Emanuele Lodolini, “Visione e coraggio. Storie di marchigiani in volata”

Emanuele Lodolini, “Visione e coraggio. Storie di marchigiani in volata”

Giovedì 24 ottobre alla Biblioteca Angelica Roma presentazione libro “Visione e coraggio. Storie di marchigiani in volata” di Emanuele Lodolini.

Roma – Giovedì 24 ottobre (ore 11) a Roma nella meravigliosa cornice della Biblioteca Angelica si terrà la presentazione del nuovo libro di Emanuele Lodolini.

Si tratta della più antica biblioteca pubblica d’Europa, fondata da Angelo Rocca di Arcevia (An). Angelo Rocca (Rocca Contrada, 3 marzo 1545 – Roma, 8 aprile 1620) è stato un umanista, bibliotecario e vescovo cattolico italiano.

Il libro “Visione e coraggio. Storie di marchigiani in volata” è a cura del giornalista Matteo Tarabelli ed edito da Affinità Elettive di Valentina Conti.

“Visione”, ovvero la capacità di guardare oltre immaginando cosa accadrà, e “coraggio”, la predisposizione individuale che consente di superare le difficoltà qui e ora. Parla di questo il nuovo libro del già onorevole anconetano. E lo fa attraverso voci e storie di “marchigiani in volata”, persone che stanno costruendo, più o meno consapevolmente, il futuro delle Marche.

Sanità, economia, legalità, cultura, turismo, enogastronomia, promozione territoriale, sport, resilienza, ricostruzione post sisma: innumerevoli i temi trattati, cedendo appunto il microfono a quanti hanno qualcosa da dire in merito. Storie che ci parlano di valori, di coraggio, di presente e futuro, di competenze, di legami forti con il nostro territorio.

“Il libro vuole produrre riflessioni e insistere su alcuni temi per rendere un pó meno povero il dibattito pubblico attuale. Non è facile interrogarsi su come sarà il proprio Paese, e la propria regione, tra dieci, venti, cinquanta anni. Siamo presi da tante preoccupazioni che rischiamo di non occuparci delle questioni di lungo termine” ma occorre farlo. Il libro è un contributo a questo.

Lodolini è riuscito a confrontarsi con interlocutori dalle idee anche molto distanti dalle sue. “Perché solo così si cresce e si fa progredire un territorio”, sostiene.

La copertina del libro e? un disegno del grande pittore marchigiano Carlo Cecchi, che sarà presente a Roma, e rappresenta Michele Scarponi. La prefazione del libro è a cura di Marco Scarponi, fratello dell’Aquila di Filottrano.

Le persone intervistate (in rigoroso ordine alfabetico): Pietro Alessandrini, professore emerito dell’Università Politecnica delle Marche e presidente della fondazione Giorgio Fuà, Paolo Balercia, direttore del reparto di Chirurgia Maxillo Facciale degli Ospedali Riuniti di Ancona, Paolo Brunelli, il primo gelatiere d’Italia, Carlo Cambi, giornalista, scrittore e autore televisivo e radiofonico, Sara Casaccia, Ingegnere Biomedico con Dottorato di Ricerca in Misure meccaniche e termiche, Assegnista di Ricerca presso l’Università Politecnica delle Marche, Francesco Casoli, presidente del gruppo industriale Elica ed ex senatore della Repubblica Italiana, Carlo Cecchi, artista e pittore, Alessandro Delpriori, storico dell’arte e sindaco di Matelica, Giovanni Fileni, fondatore e presidente del gruppo Fileni, Milena Fiore, Patronessa del Salesi, Gabriella ed Elisabetta Gabrielloni, titolari del Frantoio Oleario Gabrielloni di Recanati, Bruno Garbini, già imprenditore avicolo e presidente Arca, Enrico Loccioni, imprenditore e fondatore, nonché presidente, dell’impresa Loccioni, Valeria Mancinelli, sindaca di Ancona e avvocato, Marco Menghini, agronomo, esperto di comunicazione e volto di Linea Verde, Gabriele Pagliariccio, medico chirurgo dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona, impegnato in missioni umanitarie, Edi Ragaglia, magistrato ed ex consulente della Commissione nazionale antimafia, Errico Recanati, chef stellato titolare del ristorante Andreina di Loreto, Sergio Roccheggiani, architetto di Ancona, Luca Sabbatini, esperto di stampa 3d trasferitosi in Olanda da Offagna, Sandro Tiberi, artista e maestro cartaio di Fabriano, Emanuele Tondi, geologo esperto di terremoti, direttore della Sezione di Geologia della Scuola di Scienze e Tecnologie dell’Università di Camerino e sindaco di Camporotondo di Fiastrone, Giovanna Trillini, campionessa olimpica di fioretto e ora allenatrice in Nazionale e nel Club Scherma Jesi. Prefazione di Marco Scarponi.

Segue Biografia di Angelo Rocca

Conosciuto anche come Camers o Camerinus, da quando a sette anni entrò nel convento agostiniano di Camerino, Angelo Rocca studiò teologia a Perugia, Roma e Venezia, e si laureò a Padova nel 1577. Nominato superiore del convento agostiniano di Padova (1579), nel 1585 fu messo da Sisto V a capo della Tipografia Vaticana incaricata della pubblicazione della Bibbia e dei Padri (1585). Dieci anni dopo (1595) fu nominato Sacrista del Palazzo apostolico. Nel 1605 divenne vescovo titolare di Tagaste in Numidia, patria di Sant’Agostino.

Fondo antico della Biblioteca Angelica

Il 23 ottobre 1614 Rocca fondò a Roma la Biblioteca Angelica (così battezzata in suo onore), considerata la prima biblioteca italiana aperta al pubblico.

Gli incarichi vaticani gli servirono per proseguire i suoi studi storici, permettendogli di consultare direttamente documenti conservati in Vaticano rimasti fino a quel momento inaccessibili. « Rocca, oltre che disporre di una solidissima preparazione filologica e teologica, possedeva straordinarie capacità, e resistenza, per una applicazione mentale intensa e continuata, doti non comuni di attenzione, di diligenza e di laboriosità. »[1]

Curò le opere di Egidio Colonna (circa 1243-1316) nel 1581, e di Agostino Trionfi (1243-1328), noto anche come Agostino di Ancona, nel 1582. Partecipò anche all’edizione delle opere di San Bonaventura e di San Gregorio Magno. Fu autore di varie opere di argomento teologico storico ed erudito, tra le quali: Bibliothecæ theologicæ et scripturalis epitome (1594), De Sacrosancto Christi Corpore Romanis Pontificibus iter Conficientibus Præferendo commentarius (1599), De Canonizatione Sanctorum commentarius (1601) e De Campanis (1612).

Collaborò con grande cura e profitto all’edizione della Vulgata detta Clementina (1592), rimasta per diversi secoli la versione ufficiale adottata dal rito latino, e sostituita dalla neovolgata solo nel 1979.

Una raccolta incompleta delle sue opere è contenuta nel Thesaurus pontificiarum sacrarumque antiquitatum necnon rituum, praxium ac cæremoniarum, stampato a Roma nel 1719 e nel 1745.

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