Arte e distanziamento sociale

Arte e distanziamento sociale
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Candelara – A seguito della diffusione del Covid19 il nostro paese si è bloccato; tutte le attività, ad esclusione di quelle lavorative, sono state congelate. I luoghi della cultura biblioteche, musei e teatri sono stati i primi ad essere chiusi, dimenticandosi del mantra mediatico della nostra civiltà che denuncia che siamo un popolo che non frequenta né musei né teatri. Una scelta surreale questa di chiudere i luoghi della cultura e lasciare aperte ad esempio le palestre (sigh)? Sarei curioso di sapere se in Italia vendono più abbonamenti le palestre o i teatri e qual è la percentuale di vendita delle carte fedeltà per i sistemi museali. Qualche settimana dopo, il Governo si è trovato costretto a bloccare su scala nazionale tutti gli spostamenti che non fossero finalizzati ad esigenze di lavoro, salute, spesa e poche altre attività inderogabili. Siamo invitati al distanziamento sociale, a non organizzare nessuna attività di gruppo in questi giorni ma, per fortuna, abbiamo gli strumenti multimediali che ci vengono in aiuto e ci fanno sentire meno soli.

La mannaia della sospensione è caduta anche sul nostro piccolo festival “CandelarArte” che quest’anno giunge alla decima edizione. Il primo appuntamento era previsto per la domenica delle Palme; l’inizio slitta invece a data da definirsi… Impossibile ipotizzare un nuovo giorno, in quanto non sappiamo quando questa emergenza sarà terminata e quando potremmo tornare alla nostra vita normale.

Peccato che questa pandemia colpisca l’edizione del decennale, con tanti progetti e nuovi contatti con gli artisti per lavorare ai progetti di trasformare Candelara in un Borgo-Museo d’arte contemporanea. Ma si tratta solo di una breve pausa: infatti, appena si potrà riprenderemo le riunioni organizzative interrotte e riprogrammeremo un cartellone. Verrebbe quasi da pensare che l’edizione del decennale sia uguale alla prima, realizzata in poche settimane di programmazione e che fu comunque una bella edizione costruita sulla volontà di chi ha creduto nel progetto. Sicuramente dopo questo lungo periodo di isolamento avremo ancora più voglia di stare insieme. Il mio desiderio personale è quello di poter rientrare presto nella mia amata Candelara.

Insomma anche questa pausa forzata diventerà occasione di riflessione per programmare al meglio le attività. Infatti, in questi giorni in cui siamo bloccati in casa, con i miei collaboratori stiamo pensando ad attività di promozione dei nostri beni culturali da attivare non appena la situazione tornerà alla normalità. Sono tempi d’oro anche per ripensare al materiale da pubblicare nel sito e costruire anche percorsi guidati da suggerire ai turisti. E come ci dicono tutti, queste occasioni di crisi rappresentano un’opportunità di crescita per pensare a costruire un nostro nuovo futuro.

Qualche anticipazione della nuova edizione di CandelarArte sicuramente prevederà una mostra collettiva nei mesi centrali dell’estate, in cui progettare una rimpatriata degli artisti che in questi 10 anni sono stati protagonisti, ma vedrà anche il coinvolgimento di nuovi artisti ed espressioni d’arte che magari saranno protagonisti di monografiche nei prossimi anni. Ci sarà una mostra che farà un report sullo stato del linguaggio artistico nel nostro territorio e su quello nazionale.

Un altro progetto a cui sto lavorando è quello di creare un archivio, al momento digitale, in cui raccontare e raccogliere la storia degli artisti espressione del nostro territorio.

Infine, come è stato più volte detto, c’è la volontà di trasformare il paese di Candelara in un Borgo-Museo d’arte contemporanea con una campagna di acquisizioni di opere d’arte che possano potenziare il nostro patrimonio culturale, attraverso non solo l’opera di molti street artist che già si sono messi a disposizione del progetto, ma anche con la collocazione di sculture di artisti storici del nostro territorio. Anzi l’appello è a chi volesse aderire gratuitamente al nostro progetto: sarebbe un bel segno per far ripartire il nostro territorio. Giovannino Guareschi, al suo inimitabile parroco don Camillo fece pronunciare queste parole: “il nostro Paese diventerà un piccolo paradiso in terra …il primo sole che porterà, … il lieto annuncio del risveglio”.

Lorenzo Fattori
(curatore “Festival CandelarArte”)

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