Kairos, che in greco significa “momento giusto o opportuno per l’azione”, il coreografo e musicista Amos Ben-Tal continua la sua ininterrotta ricerca sulle dualità che derivano dalla misurazione del tempo: universale vs personale, concreto vs astratto. In Untitled i coreografi si sono imposti una regola: nessun elemento della performance può essere originale. Ogni movimento, ogni suono, ogni immagine è un objet trouvé dal web. Dalla coreografia contemporanea a Harlem Shake, da Dubstep alla pubblicità shampoo, tutto è mescolato, riorganizzato e ricombinato. Un dance mashup che pone la questione della paternità artistica nell’era digitale.

Venerdì 20 settembre, ore 21:00, Chiesa della Maddalena, il Festival proporrà ancora una serata composta da lavori brevi, a firma di due giovani coreografi israeliani selezionati all’ultima Piattaforma internazionale di Tel Aviv nel 2018: Bloody Mary di Merav Dagan e And Over Again di Lior Tavori. La serata è sostenuta dall’Ufficio Cultura dell’Ambasciata di Israele a Roma. Bloody Mary si ispira al meccanismo biologico del ciclo mestruale che viene usato come partitura coreografica e modello della distruzione temporale e ciclica. La coreografa è co-fondatrice di Tonic Clonic, un progetto multidisciplinare che unisce la musica pop-rock-punk-psichedelica con danza, performance e video art. And Over Again, duetto creato da Lior Tavori, è una coreografia che parla del lutto e di ciò che succede nella memoria di tutti noi: si vuole dimenticare, si cerca di reprimere il ricordo, ma il dolore è dentro, come un’abitudine, come la vita. Allo spettacolo seguirà l’Incontro con l’Artista, condotto dal critico Carmelo Zapparrata.

Domenica 22 settembre, alle 21:00, Chiesa della Maddalena, un’altra serata sostenuta dall’Ufficio Cultura dell’Ambasciata di Israele a Roma, dedicata ai giovani coreografi israeliani: IMO the mouth is redundant, dell’artista Ella Rothschild, in scena con il musicista e performer Gershon Waiserfirer (Tagikistan). Nel lavoro della Rothschild l’incontro tra musica e danza crea un linguaggio unico, offrendo uno sguardo nel meraviglioso, umoristico e contraddittorio mondo di una strana relazione di coppia. Ella Rothschild è una coreografa, artista multidisciplinare e danzatrice che ha lavorato con Inbal Pinto e con la Batsheva Dance Company diretta da Ohad Naharin. I suoi lavori uniscono danza, arti visive e musica. La Rothschild, che è anche docente apprezzata e abilitata all’insegnamento del metodo GAGA, terrà una masterclass sabato 21 settembre alle 15:00 ad Atelier Danza Hangart. Allo spettacolo di domenica 22 seguirà l’Incontro con l’Artista, condotto dal critico Carmelo Zapparrata.

Venerdì 27 settembre, un doppio spettacolo, alla Chiesa della Maddalena e alla Chiesa dell’Annunziata, nell’ambito del progetto di residenze artistiche Essere Creativo, condiviso con AMAT. Alla Maddalena, ore 21:00, andrà in scena Le Marin Perdu di Natalia Vallebona e Faustino Blanchut, lavoro che nasce da una visione ispirata al capitolo “Il marinaio perso” tratto dal libro “L’uomo che scambiò la sua moglie per un cappello” del neurologo e scrittore britannico Oliver Sacks. Il libro descrive il caso di un suo paziente che si ritrova bloccato nel presente, in un momento unico, senza prospettive né di passato né di futuro. All’Annunziata, ore 22:00, sarà la volta di Opera X di Gennaro Maione, lavoro che nasce come un quadro vuoto da riempire con l’emotività e l’istintività dell’interprete, decostruendo un linguaggio lirico e pantomimico ripreso su un codice contemporaneo e attuale. Maione, napoletano di origini, si perfeziona a Bruxelles, a Berlino e a Wuppertal, con la compagnia di Pina Bausch. I suoi lavori sono andati in scena negli Stati Uniti, in Germania, Belgio, Francia e Spagna. Lavora per il cinema come supervisore artistico in Gomorra-seconda stagione, su Sky.

Sabato 28 settembre e domenica 29 settembre, ore 21:00, la Maddalena darà spazio a Michela Paoloni, coreografa marchigiana già incontrata nelle precedenti edizioni del Festival, che presenterà tre lavori, due dei quali – Jeanne e Affleurer – andati in scena in diversi teatri e festival di danza. Il terzo, I Am, è ancora in fase di studio. <Ringrazio Antonio Cioffi – ha detto l’artista maceratese durante la conferenza stampa – perché ha creduto in me, offrendomi la possibilità di presentare un progetto in anteprima>. Nel dettaglio, sabato 28, Jeanne prende spunto dalla figura rivoluzionaria di Giovanna D’Arco come esempio di colei che combatte per un ideale senza compromessi. In scena una figura femminile solitaria, in bilico tra il sogno, il ricordo e il presente in cui vive. A seguire Affleurer, che la vedrà in scena insieme al danzatore Fabio Bacaloni. L’atto di “affiorare” offre molteplici immagini che abbracciano aspetti sociali, ambientali, sentimentali, individuali e collettivi. Si esiste per “affioramento”, si esiste nel momento in cui si è resi visibili, in una parte o nel tutto. Domenica 29 la Paoloni presenterà in anteprima il progetto I Am, su musiche originali eseguite dal vivo da Riccardo Andrenacci e la scultura di Davide dall’Osso. Il lavoro, della durata di 20 minuti, prevederà un momento di dialogo con il pubblico a fine spettacolo (sharing). Lo sharing è una condivisione, una modalità con la quale l’artista si pone in ascolto, per valutare come proseguire la propria ricerca sul piano formale, coreografico, registico e drammaturgico dell’opera. I Am, che prevede scene di nudo integrale, prende spunto dal racconto mitologico e dalle interpretazioni di Dürrenmatt e Cortàzar intorno alla figura del Minotauro e del labirinto.

Venerdì 4 ottobre, alla Maddalena, ore 21:00, debutterà Il Rovescio, nuovo lavoro di Marta Bevilacqua, artista associata del Festival. La coreografa, assistita da Valentina Saggin, metterà in scena quattro interpreti sulla celebre partitura The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd. Il titolo del lavoro si appoggia alle righe del primissimo testo di Albert Camus “Il Diritto e il Rovescio” dove si portano alla luce le motivazioni profonde della creazione d’artista, le sue poetiche, le sue ancestrali ispirazioni. Nella mercificazione dei linguaggi dell’arte, nell’omologazione delle tendenze culturali, nel subissamento della bellezza, appannaggio delle verità ad effetto – e perciò facilmente distribuibile – il Rovescio si staglia nella ricerca artistica con una punta di autoironia e una messa al centro dei contenuti che, ancor oggi, alimentano la quotidiana lotta alla superficialità. Subito dopo lo spettacolo il critico Silvia Poletti si intratterrà con Marta Bevilacqua nell’Incontro con l’Artista. Dopo Concetti sfumati ai bordi presentato lo scorso anno, Il Rovescio è il secondo lavoro di Marta Bevilacqua co-prodotto dal Festival. L’idea di co-produrre un coreografo italiano per tre anni di seguito nasce con l’idea di sostenere la danza contemporanea offrendo sostegno economico e stabilità progettuale triennale a coreografi promettenti della scena contemporanea.

Domenica 6 ottobre, alla Maddalena, ore 18:00, il Festival si chiuderà con la piattaforma Young Up! dedicata alla creatività e in particolare a giovani under 25 che aspirano a diventare coreografi, tra cui otto lavori provenienti da Genova, Verona, Cosenza e Milano, oltre che Pesaro.

Con questa edizione Hangartfest diventa partner del prestigioso Premio Internazionale di Coreografia di Hannover ed ospiterà nel 2020 il lavoro UNCIA del gruppo Danae & Dionysios (Grecia), tra i vincitori ad Hannover del Premio di Coreografia 2019.

Come in passato Hangartfest propone programmi di sensibilizzazione degli spettatori, attivando i progetti Explorer, destinato ad adolescenti e curato da Stefania Zepponi, e Occhi da marziani composto da spettatori adulti. Questo gruppo, curato da Silvia Poletti e coordinato da Claudia Riccardi, segue i lavori di Marta Bevilacqua per tutto il triennio 2018-2020.

Dal 1° agosto 2019 sul sito www.hangartfest.it inizieranno le prevendite dei biglietti e degli abbonamenti (5 spettacoli ad € 30) con diritto di prelazione per i soci di Hangartfest. Sarà possibile anche iscriversi alle masterclass e per i programmi di sensibilizzazione.

Dal 3 settembre il botteghino del Festival sarà alla Chiesa della Maddalena, Piazza Del Monte 9.

Ingressi: € 12 intero / € 10 ridotto / € 8 speciale

Ridotto per over 60 e under 25, scuole di danza, possessori AMATo abbonato Card.

Speciale per soci Hangartfest.

Informazioni sul sito del Festival e al 392 3841677.

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