dalla Regione Marche

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CERISCIOLI HA INCONTRATO I SINDACI DELL’APPENNINO ALTO FERMANO PER LA STRATEGIA DELLE AREE INTERNE

“Collaborazione, rete, economia: tre direttrici indicate dal ministero per procedere in tempi rapidissimi al riconoscimento dell’Appennino Alto Fermano nell’ambito della Strategia Nazionale delle Aree Interne”. Lo ha riferito ieri pomeriggio il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli ai sindaci di Amandola, Montefalcone, Montefortino, Montelparo, Monte Rinaldo, Santa Vittoria in Matenano e Smerillo, incontrandoli nella sede regionale in presenza dell’assessore Fabrizio Cesetti e del consigliere Francesco Giacinti.

Nei giorni scorsi, infatti, il presidente ha coinvolto nel progetto di allargamento della Strategia dell’alto fermano il ministro per la Coesione territoriale, Giuseppe Provenzano, che ha manifestato interesse a finanziare progetti che mirano allo sviluppo insistendo sul versante economico e sulla progettualità in una visione integrata tra i Comuni.

“Grandissima opportunità di crescita e sviluppo, non va perso neanche un minuto – ha detto il presidente –  Le risorse ci sono per attivare concretamente il percorso prima possibile.

E’ un ottimo punto di partenza per territori fragili che hanno subito nel tempo un processo di marginalizzazione e declino demografico e che grazie alla ‘Strategia’ possono essere rilanciati attraverso azioni per lo sviluppo locale e il rafforzamento dei servizi essenziali alla cittadinanza (sanita’, trasporti e istruzione) da attuare sia con risorse ordinarie sia con risorse europee (Fse, Fesr e Feasr)”.

I sindaci hanno accolto come ottima la notizia dicendosi “pronti a partire per questa progettualità condivisa” per una “città di sette Comuni – ha detto l’assessore Cesetti – E’ avviato un percorso di maggiori opportunità per territori, alle cui condizioni di debolezza si sono aggiunte le ferite del sisma. Se vogliamo che queste terre non si spopolino e riprendano vitalità queste sono le giuste condizioni soprattutto per i giovani, perché è attraverso di loro che si riscostruisce il senso di comunità per permettere ai territori di crescere e potenziarsi. Essere riconosciuto a livello regionale come area interna, infatti, dà vantaggi in molteplici ambiti come ad esempio nell’edilizia scolastica, nelle tecnologie e nel grande progetto per la Banda ultra larga, e altre priorità specifiche riservate alle aree interne”.

Nelle Marche avremo quindi 5 aree interne che coprono tutto l’Appennino nella logica della crescita economica, ha ricordato Ceriscioli. Attualmente le aree interne sono tre: basso Appennino pesarese-anconetano, Macerata e Ascoli Piceno.

La Regione ha richiesto il riconoscimento, che dovrebbe arrivare insieme all’alto Fermano, anche per una quinta area: Montefeltro e alta valle del Metauro.

CERISCIOLI: “IL COMUNE PIU’ PICCOLO DEL CRATERE IN GRADO DI INAUGURARE NELL’ARCO DI UN ANNO DUE OPERE PUBBLICHE

 

Il presidente della Regione Marche a Bolognola ha sottolineato la capacità e l’efficienza dell’amministrazione comunale e consegnato a 10 famiglie le case ricostruite, inaugurando anche due strutture ricettive

 

“Bolognola è il comune più piccolo del cratere che nell’arco di un anno è stato in grado di inaugurare due opere pubbliche. Un bellissimo segno di grande capacità ed efficienza che vorremmo vedere in tutti i comuni interessati dal sisma. A tutt’oggi sono state realizzate 75 opere pubbliche che corrispondono al 9% delle oltre 800 opere finanziate. Il dato, però, rappresenta l’1% del valore economico messo a disposizione perché c’è ancora un 99% che deve arrivare fino in fondo. Tutto ciò significa che le opere che stanno andando avanti sono quelle che hanno procedure più semplici. Per questo da diverso tempo chiediamo al Governo nazionale la semplificazione delle procedure perché vorremmo vedere altre giornate come questa.

 

 

All’inaugurazione di oggi abbiamo anche assistito a due privati che hanno investito con grandissima qualità in questo bellissimo territorio montano riaprendo delle strutture ricettive. Un’occasione che consolida un’opportunità per tutti di venire in questi splendidi luoghi”.

Così il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli insieme al Commissario per la Ricostruzione Piero Farabollini, all’assessore regionale Angelo Sciapichetti al Consigliere regionale Francesco Micucci, al Sindaco Cristina Gentili e al direttore USR Cesare Spuri a Bolognola ha consegnato a 10 famiglie del posto le chiavi di abitazioni appena ultimate e inaugurato due strutture ricettive adiacenti agli impianti di sci. Le case denominate “Villa Marconi” rappresentano la seconda opera pubblica, nel comune, ad essere realizzata dopo la ricostruzione dell’edificio dell’ex Caserma del Corpo Forestale dello Stato, utilizzato dallo stesso Comune per alcune abitazioni e per la sede temporanea degli uffici.

Senza sosta e nonostante la miriade di problemi legati al sisma, l’Amministrazione continua l’opera di ricostruzione sia infrastrutturale che economica e sociale, di un paese che come altri è stato duramente colpito, ma che da subito si è prodigato, grazie anche ad una forte identità territoriale per ridare dignità e opportunità alla propria cittadinanza. Le strutture ricettive riaperte rappresentano un segnale di forte attenzione al territorio colpito, che attraverso interventi di qualità si riappropria dell’identità turistica che il terremoto ha in molti casi spazzato via insieme agli edifici. 

 

 

 

STRATEGIA DELLE AREE INTERNE, CERISCIOLI HA INCONTRATO I SINDACI DEL MONTEFELTRO E ALTA VALLE DEL METAURO

“Collaborazione, rete, economia: tre direttrici indicate dal ministero per procedere in tempi rapidissimi al riconoscimento del Montefeltro e alta valle del Metauro nell’ambito della Strategia Nazionale delle Aree Interne”. Lo ha riferito il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli ai sindaci dei Comuni di Belforte all’Isauro, Borgo Pace, Carpegna, Frontino, Lunano, Macerata Feltria, Mercatino Conca, Mercatello sul Metauro Montecopiolo, Monte Cerignone, Monte Grimano Terme, Peglio, Pietrarubbia, Piandimeleto, Sant’Angelo in Vado, Sassocorvaro-Auditore Sassofeltrio, Urbania, Tavoleto e i rappresentanti dell’Unione montana Montefeltro e Alto Metauro, Parco interregionale del Sasso Simone e Simoncello, incontrati in presenza del consigliere Gino Traversini.
Nei giorni scorsi, infatti, il presidente ha coinvolto nel progetto di allargamento della Strategia delle aree interne il ministro per la Coesione territoriale, Giuseppe Provenzano, che ha manifestato interesse a finanziare progetti che mirano allo sviluppo insistendo sul versante economico e sulla progettualità in una visione integrata tra i Comuni.
“Grandissima opportunità di crescita e sviluppo, non va perso neanche un minuto – ha detto il presidente –  Le risorse ci sono per attivare concretamente il percorso prima possibile. E’ un ottimo punto di partenza per territori fragili che hanno subito nel tempo un processo di marginalizzazione e declino demografico e che grazie alla ‘Strategia’ possono essere rilanciati attraverso azioni per lo sviluppo locale e il rafforzamento dei servizi essenziali alla cittadinanza (sanita’, trasporti e istruzione) da attuare sia con risorse ordinarie sia con risorse europee (Fse, Fesr e Feasr)”.
I sindaci hanno accolto favorevolmente la notizia per questa progettualità condivisa. Secondo Traversini si tratta di “un percorso di grandi opportunità per territori. Affinché queste terre non si spopolino e crescano queste sono le giuste condizioni per ricostruire il senso di comunità e permettere ai nostri territori di potenziarsi. Essere riconosciuto a livello regionale come area interna dà vantaggi in molti ambiti come nell’edilizia scolastica, nelle tecnologie e nel progetto per la Banda ultra larga e tante altre priorità riservate alle aree interne”.
Nelle Marche avremo quindi, insieme all’alto Fermano, 5 aree interne che coprono tutto l’Appennino nella logica della crescita economica, ha ricordato Ceriscioli. Attualmente le aree interne sono tre: basso Appennino pesarese-anconetano, Macerata e Ascoli Piceno.

 

 

 

Programma apistico regionale 2019/2022: 237 mila euro per il prossimo triennio

Casini: “Rilanciare la produzione e la qualità del miele, tutelare i consumatori”

Sostenere il settore, migliorare la produzione, tutelare i consumatori. Sono gli obiettivi del Programma apistico regionale 2019/2022 approvato dalla Giunta regionale. Beneficiari sono i consorzi apistici e gli oltre 1.500 apicoltori marchigiani che gestiscono più di 47mila alveari. Hanno a disposizione, nel triennio, 237 mila euro per promuovere investimenti aziendali e formazione professionale. Il programma rappresenta un’articolazione regionale (sottoprogramma) di quello nazionale, volto a recepire l’orientamento comunitario relativo al comparto del miele. Viene calibrato all’esigenza dell’apicoltura marchigiana “per salvaguardare una produzione di qualità che si fregia anche del marchio QM – Qualità garantita dalle Marche”, evidenzia la vice presidente Anna Casini, assessore all’Agricoltura. Le finalità degli interventi regionali “sono il rilancio della produzione e la commercializzazione del prodotto. Mirano ad attenuare le difficoltà dell’apicoltura marchigiana, dovute, come per quella italiana, alle particolari avversità atmosferiche determinate dai cambiamenti climatici in atto e dai mutamenti agronomici dei sistemi di coltivazione in campo. Le api sono sentinelle ambientali formidabili, che vanno tutelate, a partire dagli aspetti sanitari, causa delle perdite di interi alveari”. Il programma dedica risorse, in particolare, alla lotta contro la Varroa (acaro parassita) e alle nuove avversità dell’apicoltura: Aethina tumida (coleottero degli alveari) e Vespa velutina (calabrone asiatico). L’apicoltura nelle Marche è presente su tutto il territorio regionale. Vanta antiche tradizioni, certificate da un modello di arnia nota come “marchigiana”. Due terzi del miele prodotto è di tipo “millefiori” e un terzo “monoflora”. La maggior parte degli apicoltori svolge l’attività come hobbisti.

 

 

Rivivere l’Appennino, il Paese che vogliamo

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