Il Madonna del Soccorso sarà l’ultimo a tornare all’attività normale?

Il Madonna del Soccorso sarà l’ultimo a tornare all’attività normale?

ndr: E Ceriscioli non sapeva niente? E Milani non sapeva niente? E Piunti non sapeva niente? E chi lo doveva sapere? Da dove partono gli ordini senza condivisione? Non scherziamo! Siamo al limite della sopportazione!

Occorre che chiamiamo in causa tutti i punti di riferimento del nostro territorio, quali le associazioni di categoria di balneari, albergatori, operatori turistici ed economici, comitati di quartiere, sindaci del territorio, che dovrebbero essere interessati alla gestione corretta e trasparente della nostra sanità, strettamente connessa con una ripresa quanto più veloce possibile di tutto il territorio costiero.

 

San Benedetto del Tronto, 2020-04-16 – Riceviamo dal Comitato Salviamo il Madonna del Soccorso e pubblichiamo integralmente

 

Abbiamo appreso che verranno trasferiti nell’ospedale di San Benedetto del Tronto 25 malati COVID dall’ospedale di Fermo. Sembra che sino a ieri sera nessuno, in ospedale, fosse a conoscenza di questi trasferimenti, un po’ come avvenuto a marzo, con l’arrivo nottetempo dei pazienti di Urbino, non attesi e portati al Madonna del Soccorso. Proprio in questo istante in cui scriviamo, ci giunge notizia che sarebbe in programma un ulteriore trasferimento dal maceratese di altri 20 pazienti Covid. Ci riferiscono anche che il Dott. Milani, a specifiche domande di chiarimenti, avrebbe risposto di essere all’oscuro di tutto. Ora se è vero che nell’emergenza attuale occorra essere solidali e aiutarsi per dare respiro agli ospedali che più subiscono lo stress dell’epidemia, che però attualmente sembra essersi parecchio alleggerito rispetto ad un paio di settimane fa, qualche dubbio su tali operazioni è inevitabile. Questo perché voci sempre più insistenti affermano anche che la nostra Neurologia, spostata ad Ascoli, resterà definitivamente lì, che anche la Psichiatria, con la scusa dell’ospedale COVID, verrà anch’essa spostata presto ad Ascoli, e anche che il personale della pneumologia debba tornare ad Ascoli al massimo entro la fine di maggio. Ci si chiede che senso avrebbe spostare un reparto (Psichiatria) se poi dovrebbe tornare qui dopo un mese al massimo? L’ospedale di Fermo è riuscito a mantenere le sue strutture normali pur con i pazienti COVID, non si vede per quale motivo qui, vista la creazione di percorsi separati, questa soluzione non possa essere attuata, creando per i casi futuri un apposito reparto di malattie infettive per le degenze nel nostro ospedale.

Appare quindi fondato il sospetto che qualche soggetto ben noto stia cercando di portare a compimento la programmata trasformazione del Madonna del Soccorso in ospedale COVID permanente, con la scusa che a Civitanova ci sarà questo fantomatico Ospedale 100 (o 90, o 80?), anch’esso quasi permanente, spogliandoci totalmente dei servizi per poi infine poter finalmente chiudere il Madonna del Soccorso.

Ci chiediamo se, al di là delle garanzie declamate da Ceriscioli di pronto ritorno alla normalità, il Dottor Milani possa affermare, impegnandosi con tutti i cittadini del territorio, che tutti i reparti, i medici e gli infermieri che sono stati mandati ad Ascoli per il COVID torneranno qui. Pur se la stagione turistica costiera fosse quasi inesistente, privarci anche della possibilità di realizzare quel minimo di ripresa vitale, penalizzando ulteriormente il territorio, sarebbe una scelta tragica. Chiediamo a Milani che ci faccia sapere per quanto tempo dovremo fungere da raccoglitore dei malati Covid di tutta la Regione, quante altre decisioni prese dall’alto dovremo subire e se, come sembra, siamo destinati ad essere gli ultimi della Regione a poter tornare alla normalità, perché purtroppo questa è la sensazione che si respira tra i cittadini ma soprattutto, cosa ancor più grave, tra le corsie del Madonna del Soccorso. A questo punto, giocoforza, occorre che chiamiamo in causa tutti i punti di riferimento del nostro territorio, quali le associazioni di categoria di balneari, albergatori, operatori turistici ed economici, comitati di quartiere, sindaci del territorio, che dovrebbero essere interessati alla gestione corretta e trasparente della nostra sanità, strettamente connessa con una ripresa quanto più veloce possibile di tutto il territorio costiero.

E ultimo, ma primo in termini di competenze e di doveri in merito, chiamiamo in causa il nostro sindaco, chiedendogli di far sentire la sua autorevole e rappresentativa voce istituzionale quando giungono questi annunci di trasferimenti di malati Covid nel nostro ospedale da tutta la Regione. Concludiamo dicendo non possiamo accettare l’ipotesi che il nostro ospedale debba essere l’ultimo a riaprire, visto che questi trasferimenti vengono effettuati per consentire il riordino degli altri ospedali. E sollecitiamo tutti i centri di riferimento del territorio, a fare ogni genere di pressione per ottenere la giustizia ed i servizi che meritiamo tutti, per poter avere una speranza di rinascita. È giunto il momento di muoversi.

Il Comitato Salviamo il Madonna del Soccorso

Dott. Nicola Baiocchi

Cons. Rosaria Falco

 

ps: Forse ancora non è chiaro, ancora sembra che i malati Covid abbiano bisogno solo della pneumologia e della rianimazione. La struttura in Lombardia è stata ideata in una fase in cui ancora alcune cose non erano chiare su questo virus. La struttura di Civitanova voluta dal Presidente invece dovrebbe tenere conto, se davvero è stata finalizzata in corsa al ripristino della normale operatività degli ospedali, di tutte le conoscenze acquisite nel corso di due mesi. 1) i malati Covid non vanno tutti in terapia intensiva o sub intensiva, e nella nuova struttura di Civitanova non è stata prevista tutta la “filiera” Covid, che invece dovrebbe prevedere anche i ricoveri non intensivi, se davvero si vogliono “ripulire” gli ospedali. 2) si è capito che il primo problema delle complicanze Covid non è quella che appariva come polmonite bilaterale, ma una sorta di tromboembolia che provoca in primis problemi cardiovascolari; 3) si è capito che non servono tanto i tamponi sui sintomatici in fase avanzata, più difficili da curare, ma è preferibile di gran lunga trattare farmacologicamente i pazienti ai primissimi sintomi, dunque effettuare screening preventivi su larga scala; 4) appare chiaro che i malati Covid, anche in ragione del fatto che hanno quasi tutti altre patologie, hanno bisogno di tutte le dotazioni, i reparti ed i servizi di un ospedale, cioè l’intensiva isolata e buttata lì in fiera a Civitanova comporterà comunque trasferimenti frequenti negli ospedali; 5) la cosa più logica da fare, correggendo se necessario il tiro in corsa, ora che i casi critici sembrano essere scesi in tutta la Regione, è creare negli ospedali reparti di malattie infettive per tutti i futuri casi di positività che necessitano di ricovero, mantenendo congrue dotazioni dedicate di posti letto in terapia intensiva e sub intensiva per i casi critici.
Questo per le poche conoscenze che ho sulla materia, acquisite con il confronto continuo e costante con gli operatori, appare il modo più razionale di procedere senza penalizzare ulteriormente e distruggere economicamente interi territori. Pensate che qualcuno spenderà un pensiero in proposito?
E un ultimo inciso: il Presidente Ceriscioli dei trasferimenti di pazienti Covid da Macerata e da Fermo dice di non sapere nulla, e già questa è una aberrazione. A Macerata sono ricoverati 1 paziente in terapia intensiva è 26 in non intensiva, dunque non è affatto vero che è in carenza di posti letto come sostiene Milani. Qual è dunque la motivazione logica per cui Macerata dovrebbe mandare 20 Covid a San Benedetto? Mi auguro che il sindaco si faccia sentire… Allego i dati di tutti i ricoveri dal Gores giallo…

 

Orgoglio Civico è favorevole al ritorno della normalità al Madonna del Soccorso prima della stagione estiva

 

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