Basket in carrozzina, la nuova stagione dell’Amicacci è alle porte

Basket in carrozzina, la nuova stagione dell’Amicacci è alle porte
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Nel frattempo la dirigenza sta dialogando con la nuova giunta comunale di Giulianova, in particolare con il sindaco Costantini, per riportare finalmente le compagini giallorosse a casa. Un percorso che presenta diverse problematiche ma il ds è fiducioso: «Con pazienza e grazie alla concretezza di questa amministrazione arriverà quel giorno tanto atteso. Da questa sintonia è scaturita anche l’idea di far rinascere il nostro famosissimo torneo internazionale estivo, divenuto ormai materia da amarcord, per il quale ci sono buone possibilità».

Tornando al presente, Marchionni precisa che giocare Roseto piuttosto che ad Alba Adriatica non cambi il fatto che l’Amicacci sia un patrimonio di tutto l’Abruzzo, che rappresenta da ben 37 anni in giro per l’Italia e l’Europa ed oggi, dopo tanti successi, ha raggiunto il 9° posto nel ranking continentale, a pochi punti dai primi. «Siamo davanti a metropoli e città che hanno budget stratosferici con sponsor incredibili, ma non il nostro senso di famiglia e grande calore umano. Qualche anno fa l’allora presidente della Federazione Internazionale IWBF mi chiese “come fa una piccola Società come la tua ad essere sempre all’altezza di queste potenze?” e gli risposi “vieni a Giulianova e lo scoprirai”. L’occasione arrivò con le finali di Coppa Campioni del 2015, per le quali ottenemmo l’organizzazione dopo aver battuto la concorrenza di Madrid e Berlino. Il compito fu molto impegnativo perché si svolsero tra Giulianova, Alba Adriatica e Roseto, per 6 giorni di gare tra 8 delle formazioni più importanti d’Europa. Alla riunione conclusiva prendemmo i complimenti da tutti e il presidente mi disse “adesso ho capito qual è il segreto!” con la mano sul cuore».

Un bellissimo ricordo che rappresenta un’ulteriore motivazione per affrontare le difficoltà gestionali che nonostante le soddisfazioni accompagnano l’Amicacci. Prima fra tutte quella delle sponsorizzazioni, come per tutte le società di una disciplina con poca visibilità mediatica come il basket in carrozzina. «Ringraziamo pertanto la Deco Group per essere ancora al nostro fianco – sottolinea Marchionni – e ripeto l’appello affinché altri investitori ci aiutino». Poi conclude con un’ulteriore richiesta: «La cucina del nostro centro sportivo è ormai in disuso, e se qualche azienda avesse qualche rimanenza da donarci, purché integra, ci contatti. Ne saremmo felici».

 

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