dalla Regione Marche

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Porti regionali, 4 milioni di euro per dragaggi e investimenti a Fano, Senigallia, Numana, Civitanova, Porto San Giorgio e San Benedetto. Ceriscioli e Casini: “Risorse chieste dai Comuni. Puntiamo a una gestione programmata con Autorità portuale”

I porti marchigiani hanno a disposizione quattro milioni di euro per eseguire dragaggi ed effettuare investimenti. La Regione e i Comuni interessati stanno firmano le convenzioni per avviare i lavori. Le risorse sono state assegnate alle Marche dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica). Riguardano le disponibilità del Fondo sviluppo e coesione (ex Fas – programmazione 2014-2020), destinate a migliorare la sicurezza delle infrastrutture portuali. Beneficiarie sono quelle di Fano a cui vanno 1,03 milioni, insieme a Senigallia (850 mila euro), Numana (930 mila euro), Civitanova Marche (820 mila euro), Porto San Giorgio (250 mila euro) e San Benedetto del Tronto: scalo nazionale, riceve 120 mila euro per la manutenzione del porto turistico di competenza regionale. Complessivamente i 4 milioni favoriranno 2,675 milioni di dragaggi e 1,325 milioni di investimenti. I Comuni firmatari saranno anche i soggetti attuatori degli interventi pluriennali. “I fondi sono stati ripartiti due anni fa, con le richieste inviate a Roma dalla Regione, dando priorità ai porti, sulla base delle richieste dei Comuni – ha chiarito il presidente Luca Ceriscioli – Il meccanismo burocratico statale ha determinato lo scorrimento di un paio d’anni per arrivare alla stipula delle convenzioni e all’approvazione Cipe. Alcuni progetti sono stati avviati con le anticipazioni, confidando comunque sull’arrivo di queste risorse. Gli interventi riguarderanno tutte le Marche, consentendo al sistema portuale regionale di ritrovare la funzionalità richiesta dagli operatori di settore”. Ceriscioli ha auspicato che si possa uscire dalla straordinarietà degli interventi per abbracciare una gestione programmata delle attività. Ha anticipato contatti con l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, con sede ad Ancona, per affidarle, in prospettiva, la gestione dei porti regionali, ora a carico dei Comuni. “Sarebbe una scelta oculata, quella di coinvolgere chi ha maggiori competenze nella programmazione e nel coordinamento delle attività. Una strada intrapresa con successo in alti comparti, come nel dissesto idrogeologico con il Consorzio di bonifica delle Marche e il diritto allo studio con l’Erdis Marche. Uscire dallo spezzettamento delle competenze per orientare a sistema tutta la portualità regionale avrebbe vantaggi non indifferenti”. Concetto ribadito dalla vicepresidente Anna Casini, assessore ai Porti: “Ci stiamo attivando con l’Autorità portuale per una gestione dei porti regionali, da discutere con i Comuni, di lungo periodo e ampia progettualità. Questo ci consentirebbe di usciere dalla logica di manutenzioni annuali, di interventi settoriali, per definire una operatività ampia, capace di attingere alle risorse della programmazione europea che non finanzia interventi ordinari o straordinari, ma progettualità ben definite. Favorirebbe inoltre interventi più rapidi perché, ad esempio, si avrebbe a monte già una caratterizzazione delle sabbie e del materiale escavato, riducendo i tempi dei dragaggi e dei ripascimenti”. Alla conferenza stampa di presentazione dei fondi sono intervenuti rappresentanti comunali. Il vice sindaco di Senigallia, Maurizio Memè, ha auspicato una gestione integrata dei problemi della costa. L’assessore di Numana, Rossana Ippoliti, “una tempistica giusta dei lavori per non penalizzare gli operatori balneari”. L’assessore di Porto San Giorgio, Massimo Silvestrini, “una programmazione ampia che superi il rincorrere degli interventi”.

SCHEDA – L’intervento nel porto di Fano (1,03 mln) verrà eseguito attraverso due progetti: il dragaggio del bacino (500 mila euro) e il rifiorimento della diga foranea (530 mila euro) entro il 2021 e il 2022. A Senigallia (850 mila euro) il dragaggio verrà effettuato attraverso l’escavazione dell’avamporto e della zona dell’imboccatura, con successivo conferimento dei sedimenti marini destinati al ripascimento della spiaggia sommersa (25-30 mila metri cubi di materiale da dragare). Termine previsto entro il 2023. Numana (930 mila euro) vedrà la realizzazione di quattro progetti entro il 2022: dragaggio del canale di transito (550 mila euro), rifiorimento della scogliera a protezione del porto e della rupe (180 mila euro), dragaggio dei fondali interni (105 mila euro) e smaltimento dei sedimenti marini (95 mila euro). L’intervento di Civitanova Marche (820 mila euro) si articolerà in tre progetti entro il 2023: dragaggio dell’imboccatura portuale (420 mila euro), riqualificazione dell’area portuale lato est Via Leonardo da Vinci (250 mila euro), realizzazione del percorso pedonale molo nord e asfaltatura area antistante Club vela (150 mila euro). A Porto San Giorgio (entro il 2020 e l’utilizzo di 250 mila euro) si effettuerà il dragaggio dell’imboccatura portuale, mentre a San Benedetto del Tronto i 120 mila euro serviranno (entro il 2020) a realizzare un percorso luminoso da guida per l’ingresso in porto delle imbarcazioni e il potenziamento dell’illuminazione esistente verso la passeggiata.

CINQUANT’ANNI DEL PALIO DI SAN GINESIO

DAL 10 AGOSTO AL 15 AGOSTO, TRA GIOSTRE EQUESTRI, MERCATI E CENE MEDIEVALI

San Ginesio, borgo antichissimo che secondo alcuni fonti storiche deve il suo nome addirittura a Carlo Magno che nel 774, dopo aver cacciato i barbari dal Piceno, cambiò nome ai castelli della Marca e secondo altre fonti sarebbe anche il luogo di sepoltura del padre di Carlo Magno, Pipino il Breve e di sua moglie Berta, ospita quest’anno la cinquantesima edizione del Palio di San Ginesio, in programma  dal 10 al 15 agosto . Un ricco programma e tante novità per una storica manifestazione che non consiste solamente in un’avvincente gara equestre tra i quattro rioni partecipanti, ma si distingue anche per il suo fondamentale valore storico-culturale.

“San Ginesio è un simbolo – ha affermato oggi in conferenza stampa  l’assessore regionale al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni –  non solo di un’ Antichissima tradizione storica e identitaria delle Marche, ma sta diventando anche il simbolo della volontà di rinascita dopo un dramma fortissimo, della caparbietà dei marchigiani di ripartire, senza scoraggiarsi e mettendo a frutto la bellezza del territorio e del suo antichissimo patrimonio architettonico per attrarre turisti e visitatori. Una forte capacità propositiva che ci stimola a promuovere e sostenere convintamente eventi come il Palio di San Ginesio che non è mai stato sospeso e che celebra quest’anno un traguardo molto importante.  Con un programma molto intenso e interessante, sono sicuro che sarà una manifestazione bellissima, come ogni anno, ma quest’anno di più non solo perché come sempre tutta la città è mobilitata per l’organizzazione, ma anche perché 50 anni vanno celebrati con un’edizione memorabile. Invito quindi tutti i turisti presenti nelle Marche e i marchigiani a trascorrere piacevoli giornate in questo borgo tra i più belli d’Italia.”

“Abbiamo investito molto su questa edizione – ha precisato il sindaco, Giuliano Ciabocco – risorse finanziarie e umane, cura, attenzione ai dettagli per un cinquantesimo da ricordare. Perché vogliamo valorizzare sempre di più un comune storicamente importante, che va riscoperto nella sua bellezza e nella sua tradizione culturale. C’è stato un forte impegno di tutti, a cominciare da un lavoro encomiabile dell’Associazione Tradizioni Sanginesine anche nella ricerca storica oltre che nell’organizzazione del Palio che per vecchio patto di amicizia è legato a quello di Siena. Vogliamo uscire da una situazione difficile e lo facciamo contando sulle nostre tradizioni e sulle bellezze che ci circondano.”

 Come ha spiegato il presidente dell’Ass. ne Tradizione Sanginesine, Nicola Ferranti : “Il Palio di San Ginesio, che  fa parte dell’Associazione MARCHIGIANA RIEVOCAZIONI STORICHE,  è disputato e assegnato fin dal 1970 rievocando le gare disputate dai giovani ginesini addestrati alla difesa del paese, come attività preparatoria all’uso delle armi. La sua organizzazione, dai preziosi costumi d’epoca, cuciti a mano, dei quasi 1300 figuranti alle modalità di competizione, riflette fedelmente quanto i documenti conservati nell’archivio comunale tramandano. Il campo del Palio, inoltre, situato nelle vicinanze del complesso murario di Porta Picena e dell’Ospedale dei Pellegrini, offre allo spettatore uno scenario suggestivo e inimitabile. Inoltre ospiteremo anche le delegazioni delle rievocazioni storiche di altri comuni marchigiani: Fermo, Camerino, Jesi, Montecassiano, Filottrano, Tolentino,  Visso e Grottazzolina. ”

Il programma – Nella giornata di apertura, il 10 agosto, la presentazione ufficiale del cinquantenario . Tra le vie del centro storico, durante il pomeriggio, sarà allestito un percorso con mercato a tema di arti e mestieri e un accampamento medievale di milizie. Inoltre, delegazioni storiche ospiti e i gruppi locali insieme ai tamburini, sbandieratori e danzatrici dell’associazione FURIA ET GRATIA, allieteranno i presenti con sfilate ed esibizioni.  Durante la giornata sarà inoltre aperta la mostra fotografica del Palio di San Ginesio, affascinante collezione di scatti fotografici che ripercorrono la storia della manifestazione e dei suoi partecipanti. La mostra è stata realizzata anche grazie al generoso contributo del Consorzio Stabile Arcale che ha deciso di sostenere l’iniziativa. Per l’occasione, infine, sarà possibile assistere all’apertura della mostra filatelica con annullo postale dedicato alla edizione numero cinquanta del Palio di San Ginesio.

Durante la giornata dell’11 agosto continuerà l’animazione medievale per le vie del borgo.  Inoltre, dalla mattina prenderà il via una gara di tiro con l’arco, tappa regionale del campionato Fitast. A chiudere, in serata, il concerto d’arpa con Enea Cavallo, a cura dell’associazione musicale Selifa.

Il 12 agosto in un’atmosfera suggestiva, con ambientazione a tema e animazione medievale con musici e giullari, danzatrici e tamburini, si terrà la Cena Medievale. L’evento, con possibilità di partecipazione previa prenotazione, consiste in una cena con menù medievale, nel cuore del borgo di San Ginesio. Un’esperienza unica e irripetibile , particolarmente apprezzata dai partecipanti delle scorse edizioni.

Nel pomeriggio anche la prima delle Conversazioni del Palio, presso il chiostro di Sant’Agostino Giochi e tradizioni fra medioevo e rinascimento nella Marca” con Andrea Livi.

Il 13 agosto avrà finalmente inizio la prima gara equestre del Palio di San Ginesio. Nella Giostra dell’Anello, che si svolge in orario serale, il fantino deve infilare con la lancia gli anelli in consecutivi assalti, lanciato al galoppo lungo un percorso a forma ovale.  È prevista anche la seconda Conversazione, con Giovanni Martinelli Un medico-enologo marchigiano e la storia dei vini e Fabrizio Baleani “Il San Ginesio Doc, eccellenza del nostro territorio”.

Durante la serata del 14 agosto andranno invece in scena spettacoli di teatro medievale, tra teatro, fuoco e magia. In programma anche la terza e ultima Conversazione, “Armi e condottieri nel territorio sanginesino con Augusto Caciorgna.

La giornata conclusiva del 15 agosto, dopo la tradizionale funzione religiosa, si terrà il Palio della Pacca, secondo e ultimo gioco equestre: nei documenti antichi si intende il mezzo porco conquistato dal cavaliere capace di centrare con la lancia lo scudo del saraceno.  Possibilità di ristoro con street food del Palio.

Da segnalare anche: 10-11 agosto Taverna del Palio, 13-14-15 Street Food del Palio.

Per info e prenotazioni: info@tradizionisanginesine.it, pagina FB Palio di San Ginesio.

 

 

 

 

Due milioni di euro per le aree montane delle Marche. Sciapichetti: ”Una concreta strategia integrata a sostegno e sviluppo economico, sociale e demografico dell’entroterra marchigiano”

La Regione ha approvato un programma di interventi di due milioni di euro per la manutenzione idraulica, difesa del suolo e sistemazione forestale da realizzare nelle aree montane delle Marche. Ne dà notizia l’assessore all’Ambiente, Angelo Sciapichetti, che specifica: “Gli interventi, realizzati con l’utilizzo di tecniche a basso impatto ambientale come l’ingegneria naturalistica, saranno volti a ripristinare situazioni di rischio idraulico e dissesto idrogeologico causati da eventi atmosferici estremi che in questi ultimi periodi hanno colpito duramente la regione”.

Il programma verrà realizzato dalle Unioni Montane quali enti attuatori. “I finanziamenti – aggiunge l’assessore – rappresentano una concreta strategia integrata a sostegno e sviluppo  economico, sociale e demografico dell’entroterra marchigiano messo a dura prova dagli eventi sismici. A tal fine, il provvedimento offre la possibilità di applicare l’articolo 6 della Legge regionale 18/08 secondo il quale le Unioni Montane possono affidare l’esecuzione di lavori e i servizi attinenti alla difesa del suolo tramite apposite convenzioni ai soggetti quali cooperative di produzione agricola e di lavoro agricolo forestale che abbiano sede ed esercitino prevalentemente le loro attività nei comuni montani”.

 

PRESIDENTE CERISCIOLI: “DA LEGA-5STELLE NESSUNA RISPOSTA SUL SISMA. NECESSARIO UN RUOLO PIENO DELLE REGIONI NELLA RICOSTRUZIONE”

 

“Ci piacerebbe credere che il governo Lega – Cinque Stelle sia caduto proprio dopo gli attacchi sul terremoto per il quale non  hanno fatto niente, purtroppo invece cade  per un’altra ragione – commenta il presidente della Regione Marche Ceriscioli -, perché dopo aver sperperato  50 miliardi di euro in politiche che non hanno dato nulla in termini di crescita e occupazione al Paese, dovendo far pagare il conto agli Italiani, ha preferito nascondersi.  Lega e 5 Stelle portano addosso la responsabilità enorme  nei confronti dei cittadini del sisma proprio per il fatto di non aver fatto nulla.

Parliamo dei fatti: un anno fa lavoravano sul sisma  434 persone nei Comuni e nelle Province. All’ Ufficio speciale ricostruzione erano 143 e un anno dopo sono gli stessi.

Un anno dopo sono quindi esattamente gli stessi se non qualche unità in meno.  Il Governo ha aggiunto 0 personale in più sul sisma. Questo è il fatto inappuntabile, incontrovertibile, inattaccabile, inoppugnabile. Ma in realtà le cose stanno ancora peggio:  molti di questi tecnici lavorano con contratti a termine con scadenze ravvicinate. sicuramente, hanno in questo tempo assunto capacità operative e competenze importanti di cui noi avremo bisogno molto oltre la scadenza degli attuali contratti . Il nuovo governo , quando si insedierà, come primo provvedimento dovrà prorogare i contratti di tutti questi professionisti indispensabili per la ricostruzione e a questi dovranno essere aggiunte altre unità. Le 120 persone promesse non sono  ancora arrivate, ma se non si stabilizzano prima quelli che ci sono il rischio è una confusione totale dove  anziché aggiungere 120 unita, saranno quelli  con i contratti in scadenza  che oggi già lavorano negli uffici e nei Comuni della Regione a partecipare  al concorso. Il rischio è un effetto caos paralizzante per la ricostruzione.

Gli altri protagonisti della ricostruzione sono i liberi professionisti marchigiani: architetti, ingegneri, geometri altre figure tecniche, che stanno lavorando sulla ricostruzione privata  e vengono pagati solo a intervento finito.  Questi tecnici  continuano a fare da banca allo Stato: il valore del lavoro che hanno fatto e per il quale non hanno ricevuto nulla ammonta ad oltre 100 milioni i crediti, questo perché manca una legge che preveda anticipazioni. Anche questo va sbloccato perché è un altro elemento di rallentamento e di paralisi. E’ quindi importante che ci sia un serio impegno da parte di chi vorrà  candidarsi al governo del Paese e dare risposte al problema più grande che ha la Regione Marche: la ricostruzione. La Lega e i Cinque stelle hanno dimostrato di non essere in grado di mantenere gli impegni presi alle ultime elezioni politiche nazionali. Hanno voluto centralizzare tutto nelle loro è in quelle del commissario nazionale e il risultato è un fallimento. Quello che serve è l’esatto contrario: dare un ruolo pieno nella ricostruzione alle Regioni nominando i presidenti commissari, e ascoltando le istanze dei territori”.

 

 

EMERGENZA IDRICA NEL PESARESE, DISPOSTA LA LIMITAZIONE DEI PRELIEVI DA TUTTI I CORSI D’ACQUA DEL BACINO DEL METAURO

Torna anche questa estate l’emergenza idrica. Il Servizio Tutela del territorio della provincia di Pesaro e Urbino – Regione Marche ha infatti disposto dal 12 agosto 2019 e fino al 30 settembre 2019 la limitazione dei prelievi dai corsi d’acqua al fine di preservare la risorsa idrica e salvaguardare il sistema di approvvigionamento idropotabile del territorio provinciale. Una decisione assunto in considerazione del progressivo calo delle portate dei corsi d’acqua. In sostanza il provvedimento riguarda tutti i corsi d’acqua insistenti nel bacino idrografico del fiume Metauro. In particolare,  è stabilita la sospensione di tutti i prelievi di acqua pubblica dai corsi d’acqua ubicati nel tratto compreso tra l’invaso del Furlo e la foce del Fiume Metauro (Fiume Candigliano, Fiume Metauro e relativi affluenti); una riduzione del 50% della portata dei prelievi di acqua pubblica rispetto a quella prevista nei disciplinari di concessione o nelle licenze annuali di attingimento, da tutti i corsi d’acqua presenti a monte del bacino del Furlo (Fiume Candigliano, Fiume Metauro, Fiume Burano, Fiume Biscubio, Fiume Bosso, Torrente Bevano, Torrente Certano e relativi affluenti).

Viene previsto, inoltre, che eventuali modifiche al provvedimento potranno essere adottate in relazione all’evoluzione del contesto meteo-climatico o delle condizioni di portata dei corsi d’acqua. Inoltre, per sopperire a situazioni o esigenze di particolare e grave necessità, adeguatamente documentate e motivate e in assenza di fonti di approvvigionamento alternative, il Servizio Tutela del Territorio di Pesaro e Urbino, che riunisce le competenze dell’ex Genio Civile, potrà rilasciare specifiche deroghe ai soggetti che ne faranno richiesta.

Il provvedimento ricorda anche le sanzioni previste per la violazione di quanto disposto: una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 3.000 a euro 30.000 e, nei casi di particolare tenuità, da euro 300 a euro 1.500.

Per ulteriori informazioni o chiarimenti l’ufficio di riferimento della Regione Marche – P.F. Tutela del Territorio di Pesaro-Urbino è a disposizione al numero  0721/3768.020-091-018.

 

La Regione Marche al Meeting di Rimini: dalla ferita del sisma alla rinascita puntando sull’innovazione

 

 

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