Evento “Sulla piazza di Montegallo: Canti della tradizione popolare picena” alla Bottega del Terzo Settore
Ascoli Piceno – Domenica 24 novembre alle ore 18 presso la Bottega del terzo settore di Ascoli (corso Trento e Trieste n. 18) si terrà l’evento intitolato “Sulla piazza di Montegallo – Canti della tradizione popolare picena” nel corso del quale verrà presentato il nuovo cd del gruppo popolare Sibylla Moris.
L’ evento, fortemente voluto dal dott. Piero Celani, è stato organizzato dall’associazione culturale Egeria in collaborazione con Cisi grazie al patrocinio e al contributo del Consiglio Regionale delle Marche.
I brani proposti nel cd sono frutto di una ricerca di Marco Pietrzela sulle musiche tradizionali del territorio piceno iniziata nel 2006 accanto a Carlo Cruciani, fondatore del gruppo Compagnia del saltarello ascolano e ancora in corso.
Nel corso della serata si esibiranno il gruppo popolare Sibylla Moris ed il portatore di tradizione Sergio Giuliani (organetto e voce) e al termine della manifestazione verrà offerto un piccolo rinfresco e una copia del disco ai partecipanti.
I Sibylla Moris sono: Valentina Manni (voce), Manlio Agostini (chitarra e cori), Fabrizia Latini (cori e ballo), Sante Quaglia (fisarmonica), Massimo Romaniello (tamburelli), Marco Pietrzela (flauto traverso, ottavino e percussioni). Il Corpo di ballo è formato da Laura De Angelis e Tibor Cecchini.
Di seguito l’intervista a Marco Pietrzela:
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Il disco contiene brani di musica popolare; cosa si intende per musica popolare?
Non è semplice entrare nel campo minato delle definizioni. In breve: la musica popolare è così chiamata perché trae origine dal popolo ed è rivolta al popolo. Un aspetto caratterizzante che contraddistingue la musica popolare è l’anonimato dell’autore, dovuto sia al fatto che questi brani hanno origini remote, sia al fatto che sono stati tramandati esclusivamente in forma orale. Questo aspetto ci spiega come mai un canto popolare possa avere molte varianti anche significative non solo da regione a regione ma addirittura anche tra paesi distanti tra loro pochi chilometri.
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Perché avete pensato di raccogliere questi brani e di registrarli in un disco?
In realtà questo è il secondo disco dei Sibylla Moris dopo “Su e giù per le contrade” uscito nel 2018, con la partecipazione del grande attore e cantante romano Giorgio Tirabassi.
E’ importante raccogliere e salvaguardare questi brani proprio perché essendo tramandati solo oralmente, rischiano di andare perduti con gli ultimi anziani che ancora li ricordano; in questo hanno influito in maniera determinante i cambiamenti nella società che si sono verificati negli ultimi decenni. La registrazione del disco permette a questi brani di essere ancora ascoltati e dunque tramandati.
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Che tipi di brani possiamo ascoltare nel cd?
Alcune canzoni sono conosciute, infatti capita spesso durante i nostri concerti di vedere persone che si emozionano nel riascoltare brani sentiti tanti anni prima, in gioventù o negli anni dell’infanzia. Altre invece sono piuttosto rare, come nel caso degli “Stornelli di De Giosa”. Sono stornelli molto belli di carattere amoroso che ho rintracciato nel corso delle mie ricerche dai manoscritti di Giulio Gabrielli del 1867-68 conservati presso la Biblioteca Comunale di Ascoli Piceno. Altro esempio è la ballata “I tre segatori”, variante della più conosciuta “I tre falciatori”, raccolta da tanti anni fa da un’anziana di Palmiano e completata con la versione di Alighiero Castelli del 1898. A volte, anzi spesso, i portatori di tradizione non ricordano tutto il brano e questo rende difficoltosa l’azione di ricerca. Poi abbiamo una “Castellana” strumentale assai simile a quella trascritta da Giovanni Ginobili nella prima metà del ‘900.
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Questo genere di musica può essere attuale anche oggi e può attrarre le giovani generazioni?
Certamente. A mio avviso, occorre distinguere l’azione di ricerca dalla riproposizione che spesso ed inevitabilmente deve avere anche una connotazione di intrattenimento. E’ inutile dire che i tempi sono cambiati e dunque per attrarre le nuove generazioni e per consentire a questi brani di sopravvivere occorre intervenire sull’aspetto degli arrangiamenti e del coinvolgimento. Tuttavia bisogna sempre cercare di mantenersi entro certi limiti onde evitare di snaturare i brani e trasformarli in qualcosa di diverso dal contesto popolare.
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Il disco ha visto la partecipazione del portatore di tradizione Sergio Giuliani.
In questo disco abbiamo voluto fare una scelta diversa rispetto al precedente, ovvero dare spazio ad un portatore di tradizione nonché nostro amico, il quale ci ha insegnato molti canti del nostro territorio. Nel cd Sergio con il suo organetto interpreta tre brani: “Cantamaggio”, “Amore, amore, amore” e “Lu lavoratore” che rappresentano solo una piccola parte del vasto repertorio da lui conosciuto.
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Chi vuoi ringraziare?
Spero di non dimenticare nessuno. In primis l’Assemblea legislativa regionale Marche che ha patrocinato e sostenuto economicamente il progetto grazie all’interessamento del dott. Piero Celani. Poi Gianluca Bibiani e Paolo Chiari per la registrazione e il mastering del cd, i ragazzi dei Sibylla Moris e Sergio Giuliani che hanno fatto avanti e indietro tra Marche e Umbria per registrare il cd. L’artista ascolano Marco Zaini che ha curato la grafica e Andrea Carlini per l’aiuto in studio. Infine, ma non per ultimi, Ivano Corradetti che con il Cisi e la Bottega del Terzo Settore hanno appoggiato l’iniziativa.