dall’UniUrb

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Concluso a Roma l’evento del Ministero delle Finanze con lo Yunus Centre di UniUrb

# OttobreEdufin2019 – Un mese da record” anche per lo Yunus Centre dell’Università di Urbino.

Anche l’Università di Urbino fra i partner invitati a partecipare all’evento di chiusura del “Mese dell’Educazione Finanziaria 2019” organizzato dal “Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria”, che si è tenuto a Roma oggi, 31 ottobre presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Il Mese dell’Educazione Finanziaria è un’iniziativa del Comitato che promuove occasioni gratuite e di qualità, senza fini commerciali, per accrescere le conoscenze di base sulla gestione e la programmazione delle risorse finanziarie personali e familiari, con momenti di studio, riflessione, ma che anche di gioco, confronto e spettacolo sulla gestione del risparmio, e sui temi assicurativi e previdenziali.

L’Università di Urbino, attraverso lo Yunus Centre del Dipartimento di Giurisprudenza ha partecipato all’#OttobreEdufin2019 con un seminario aperto agli studenti e alla cittadinanza, organizzato in collaborazione con ICCREA e Federcasse, sul tema del “Microcredito ed educazione finanziaria”. Il seminario era inserito all’interno del Progetto “Impresa e Cultura”, sviluppato dallo Yunus Centre con la rappresentazione dell’opera lirica contemporanea “27 dollari”, ispirata alla vita del Premio Nobel Prof. Yunus, inventore del microcredito moderno. Durante il seminario ne sono stati eseguiti alcuni brani dal Direttore artistico del Progetto il soprano Felicia Bongiovanni, interprete principale dell’opera, eseguita per la prima volta in occasione della visita di Yunus a Urbino lo scorso maggio.

Nel corso dell’evento il M° Bongiovanni e la Prof. Elisabetta Righini, Direttrice dello Yunus Centre di Urbino hanno esposto ad un pubblico di operatori ed esperti del settore la filosofia del loro progetto, che attraverso iniziative culturali e artistiche, fra cui principalmente l’opera lirica, vuole promuovere occasioni di conoscenza e approfondimento su temi di carattere economico e sociale, per una promozione integrale della persona umana, nella tradizione di quell’umanesimo rinascimentale di cui Urbino è stata maestra nel mondo.

L’Universita’ di Urbino in lutto per la scomparsa di Giovanni Bogliolo, Rettore dal 2001 al 2009

Un grande dolore ha colpito l’Università di Urbino alla notizia della scomparsa del professor Giovanni Bogliolo, il Rettore che raccolse l’impegnativa eredità di Carlo Bo. Nato a Laigueglia nel 1938, giunse a Urbino nel 1968 per insegnare Lingua e Letteratura Francese. Per affinità di docenza ma anche per vicinanza affettiva, fu sempre accanto a Bo fin dai tormentati momenti della contestazione studentesca e attraversò con lui le alterne vicende dell’Università. Toccò a Bogliolo, eletto Rettore nel 2001, affrontare il difficile dibattito anche politico verso la statalizzazione, esteso inevitabilmente in città a chi vi si opponeva strenuamente senza considerare l’ormai improbo confronto con gli atenei statali. Fu lui a promuovere ripetutamente incontri pubblici, aperti a studenti, docenti, sindacati e cittadini per giungere a una soluzione condivisa che infine arrivò a rilanciare l’Ateneo verso l’attuale solidità.

Il Professor Giovanni Bogliolo ha raccolto una difficile eredità: quella di succedere a Carlo Bo” dichiara il rettore Vilberto Stocchi.”Durante gli anni del suo rettorato ha vissuto momenti difficili, soprattutto quando è stato avviato il processo di statalizzazione del nostro Ateneo. A questo gravoso impegno egli ha dedicato tutte le sue energie offrendo un contributo importante alla realizzazione di un Progetto che di fatto ha reso la nostra Università più solida e in grado di meglio competere a livello nazionale e internazionale. Per questo l’Ateneo gli è profondamente grato. Rinnovo alla famiglia, e in particolare al Professor Alessandro Bogliolo, i sensi del nostro unanime cordoglio per questa grave perdita”.

Commosso il professor Mauro Magnani che fu accanto a Bogliolo durante gli anni del mandato rettorale nel ruolo di Prorettore Vicario: “Con immensa tristezza mi associo al dolore dei familiari e di tutto l’ateneo ricordando l’amicizia profonda che ci ha legato in un periodo fondamentalmente per il destino del nostro ateneo con la gestione di una crisi finanziaria profonda e infine il raggiungimento dell’ingresso dell’ateneo tra le Universita statali del nostro paese. La sua passione per la traduzione che ha mantenuta viva fino agli ultimi istanti della sua vita, la sua dedizione al nostro ateneo, e la generosità che lo ha portato a superare innumerevoli difficoltà resteranno per sempre nel mio cuore e saranno per tutti noi un esempio da ricordare”.

L’avevo sentito non più tardi di una settimana fa” dichiara Stefano Pivato che nel 2009 successe a Bogliolo quale Rettore. “Mi è stato richiesto di collaborare al rilancio di una casa editrice storica come la Vallecchi, così gli avevo chiesto se se la sentiva di curare il carteggio che Carlo Bo, consulente della casa editrice, aveva intrattenuto  con Vallecchi.  Aveva accettato la proposta. Con Bogliolo l’Università di Urbino iniziò a entrare in quel percorso che la condusse alla «democrazia» dopo mezzo secolo di rettorato di Carlo Bo.  Si è trattato di un processo non facile, spesso caratterizzato da scontri fra le varie Facoltà (allora non esistevano a Urbino i dipartimenti) e le varie personalità. Quel processo, durato anni, ha avuto il suo sbocco nell’inizio della statalizzazione che si sarebbe conclusa nel 2012”.

Autore di numerosi saggi, tra i quali il fortunato “Giovanna d’Arco” (Rizzoli, 1986) e decine di traduzioni che gli valsero nel 1991 il Premio “Grinzane Cavour”, Bogliolo curò le edizioni dei Meridiani di Zola, Flaubert e Proust e il fortunato Giovanna d’Arco (Rizzoli, 1986). I funerali si terranno sabato 2 novembre alle 11,15 nella Chiesa di san Domenico. Camera ardente aperta presso l’abitazione in Via del Fiancale, 15.

 

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