La Città ha festeggiato le Forze Armate

La Città ha festeggiato le Forze Armate

Deposizione di corone alla presenza delle scolaresche per celebrare il 4 novembre

 

San Benedetto del Tronto, 04-11-2019 – La Città ha celebrato il 4 novembre, festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, con una cerimonia durante la quale sono state deposte corone ai monumenti ai caduti di largo Onorati. Subito dopo, le autorità si sono trasferite in corteo alla sede dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia per un’analoga cerimonia dinanzi al monumento ai caduti della Marina Militare. Hanno preso parte alla cerimonia alcune classi in rappresentanza degli istituti scolastici della Città.

Nel suo breve intervento a chiusura della cerimonia, il sindaco Pasqualino Piunti ha spiegato i gesti “semplici ma altamente simbolici compiuti” con la volontà di “ringraziare coloro che, indossando una divisa, operano ogni giorno per assicurare pace, concordia tra le persone di questo Paese ma anche in difficili missioni all’estero e di ricordare tutti coloro che hanno perso la vita, sempre indossando una divisa, per far sì che l’Italia diventasse una realtà unitaria, uno stato e una nazione nella quale tutti possano riconoscersi”.
“Dopo la parentesi fascista e l’abisso della seconda guerra mondiale – ha aggiunto Piunti -la rinascita democratica e la formazione della comunità europea hanno rinsaldato questa unità, stavolta però in un contesto di pace e di regole democratiche di cui oggi godiamo e per le quali non ringrazieremo mai abbastanza i nostri padri. Tutto ciò non dobbiamo mai dimenticarlo perché pace, prosperità, benessere sono traguardi che non si raggiungono una volta per tutte ma vanno conservati con l’impegno quotidiano di tutti noi”.

 

 

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Intervento del Sindaco Piunti

Con i gesti semplici ma altamente simbolici che oggi abbiamo compiuto, tutti noi abbiamo voluto compiere due azioni:
1) ringraziare coloro che, indossando una divisa, operano ogni giorno per assicurare pace, concordia tra le persone di questo Paese ma anche in difficili missioni all’estero. Tutto il mondo riconosce il senso della misura e l’umanità che contraddistinguono i nostri soldati all’estero che sanno farsi benvolere dalle popolazioni locali favorendo il mantenimento della pace.
2) ricordare tutti coloro che hanno perso la vita, sempre indossando una divisa, per far sì che l’Italia diventasse una realtà unitaria, uno stato e una nazione nella quale tutti possano riconoscersi.
Non è stato sempre così: per secoli l’Italia è stata, per dirla con lo statista austriaco Metternich, un’espressione geografica, un grande territorio proteso in mezzo al Mediterraneo, bellissimo sia per paesaggi naturali sia per opere dell’ingegno e dell’architettura ma senza una unità essendo sotto il dominio di differenti Stati sovrani, reciprocamente indipendenti. Per secoli stati forti europei hanno usato questa terra come spazio di manovra per le loro mire espansionistiche.
La lunga lotta risorgimentale ha portato alla costituzione del Regno d’Italia. La prima guerra mondiale, con immani sacrifici di vite umane, ha rappresentato la consacrazione di questa unità attraverso quella vittoria del 1918 che oggi viene celebrata.
Dopo la parentesi fascista e l’abisso della seconda guerra mondiale, la rinascita democratica e la formazione della comunità europea hanno rinsaldato questa unità, stavolta però in un contesto di pace e di regole democratiche di cui oggi godiamo e per le quali non ringrazieremo mai abbastanza i nostri padri.
Tutto ciò non dobbiamo mai dimenticarlo perché pace, prosperità, benessere sono traguardi che non si raggiungono una volta per tutte ma vanno conservati con l’impegno quotidiano di tutti noi, da coloro che vestono le divise (e che oggi sento di dover ringraziare particolarmente)a noi amministrsatori della cosa pubblica fino a voi ragazzi che vi impegnate ogni giorno, con l’aiuto dei vostri insegnanti, per prepararvi a condurre domani questo Paese.

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