Macerata festeggia la festa di primavera con la Cina
In centinaia sono accorsi al capodanno cinese organizzato dall’Istituto Confucio dell’Università.
Una scia di colori attraverso le vie del centro storico. Ritmo di tamburi, draghi e leoni danzanti, dame e guerrieri: Macerata ha festeggiato la festa di primavera, l’inizio del nuovo anno cinese con l’Istituto Confucio dell’Università di Macerata. “Proseguiamo sulle tracce di Padre Matteo Ricci per mantenere ponti e connessioni con la Cina. Un impegno che acquista ancora maggior importanza in questo momento di timore”, ha commentato il rettore Francesco Adornato riferendosi al senso di allarme – ingiustificato in Italia secondo gli stessi virologi – innescato dalle notizie sul virus di Wuhan. Con lui anche il presidente dell’Istituto Confucio Luigi Lacchè, il direttore Giorgio Trentin e il nuovo direttore cinese Jia Xinqi.
Questo è l’anno del topo, il primo dei dodici animali dello zodiaco cinese, che subentra al maiale e lascerà il posto al bue.
Il pubblico ha risposto con entusiasmo. In oltre seicento sono accorsi ad assistere agli spettacoli che si sono svolti quest’anno all’interno dell’Orto dei pensatori, il cortile delle ex carceri in via Garibaldi restaurato dall’Ateneo e trasformato per l’occasione in un angolo suggestivo del Celeste impero. Stand di calligrafia, laboratori per realizzare le tipiche lanterne o dipingere maschere tradizionali, truccabimbi e degustazione di tè, ravioli cinesi e involtini primavera hanno accolto i visitatori grandi e piccini. Presente, come sempre, anche il Liceo classico linguistico Giacomo Leopardi.
Sul palco si sono alternate le esibizioni di arti marziali, danze e canti sempre ricchi di fascino e suggestione a cura dei giovanissimi allievi dell’Accademia di lingua cinese delle Marche, degli atleti dell’Accademia arti marziali Giuseppe Giosuè, delle insegnanti stesse di cinese e di studenti Unimc come Denise Marletta, che ha cantato una canzone tipica, o Alex La Porta, che ha introdotto i vari momenti. Dalla calligrafia all’arte spada, entrambe nascono dall’armonia della forza del polso e del cuore. Entusiasmo per le danze dei leoni, il cui destarsi dal sonno rappresenta l’inizio della primavera, e del dragone, simbolo benefico di forza, possanza e protezione. Il capodanno cinese dell’Istituto Confucio Unimc non è solo spettacolo, ma anche un’occasione per conoscere alcuni degli aspetti più caratteristici di un paese lontano e vicino allo stesso tempo. E’ così che nei corridoi della contigua sede di filosofia è stata allestita una mostra fotografica con i migliori scatti dei giovani universitari partecipanti al concorso internazionale Looking China. “Guo nian hao”, buon anno, è stato l’augurio finale, con l’invito a proseguire la serata nei locali del centro storico, che hanno preparato aperitivi e cene a tema.
Giorno della memoria tra cultura, teatro, musica e fotografia a UniMc
Lunedì 27 e martedì 28 gennaio, i primi appuntamenti con le iniziative della rassegna “Lo scrigno della Memoria”. Per l’occasione il prefetto consegnerà le medaglie d’onore del Presidente della Repubblica ai familiari degli internati.
In occasione del Giorno della Memoria, prenderà il via lunedì 27 gennaio per concludersi il 7 febbraio, in vista del Giorno del Ricordo, la rassegna artistica e culturale “Lo Scrigno della Memoria” nata dalla collaborazione tra l’Università di Macerata, l’Associazione Controvento-Aps e la Rivista “Nuova Ciminiera”.
L’iniziativa – patrocinata dalle Comunità Ebraiche di Ancona e Parma, dalla Prefettura di Macerata, dalla Universal Peace Federation e dalla Women’s Federation for World Peace e sostenuta dall’Assemblea Legislativa delle Marche – si inserisce all’interno delle attività della Rete Universitaria per il Giorno della Memoria e, quest’anno, oltre ad approfondire la Shoah, si focalizzerà anche sul massacro delle Foibe, l’esodo giuliano-dalmata e l’Holodomor, l’altro grande sterminio dovuto al disegno criminale di Stalin.
Il primo appuntamento è, quindi, lunedì e martedì, 27 e 28 gennaio, con il seminario “Tenere viva la memoria nel processo di pace: in memoria di Piero Terracina”.
I lavori si svolgeranno il primo giorno dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 al Dipartimento di Studi Umanistici in corso Cavour. Interverranno Miriam Jaskierowicz Arman, testimone della Shoah di seconda generazione, Maria Gabriella Mieli, vice presidente del Women’s Federation for World Peace e responsabile relazioni esterne presso UPF Italia, nonché i professori Sandro Scarrocchia, Riccardo Piccioni, Natascia Mattucci.
In mattinata verranno, inoltre, conferite dal prefetto Iolanda Rolli le medaglie d’onore del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ai familiari degli internati Ernesto Giustozzi e Umberto Salvucci.
Nel corso dell’evento sarà rappresentato lo spettacolo teatrale “Corpi stramati. Ricordare la memoria”, a cura dello “Sperimentale Teatro A” e de “La Macina”, per la regia di Allì Caracciolo.
Nel pomeriggio, nella sede Unimc in via Garibaldi 20, sarà inaugurata la mostra fotografica “Il respiro di Auschwitz. La Memoria rende Liberi”, realizzata da Endrio Figuretti e Luca Cingolani, a cura del Circolo fotografico Avis Giacomelli di Osimo. L’esposizione sarà visitabile fino al 27 febbraio.
Martedì il Seminario proseguirà dalle 9 alle 13 al Casb biblioteca di Ateneo in piazza Oberdan con gli interventi dei professori Roberto Mancini, Adele Valeria Messina, Roberto Cresti. Si terrà, poi, il concerto musicale Il canto delle sapienze, a cura del M° Riccardo Joshua Moretti e quartetto d’archi.
Per partecipare è necessario compilare i moduli disponibili sul sito dell’Università di Macerata www.unimc.it.