San Benedetto del Tronto – Letti i vari articoli in materia di sede dell’Agenzia delle Entrate e sulle dichiarazioni del cons. Celani, riteniamo necessario avanzare qualche osservazione. Se come sostiene Gino Sabatini, quella di Ascoli fosse solo una sede periferica, a servizio anche della zona montana, e la sede centrale provinciale restasse, come logica vorrebbe, nella zona più popolosa, la richiesta/proposta avanzata da Celani e appoggiata da Fioravanti sarebbe condivisibile e logica, a tutela anche dei citradini della zona montana aggredita dal sisma. Se così fosse non potremmo avere obiezioni, così come non ne avevamo per la sede della soprintendenza, a mio avviso attribuita ad Ascoli a pieno titolo per le sue risorse storiche e artistiche, a prescindere dalla sua qualifica di capoluogo e a dispetto di ogni accusa di campanilismo a nostro carico.
Qualifica che, lo ripeto, ormai sarebbe il caso di condividere con San Benedetto, al pari di Pesaro e Urbino, essendoci tutti i presupposti demografici necessari e sufficienti, dunque siamo un po’ stufi di sentirla continuamente invocare come passepartout per portarci via tutti i servizi, soprattutto in campo sanitario. Ma la sede di San Benedetto non venga toccata: capisco un sindaco che rema per la sua città, ma tutti i consiglieri regionali hanno il dovere di rispettare, in tale veste, tutto il territorio di riferimento, e di basare azioni e dichiarazioni sui numeri dell’utenza, sia in sanità che in ogni altro servizio di interesse pubblico, ma pare che tale buona pratica di amministrazione efficiente e razionale sia divenuta desueta. Del resto, in tutte le campagne elettorali, nessuno di loro può prescindere dall’elettorato costiero, sarebbe d’uopo maggior cautela e approfondimento prima di qualsiasi dichiarazione…
Cons. Falco Rosaria
Cons. Curzi Marco