San Benedetto del Tronto – Cari lettori, dal mese di gennaio 2020 non rivesto più il ruolo di direttore de Lu Campanò. Dopo 18 anni “riteniamo, quello che stiamo vivendo, un momento di svolta. E quindi è opportuno creare le condizioni perché tutto si realizzi nella maniera più corretta”. Così abbiamo scritto al Presidente e ai membri del Consiglio Direttivo, io e il Redattore Capo Benedetta Trevisani, nella lettera inviata l’8 gennaio 2020, specificando che “il nostro contributo alla realizzazione del giornale veniva a cessare con l’anno 2019”. “Chi tace acconsente”, dice un vecchio proverbio, e così è stato nei nostri confronti in assenza di qualsivoglia riscontro. I nostri sono stati anni intensi di attività, di formazione, di storia. Aiutati dalla Redazione e dai Collaboratori, abbiamo cercato di fare del nostro meglio e possiamo con soddisfazione dire di essere stati gratificati dal grande consenso manifestato in ogni occasione da Voi Lettori.Abbiamo tenuto fede alla tradizione, così come voleva il mio predecessore Novemi Traini venuto a mancare nel 2002. Novemi è stato un innamorato della nostra città, come “i tanti del secolo scorso” che abbiamo imparato a conoscere partecipando alla vita del Circolo. Del mio predecessore così scrissi nella biografia riportata su Lu Campano del 2002: “Novemi Traini è stato appassionato cultore e ricercatore di storia locale, uno scrupoloso indagatore di vestigia, studioso di reperti significativi della nostra più remota civiltà. Senza la sua ostinata, tenace, attenta operosità, senza le certezze da lui acquisite noi saremmo oggi più poveri di conoscenze attinenti alle nostre origini.” Abbiamo imparato ad essere degni di questo territorio e di questa città che egli ha amato come vera, autentica, “antiqua mater”. Ringrazio Benedetta per la collaborazione insostituibile datami con quell’entusiasmo fattivo sempre manifestato nella vita del Circolo. Ringrazio i Componenti la Redazione e tutti i Collaboratori sia per lo scritto sia per i servizi fotografici. In particolare ringrazio Voi Lettori che avete sempre manifestato grande interesse per il nostro giornale. Pietro Pompei
Seguiremo il rintocco de Lu Campanò Ritrovarmi sulla tolda della nave che solca il mare della storia e della tradizione di noi Sambenedettesi, costituisce la migliore opportunità per tenere la barra con tenacia e con rinnovato orgoglio verso quel punto cardinale che non può che rappresentare la scoperta di ulteriori testimonianze sulla dura battaglia che hanno condotto marineria e personalità del mondo del lavoro per donare a questa città una ricchezza incomparabile. Quella del benessere sul quale fondare le basi per un futuro sempre più concreto e solido. Ho accettato con orgoglio di prendere il timone che fino ad oggi è stato sapientemente governato dalle mani di Pietro Pompei, e prima di lui di Novemi Traini. E non posso che dire grazie a Benedetta Trevisani che in me ripone fiducia. Così come ringrazio l’intero Consiglio Direttivo del Circolo dei Sambenedettesi e il suo presidente Rolando Rosetti. Lu Campanò non è un momento di svago. Seguirne i rintocchi dell’evoluzione nel tempo e della ricerca di nuovi spazi per mantenere il calore della nostra tradizione, è un impegno che tutti noi prendiamo. Cercheremo di andare a guardare laddove, per consuetudine di pratica e osservazione, non notiamo carenze e abbandono. Cercheremo di creare dibattito per stimolare il nostro senso di appartenenza. Illustreremo e ricorderemo alle nuove generazioni la storia e la letteratura sambenedettese. Insegneremo a parlare e capire la nostra lingua. Patrizio Patrizi