San Benedetto del Tronto, 2020-01-21 – Riceviamo dal IL COMITATO “Salviamo il Madonna del Soccorso” Nicola Baiocchi e Rosaria Falco e pubblichiamo integralmente
E ancora: la risonanza più potente, quella che esegue le prestazioni più rilevanti e numerose, risulta guasta da sabato, e i guasti si ripetono ormai almeno 4-5 volte all’anno, mentre l’utenza, dopo attese di mesi, è costretta a ricorrere ad altre strutture. Torniamo a chiedere per quale motivo lecito una città come San Benedetto, la più densamente abitata della Regione, con un afflusso turistico tale da esigere un reparto di radiologia perfettamente efficiente, non meriti investimenti in apparecchiature diagnostiche nuove e di ultima generazione: sono acquisibili sul mercato in leasing, con contratti che prevedono, in caso di guasto, una manutenzione tempestiva nell’arco di poche ore. E tali investimenti verrebbero ampiamente ripagati dalla resa anche economica e dalla mobilità attiva che sarebbero garantite dall’afflusso storicamente accertato al Madonna del Soccorso. Invece il reparto radiologia, secondo chiari e scellerati programmi in avanzato stato di attuazione, sta morendo letteralmente di asfissia, per sottrazione di attrezzature efficienti e di personale operativo, nel più completo silenzio di coloro che dovrebbero tutelare gli interessi pubblici di TUTTO il nostro territorio. Appare ormai chiara la strategia adottata da chi decide delle nostre sorti: deviare l’utenza e spostare artificiosamente i numeri delle prestazioni verso i privati e verso l’ospedale di Ascoli. Ricordiamo l’allarme lanciato dal comitato Salviamo il Madonna del Soccorso in merito agli scandalosi ritardi nella refertazione degli screening mammografici a scopo di prevenzione delle patologie tumorali, allarme che non ha avuto ancora alcuna risposta né riscontro: qualcuno pensa di poter usare le strutture e l’organizzazione sanitaria come più gli aggrada, a discapito della collettività? Adesso siamo davvero stanchi del massacro portato avanti ai danni della Riviera e dei suoi cittadini, oltretutto anche in pregiudizio delle casse pubbliche e in favore soprattutto di quelle private. Siamo stanchi di questo sfregio ai nostri diritti e dei facili proclami, pretendiamo fatti concreti, e vi esortiamo a restituirci il maltolto o, dopo la denuncia sui posti letto sottratti, saremo costretti a depositare altre circostanziate denunce presso tutte le Autorità competenti, con ogni responsabilità conseguente.
La replica dell’Av 5
“In merito a quanto pubblicato precisiamo che la Radiologia di San Benedetto non sta subendo alcun taglio né di personale né di attrezzature.
A seguito del pensionamento di 3 medici, coincidente con il periodo estivo, si è avuta una riduzione dell’attività parzialmente compensata dall’invio di medici dalla Radiologia di Ascoli che è proseguita fino al periodo natalizio.
E’ stato espletato un concorso regionale per la sostituzione del personale medico e attualmente sono in fase di assunzione alcuni Radiologi che prenderanno servizio nel periodo marzo-aprile.
Nel frattempo per assicurare e proseguire l’attività di screening la Direzione di AV ha autorizzato l’espletamento di turni con risorse aggiuntive.
Per quanto riguarda la situazione delle apparecchiature si fa presente che è in fase di imminente acquisizione un ecografo di alta fascia per la Senologia di San Benedetto.
Nel piano di investimenti dell’ AV 5 per il 2020-2021 è stata prevista la sostituzione sia della TAC che della Risonanza Magnetica, considerando che nel 2019 è stata già sostituita la vecchia TAC situata al Pronto Soccorso con un apparecchio multistrato.
Non vi è alcun disegno di potenziamento o depotenziamento di un ospedale rispetto all’altro. I pediatri di San Benedetto del Tronto sono stati utilizzati per la breve e grave carenza di personale in Ascoli Piceno, ma contemporaneamente medici in forza all’Ospedale di Ascoli hanno coperto turni in Ostetricia e Ginecologia a San Benedetto per lo stesso motivo.”