Escrementi dei cani, la proposta di Tonino Armata

Escrementi dei cani, la proposta di Tonino Armata
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AL COMUNE DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO

 

PROPOSTA DI UN REGOLAMENTO COMUNALE PER “PRELEVARE IL DNA DEI CANI E MULTARE I PADRONI CHE NON PULISCONO”.

Molti di noi amano gli animali e in particolare i cani. Tutti dobbiamo rispettare i padroni dei cani; ma, i padroni dei cani devono rispettare i cittadini che non ne hanno, o non hanno la possibilità di possederne uno.

Marciapiedi e parchi pubblici sono spesso luoghi privilegiati per portare a spasso i cani. Molti rispettano l’obbligo di portare sacchetto e paletta per pulire le deiezioni degli animali; altri, però, non lo fanno. Gli escrementi lasciati dai cani non sono solo un problema di decoro urbano, ma anche di salute per gli animali, le persone, i minori e gli adolescenti (bambine, bambini, ragazze e ragazzi).

In viale De Gasperi (ma anche in altre vie della città), non è più tollerabile vedere la pipì dei cani a cielo aperto e escrementi di cani lasciati ben in vista dai padroni, nell’indifferenza da chi dovrebbe far rispettare ordinanza ministeriale n. 180 del 6 agosto 2013. 

Per sottolineare il problema e valutare le soluzioni mi permetto di presentare la proposta al Comune di San Benedetto del Tronto di un regolamento comunale per “PRELEVARE IL DNA DEI CANI E MULTARE I PADRONI CHE NON PULISCONO”. E con questo, il prelievo del Dna dai «bisognini» dei cani per risalire al quattrozampe «responsabile» e, soprattutto, al suo padrone.

Risalendo al proprietario dell’animale, il comune potrà comminare multe, come recita “l’ordinanza ministeriale n. 180 del 6 agosto 2013 che impone l’obbligo a chiunque conduca un cane in ambito urbano di raccoglierne le feci e avere con sé strumenti idonei alla raccolta delle stesse”.

L’iter prevede un primo passaggio con la rilevazione del Dna tramite un tampone salivare, non invasivo per l’animale. Poi l’analisi in laboratorio, quindi la costruzione della banca dati. Per arrivare al proprietario del cane è necessario che il Comune abbia un’Anagrafe canina. In questo modo si incrociano i dati e si ha il quadro completo del Dna sugli escrementi del cane non raccolti dai padroni e le relative sanzioni.

Una volta introdotto il regolamento comunale, i proprietari “furbetti” dei nostri amici a quattro zampe non avranno vita facile e dovranno stare attenti al luogo in cui il proprio cane fa i suoi bisogni. Pena, l’individuazione dell’animale, tramite l’esame del Dna sugli escrementi, e multe salate. Ai proprietari verrà imposto di sottoporre i cani a un prelievo del pelo o della saliva, così da riuscire a mapparne la genetica. In questo modo, verranno censiti tutti i cani e, una volta che il lavoro sarà completato, partiranno i controlli sugli escrementi non raccolti. Così, non sarà più necessario cogliere sul fatto i trasgressori, ma basterà effettuare il prelievo di un campione di Dna, per effettuare il test, che riporterà a uno degli animali presenti sul database. A questo punto, seguirà una multa al proprietario del cane, che potrebbe essere anche di 100 euro da investire per far funzionare al meglio il REGOLAMENTO COMUNALE PER “PRELEVARE IL DNA DEI CANI E MULTARE I PADRONI CHE NON PULISCONO”.

A sostegno della proposta di un regolamento comunale per “prelevare il dna dei cani e multare i padroni che non puliscono”, occorre realizzare un grande archivio dei cani in possesso ai residenti. Dopo i primi mesi quest’anno, è necessario instaurare una banca dati e perfezionare le procedure di campionamento affinché le stesse avessero la massima efficacia, al progetto che propongo all’Amministrazione Comunale quando entra nel vivo.

Il progetto prevede l’azione sinergica tra: Guardie Ecozoofile (se ci sono), agenti di Polizia Locale e Ufficio tutela ambientale adottando diverse modalità di prelievo, per sperimentare quale fosse la più efficace per la conservazione del profilo biologico.

Ultimata la fase di “taratura” del sistema, dopo sarà possibile effettuare i primi accertamenti e, per incrocio dei dati, comminare le prime sanzioni amministrative.

COME FUNZIONA LA FASE DI ACCERTAMENTO DEL DNA

  • Le guardie ecozoofile (se ci sono), secondo una programmazione mensile concordata con il comando di Polizia Locale, ed in base alle segnalazioni pervenute dalla cittadinanza, intervengono per le attività di controllo, di verifica degli illeciti, di sensibilizzazione alla cittadinanza e di campionamento;
    • i campioni raccolti vengono registrati secondo un preciso protocollo ed inviati al laboratorio che provvede all’analisi ed alla restituzione alla Polizia Locale della scheda di riscontro. Qualora l’incrocio tra iDNApresenti nella banca dati e il DNA del campione prelevato desse esito positivo, il Comando di Polizia Locale, il quale gestisce l’intero iter sanzionatorio, provvede a recapitare al trasgressore il verbale di violazione.

Per segnalare l’abbandono di deiezioni, i cittadini possono rivolgersi all’ufficio tutela ambientale, o al Comando di Polizia Locale, o alle Guardie Ecozoofile (se ci sono); gli agenti provvederanno al campionamento ed al successivo invio al laboratorio.

Con tanta cordialità

Tonino Armata

P.S. La proposta è stata protocollata al comune di San Benedetto del Tr.  il 21 febbraio alle ore 11

 

ndr: e per la pipì?

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