San Benedetto del Tronto, 2020-03-25 – Riceviamo e pubblichiamo integralmente
Oggetto: Situazione Picenambiente Spa ed Emergenza Covid-19 – Tutela della salute pubblica a contrasto della diffusione del contagio
I consiglieri Falco, Curzi e Gabrielli hanno inviato al Sindaco, agli assessori competenti all’Ambiente ed alle Partecipate, alla dirigenza della società, all’Asur Marche, all’AV5 ed al Prefetto una segnalazione recante alcune criticità evidenziate e dalle segnalazioni di cittadini e operatori della Picenambiente Spa, ed alcune richieste relative alla modifica, durante il periodo emergenziale, delle modalità operative nella raccolta e trattamento dei rifiuti.
Questo in considerazione della rilevanza di tale attività, fondamentale per l’igiene pubblica e la salubrità del territorio, e nel contempo delicata e potenzialmente pericolosa nel corrente periodo di somma emergenza sanitaria: riteniamo che, subito dopo l’attività di contrasto del contagio e di cura dei malati, svolta dai sanitari nell’ospedale di San Benedetto e nell’AV5, vi sia sicuramente, per rilevanza, quella degli operatori che si occupano della pulizia della nostra e di altre città.
Nel documento si chiede la verifica del rispetto delle prescrizioni, relativamente all’assenza/carenza di idonei presidi di protezione personale, di sanificazione degli spazi comuni (spogliatoi) e dei mezzi di lavoro, e si rilevano le difficoltà di conciliare le ordinarie modalità lavorative con le misure di sicurezza e prudenza imposte dall’attuale emergenza in applicazione del principio di prevenzione.
Il “Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto o il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”, adottato dalla Regione il 14 marzo su impulso del Governo, indica le condizioni necessarie per la prosecuzione delle attività produttive e per assicurare nel contempo adeguati livelli di protezione, delle condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti di lavoro e delle modalità lavorative, esigenze motivate dall’emergenza Covid-19, che rappresenta un rischio biologico generico ed esige l’attuazione del principio di precauzione.
Considerata l’essenzialità del servizio pubblico di trattamento dei rifiuti, si chiede che sia verificata l’osservanza delle indicazioni ministeriali e regionali nella raccolta dei rifiuti provenienti dalle dimore di soggetti positivi al Covid-19 o a rischio di contagio, ed il rispetto di tutte le indicate cautele, imposte dalla legge a tutela dei dipendenti e degli utenti.
Appare possibile che tramite la raccolta di rifiuti provenienti da soggetti positivi al Covid-19 (in quarantena obbligatoria ma anche inconsapevoli, e quindi, potenzialmente, tutti i cittadini), gli operatori siano infettati, ma anche che operatori inconsapevolmente positivi al virus possano contaminare i mastelli, che vengono poi toccati dagli utenti in occasione del ritiro, con rischio di diffusione del contagio, data la resistenza del virus sulle superfici per molte ore.
Fino al termine dell’emergenza, sarebbe quindi opportuno che per ciascun mezzo (sempre lo stesso per ciascun operatore-autista) e ciascun turno, vengano destinati due operatori, in modo da permettere che un dipendente resti per tutto il turno alla guida del mezzo, mentre il secondo resti stabilmente sul retro dello stesso, e si occupi della raccolta e svuotamento dei mastelli, dotato di tutti i DPI necessari, ossia idonea mascherina, guanti di lattice sotto i guanti da lavoro, tuta di protezione, cuffia paraschizzi e occhiali protettivi, rendendo così più sicuro possibile il lavoro da svolgere, che diventerà anche di più veloce esecuzione, e tutelando la salute dei dipendenti, che, lo ricordiamo, sono pagati anche e soprattutto con i soldi dei cittadini. Nel contempo si dovrebbe raccomandare a questi ultimi, a tutela della propria salute e per minimizzare ogni rischio, di prelevare i mastelli muniti sempre di guanti monouso, provvedendo poi a pulire il manico con un po’ di alcol.
Nel caso invece dello svuotamento dei cassonetti, ove previsto, sarà necessario che, oltre al guidatore, che deve restare stabilmente nell’abitacolo, siano presenti sul retro due operatori, necessari per sollevare i cassonetti, muniti di tutti i sopraelencati DPI, sempre per evitare contatti o schizzi di materiale potenzialmente infetto, da gettare naturalmente in modo idoneo a cura dell’azienda alla fine di ogni turno.
Questo personale aggiuntivo richiesto per l’attività di raccolta potrebbe essere temporaneamente reperito dagli operatori normalmente destinati allo spazzamento delle strade, attività attualmente molto meno necessaria.
Tali misure andrebbero adottate nel caso si voglia proseguire anche nell’emergenza ad effettuare la raccolta differenziata, ma la soluzione che appare senz’altro più ragionevole e sicura è quella di effettuare esclusivamente la raccolta indifferenziata.
Le operazioni dei rifiuti conferiti al centro di Pagliare, coinvolgono infatti circa 50 operatori provenienti da tutta la provincia, i quali potrebbero essere contagiati mettendo a rischio la salute propria e delle proprie famiglie, e innescare una reazione a catena potenzialmente illimitata, che vanificherebbe tutte le cautele messe in atto dalle autorità per contrastare la diffusione del visus. Va rilevato che tali operatori riscontrano in questi giorni la presenza rilevante, tra i rifiuti cernìti, di guanti e mascherine usati, potenziale fonte di contagio.
Si chiede quindi a tutte le autorità ed ai soggetti interpellati che si verifichi e si provveda a che la società Picenambiente si doti di quantità adeguate dei prescritti presidi sanitari di sicurezza certificati e rigorosamente monouso, in quanto si lamenta invece la loro quasi totale assenza (pare che le mascherine e le tute date ai dipendenti debbano “durare” per 15 giorni), che i dipendenti addetti alla raccolta dei rifiuti (in quanto trattasi di servizio pubblico essenziale) siano sottoposti il prima possibile a tampone preventivo per escludere casi di positività al Covid-19 e scongiurare la diffusione del contagio, e che si verifichi il rispetto delle misure di sicurezza sanitarie previste dal governo, dal protocollo condiviso e dalle ordinanze regionali. Si chiede inoltre al nostro sindaco che si renda garante della valutazione e della concreta adozione delle modalità operative suggerite, e che disponga la sospensione dei servizi non essenziali, quali la raccolta dei rifiuti ingombranti e quella delle potature, ciò in applicazione del criterio di prevenzione, e che solleciti a sua volta le dovute verifiche da parte dell’Asur, nell’esercizio delle sue prerogative di tutela della sicurezza e salute dei cittadini. All’Asur Marche e al Prefetto si chiede che siano effettuate le verifiche e le ispezioni di loro competenza, affinchè venga appurato il rispetto delle misure prescritte e la congruità di tutte le cautele messe in atto a tutela della salute pubblica.
allegato: segnalazione Picenambiente-emergenza Covid-19.pdf
Cons. Rosaria Falco
Cons. Marco Curzi
Cons. Bruno Gabrielli