dalla Regione Marche

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SCUOLA FASCIA 0-6 – L’ASSESSORE BRAVI INVITA TUTTI GLI ATTORI AD UN CONFRONTO:”INNALZARE LA QUALITA’ DEL SERVIZIO CON LA MASSIMA ATTENZIONE ALLE AREE MONTANE”

“Abbiamo condiviso questo progetto di sistema integrato 0-6 che parte con la D.Lgs 65 del 2017  con molte aspettative perché il senso della legge è forte: riformare un’offerta formativa in toto dando continuità rigore ed inclusione alla fascia dei bambini 0-6. Una legge che nasce per rispondere alle linee europee che parlano appunto di attenzione e di rispetto del bambino a livello formativo e concependolo come centro educativo e futuro cittadino e soprattutto una legge che ha l’ambizione buona di passare da una funzione prettamente assistenzialista se ci riferiamo allo 0-3, ad una prospettiva didattica ed educativa. Chiaramente la Regione si è mossa: in primo luogo istituendo dei tavoli di concertazione tra gli attori del sistema,  poi è stato sottoscritto un protocollo d’Intesa con l’Ufficio scolastico regionale per la costituzione dei Poli per l’infanzia, le modalità di funzionamento dei medesimi, la formazione del personale, il coordinamento territoriale.  Si è proseguito con la costituzione e la definizione degli indirizzi per il funzionamento dei coordinamenti pedagogici territoriali e andrà in Giunta a breve il rinnovo di un protocollo per le sezioni Primavera che sono a pieno titolo dentro questo progetto.  Le priorità consistono nell’ innalzare la qualità del servizio offerto attraverso  un processo formativo in itinere sia per i bambini sia per i docenti per i quali è richiesto una formazione continua. In questo contesto è fondamentale un’attenzione  particolare al ‘fabbisogno’ di tutti i territori partendo dalle zone montane. I  Poli sono infatti decentrati in modo capillare in base agli ambiti territoriali che abbiamo già. Oltre alla funzione educativa c’è poi l’aspetto economico-sociale:  finora le risorse  a disposizione le abbiamo usate per la riduzione delle rette, per l’ampliamento dell’orario e l’anno scorso anche per  le ristrutturazioni fino a 10.000 euro.  In generale  puntiamo molto sulla governance del Coordinamento pedagogico  per mettere in sintonia e sinergia la scuola pubblica prevalentemente materna con  la scuola privata paritaria (prioritariamente ma non solo, i nido).  E’ essenziale che il progetto educativo infatti abbia una sua logica e una sua continuità  in un’integrazione dei ruoli delle diverse scuole e dei diversi livelli educativi e scolastici e tra il processo didattico che viene innescato dall’uno e dall’altro. Ora l’auspicio è che il nuovo Governo metta questo importante tema nella sua agenda”.

Questo l’intervento dell’assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro Loretta Bravi che ieri ha ivitato tutti gli attori del sistema regionale di ”educazione ed istruzione” a partire dal direttore dell’Ufficio scolastico regionale Ugo Filisetti, ad un convegno  alla Facoltà di Economia ad Ancona per raccogliere impressioni e suggerimenti sul tema: ”Il Coordinamento pedagogico territoriale 0-6 nelle Marche: dalla teoria alla pratica”. Come è noto infatti il D.LGS 65/2017 ha introdotto la progressiva istituzione del Sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita ai 6 anni che coinvolge i servizi educativi per l’infanzia (nidi, micronidi, sezioni primavera, servizi integrativi quali spazi gioco, centri per bambini e famiglie e servizi educativi in contesto familiare) e le scuole dell’infanzia, statali e paritarie. Ad oggi in molte realtà locali il Coordinamento pedagogico territoriale costituisce un’esperienza affermata e obiettivo del convegno di ieri è stato anche quello di condividere le buone pratiche dove questo sistema è ancora una novità.Ricostruzione post sisma, Ceriscioli invia a Conte la lista degli emendamenti per la semplificazione e chiede un incontro

Il presidente della Regione Luca Ceriscioli ha scritto oggi al presidente del Consiglio dei Ministri Conte per rappresentare subito, ufficialmente, la necessità di intervenire sulle norme per semplificare e velocizzare le procedure della ricostruzione post sisma.
“Nel congratularmi per l’incarico alla guida del nuovo Governo – ha scritto Ceriscioli – esprimo il mio apprezzamento per la disponibilità e la sensibilità dimostrata all’interno del programma dell’esecutivo nei confronti dei nostri territori colpiti dal sisma.
Al fine di dare un contributo concreto, ritengo utile sottoporre alla Sua attenzione e a quella del Governo una serie di emendamenti che da diverso tempo  proponiamo, nella convinzione che queste previsioni normative siano indispensabili per accelerare il percorso della ricostruzione post sisma.
E’ vitale infatti un cambio di passo, nella direzione della semplificazione e della velocizzazione delle procedure”.
Come aveva già evidenziato ieri, Ceriscioli ha individuato cinque ambiti in cui occorre intervenire urgentemente: il personale, la semplificazione per l’edilizia privata e produttiva, la tutela dei lavoratori, le opere pubbliche, la rinascita e lo sviluppo dei territori.
“In primo luogo – ribadisce Ceriscioli – per il personale abbiamo chiesto:
1.            l’assegnazione agli Uffici speciali per la ricostruzione (USR) del personale necessario, utilizzando tutte le risorse finanziare stanziate dal Decreto legge n. 189 del 2016, senza vincoli di destinazione, cioè indistintamente per comandi, distacchi, assunzioni a tempo determinato, somministrazione di lavoro, recuperando anche quelle risorse annualmente non spese;
2.            la possibilità che gli USR si avvalgano delle proprie società in house providing e del relativo personale per gli interventi di ricostruzione;
3.            la proroga di tutti i contratti in essere a tempo determinato fino al dicembre 2022.
In secondo luogo, abbiamo evidenziato la necessità di semplificazione delle procedure per l’edilizia privata e produttiva. In particolare:
1.            l’attribuzione del carattere certificativo a tutta la documentazione tecnica amministrativa presentata dal professionista;
2.            la velocizzazione conseguente dell’istruttoria USR eliminando eccessivi controlli;
3.            l’introduzione della figura obbligatoria del collaudatore tecnico amministrativo individuato dall’USR, tramite sorteggio tra i professionisti che si iscriveranno nell’apposito elenco.
Terzo ambito di intervento è quello della tutela dei lavoratori, con le seguenti richieste:
1.            l’obbligo di applicazione dei contratti collettivi di lavoro nazionali e territoriali strettamente connessi con l’attività oggetto dell’appalto (in particolare, per i lavori, i contratti del settore edilizia);
2.            l’obbligo, nel caso di lavoratori distaccati, di iscrizione alle casse edili/edilcasse sia dell’impresa distaccante che di quella distaccataria;
3.            la possibilità di individuare le imprese subappaltatrici nella comunicazione di inizio lavori mediante addendum al contratto di affidamento lavori con l’impresa principale.
Il quarto ambito riguarda le opere pubbliche, con emendamenti volti a prevedere:
1.            procedure negoziate di affidamento lavori, senza previa pubblicazione, fino alla soglia di rilievo comunitario, con affidamento dei lavori con il criterio del minor prezzo e dell’esclusione automatica delle offerte anomale;
2.            una riserva nell’ambito degli affidamenti lavori fino al 50% alle imprese del cratere delle regioni colpite dal Sisma, di cui il 70% alle imprese del cratere della regione ove è effettuato l’intervento di ricostruzione;
3.            l’ampliamento della platea dei soggetti attuatori anche con enti pubblici economici, ambiti territoriali ottimali, aziende sanitarie e ospedaliere, enti parco, consorzi idrici. Utilizzo inoltre del personale assunto per la ricostruzione, anche se privo dei requisiti previsti dalle linee guida ANAC.
Il quinto e ultimo ambito di intervento è relativo allo sviluppo, con:
1.            la costituzione di un Tavolo istituzionale per lo sviluppo delle aree terremotate a cui partecipino il  Presidente del Consiglio dei ministri, il Commissario straordinario, i Presidenti delle Regioni e i rappresentati di Anci e Upi;
2.            il ripristino dell’intesa con i Presidenti delle Regioni per l’approvazione delle ordinanze;
3.            la nomina del Presidente di Regione a Commissario straordinario per la ricostruzione.
Un evento straordinario come il terremoto – conclude Ceriscioli – ha bisogno di strumenti straordinari. Lo chiediamo da più di due anni, lo abbiamo chiesto ai due precedenti governi. Lo chiedono le decine di migliaia di marchigiani che hanno bisogno di risposte immediate. Per questo sono certo che il nuovo governo ci sosterrà con le misure necessarie e su questi temi ho chiesto al presidente Conte un incontro di approfondimento”.

 

 

 

Psr, le Marche raggiungono tutti gli obiettivi intermedi fissati dall’Unione europea

Casini: “Ottimo risultato certificato dalla Commissione Ue”

La Regione Marche ha conseguito il raggiungimento dei target intermedi di performance per tutte le Priorità della Programmazione agricola 2014-2020 stabilite dall’Unione europea. La Commissione Ue ha trasmesso allo Stato italiano la decisione che certifica le priorità per le quali sono stati raggiunti i target intermedi nell’ambito del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) da parte dello Stato nazionale e delle Regioni. “Le Marche hanno ottenuto la certificazione della capacità di spesa secondo le disposizioni comunitarie stabilite. Sostanzialmente le risorse sono state utilizzate nei tempi, modalità e finalità coincidenti con la programmazione europea – sottolinea la vicepresidente Anna Casini, assessore all’Agricoltura – Un ringraziamento va i funzionari dell’assessorato regionale che stanno lavorando bene e a tutti gli imprenditori agricoli marchigiani che stanno cogliendo le opportunità offerte dall’Unione per rilanciare e consolidare un settore economico di valore strategico anche nell’ottica della ripartenza post sisma”. Gli obiettivi raggiunti riguardano tutte le priorità del Programma di sviluppo rurale (Psr) che destina le risorse per potenziare la redditività delle aziende agricole, la competitività dell’agricoltura, l’innovazione tecnologica, la gestione sostenibile delle foreste. Altri comparti “promossi” sono quelli della filiera agroalimentare, degli ecosistemi connessi all’agricoltura, l’uso efficiente delle risorse, l’inclusione sociale.

 

 

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