dall’UniMc

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Film e documentari per conoscere la Cina

A Macerata l’incontro tra l’Istituto Confucio e l’Accademia per la comunicazione della cultura cinese

Consegnato anche il premio di Looking China al giovane regista Roberto Montebello del team UniMC.

Per secoli l’Occidente ha guardato la Cina attraverso lenti distorte: modello di stato ideale nel Settecento per gli Illuministi; territorio da colonizzare e sfruttare economicamente durante le Guerre dell’Oppio dell’Ottocento; la Cina della Rivoluzione Culturale che si innesta sul Sessantotto, con tanti ragazzi che sventolano il Libretto Rosso di Mao durante le manifestazioni; e, oggi, il fenomeno economico da studiare, che ha portato il Paese a diventare protagonista dello scenario globale, scioccando il resto del mondo con la sua velocità di sviluppo.

“Di nuovo abbiamo una visione distorta. Osserviamo solo alcuni aspetti e perdiamo il quadro d’insieme che è stratificato, millenario e complesso” ha spiegato il direttore dell’Istituto Confucio Giorgio Trentin oggi durante la conferenza internazionale “La Cina e il mondo. Attuale diffusione e influenza dalla cultura cinese” (“China and the World. Contemporary reach and influence of chinese culture”) organizzata dall’Istituto Confucio dell’Università di Macerata in collaborazione con l’Accademia per la comunicazione internazionale della cultura cinese Aiccc e la Normal University di Pechino.

L’iniziativa, introdotta e moderata da Luigi Lacchè, presidente dell’Istituto Confucio, e da Francesca Spigarelli, direttrice del China Center dell’Università di Macerata, ha permesso un confronto con docenti e professionisti della comunicazione giunti direttamente dalla Cina, tra cui la direttrice dell’Aiccc Huang Huilin, evidenziando l’importanza di costruire una base culturale per la conoscenza e la comprensione reciproca, che può avvenire anche attraverso il linguaggio filmico e documentaristico. E’ proprio da questi presupposti che è nata la collaborazione tra l’Università di Macerata e l’Accademia per la comunicazione della cultura cinese. Dal 2016 l’Ateneo partecipa a Looking China, la competizione internazionale che porta ogni anno in Cina centinaia di giovani cineasti di tutto il mondo per catturare il fascino e i contrasti della cultura cinese.

Nell’ultima edizione il team dell’Istituto Confucio maceratese guidato da Francesco Cardinali ha conquistato il terzo premio al “Gold Lens Award” con il documentario girato a Zhuhai dal titolo “Balance” per la regia di Roberto Montebello, che oggi ha potuto ritirare personalmente l’ambito riconoscimento direttamente dagli organizzatori. La giuria internazionale ha valutato 103 documentari, selezionandone 15 idonei alla vittoria. Roberto è stato l’unico italiano a vincere, insieme ad altri sette ragazzi provenienti da diverse università, ottenendo il terzo posto della competizione.

Emergenza climatica

Unimc a fianco degli studenti per la Climate Action Week

Il rettore Francesco Adornato: “La nostra comunità accademica deve dare segnali concreti. A novembre le prime azioni per ridurre l’uso della plastica in Ateneo”.

Pieno sostegno del rettore dell’Università di Macerata agli studenti che da sabato scorso hanno allestito un presidio nel cortile di Filosofia per organizzare, anche a Macerata, una settimana di iniziative in occasione della Climate Action Week. Si tratta dell’iniziativa che ha preso il via lo scorso 20 settembre in oltre 150 Paesi per chiedere ai governi azioni concrete contro i cambiamenti climatici e che culminerà venerdì 27 con quella che, stando alle stime, potrebbe essere la più grande manifestazione della storia per il clima: il terzo Global strike for future.

“L’Università, giovane per definizione, luogo di educazione ai valori della consapevolezza, della partecipazione, della cittadinanza, in una parola, della democrazia – commenta il rettore Adornato -non può esimersi dal sostenere concretamente la battaglia delle nuove generazioni contro un’emergenza ambientale che ci vede già in notevole ritardo e che riguarda tutti noi. Gli studenti stanno lavorando in modo organizzato, costruttivo e autonomo a una serie di eventi di sensibilizzazione, presidiando uno spazio che fungerà da “quartier generale” dei vari appuntamenti.

La nostra comunità accademica deve dare segnali concreti e con questa convinzione abbiamo aderito da tempo alla Rete delle Università Sostenibili Rus, iniziando a lavorare su una serie di progetti. In particolare, da giugno abbiamo attivato un comitato e un gruppo di lavoro rendendo parte attiva proprio gli studenti per lavorare sul progetto “Plastic free”, che ha l’obiettivo di ridurre l’utilizzo della plastica monouso attraverso l’introduzione di strumenti alternativi come borracce e speciali fontanelle per l’acqua. Entro novembre saranno avviate le prime azioni in alcune sedi tra quelle a servizio degli studenti, come dipartimenti, poli e biblioteche, che saranno implementate in modo graduale. Un cambiamento importante che si inserisce in una visione globale di rispetto dell’ambiente e di politiche sostenibili.

Scarsità delle risorse energetiche, variazioni climatiche e alterazioni ambientali, uso sostenibile delle risorse e dell’acqua in particolare, impiego e “governo” dei beni comuni, specialmente di quelli strategici, dal cibo ai minerali, biodiversità, movimenti migratori e, infine, problematiche religiose, culturali, alimentari rappresentano problematiche non eludibili. In sostanza, è l’intero modello di sviluppo che andrebbe ripensato secondo la logica della sostenibilità e dell’equità. All’interno di queste così gravi ed indifferibili emergenze, le Università devono essere in grado non solo di costruire conoscenze specialistiche, ma saperi integrati e complessi, come sono i sistemi che dobbiamo gestire”.

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