La Cgil sul ripristino alle normali attività dell’Ospedale Madonna del Soccorso

La Cgil sul ripristino alle normali attività dell’Ospedale Madonna del Soccorso

La Segreteria FP CGIL, con molta attenzione ed interesse per il servizio pubbico, apprende dalla stampa, dai media la notizia che a breve ci sarà il ripristino alle normali attività dell’Ospedale Madonna Del Soccorso e di tutte le U.O. e servizi presenti prima della conversione della struttura COVID-19. Le dichiarazioni delle Istituzioni Sindaco, Direttore della AV5 e della Regione fanno chiarezza su dubbi, incertezze e preoccupazioni che in queste settimane circolavano nel territorio della riviera . Sinceramente non potrebbe essere diversamente secondo una nostra analisi oggettiva, (sarebbe una sciagura ulteriore al Covid), per il vasto territorio, una sventura per la sicurezza sanitaria dei cittadini, per la politica e anche per le ripercussioni sociali di tutta l’area costiera e collinare di prossimità. D’altro canto l’Ospedale Madonna del Soccorso raccoglie le esigenze di un territorio che va oltre i confini istituzionali della AV5 e raccoglie le necessità di moltissimi cittadini del nord Abruzzo, oltre al fatto che nelle vicinanze passano strade e autostrade di enorme flusso. Il Madonna del Soccorso è un Ospedale che ha numeri di attività di grande rilievo nel 2019 ha effettuato oltre 10 mila ricoveri ordinari, una notevole attività di sale operatorie quasi con 6 mila interventi di varie discipline chirurgiche come ad esempio quasi 1.000 interventi di chirurgia, oltre 1.000 interventi di ostetricia ginecologia, oltre 2.000 mila interventi di oculistica e oltre 900 interventi di ortopedia. Di rilievo sono i dati del Punto Nascite oltre gli 800 parti e quelli dell’Oncologia oltre 650 Day-Hospital. Non vorremmo dimenticare le UO strategiche e di riferimento per il sud delle Marche come La Neurologia-Stroke e Geriatria. Potremmo continuare con altre UO come la Pediatria, Otorino, Dialisi ma riteniamo sufficiente per richiamare l’attenzione del lettore/cittadino della importanza del 2° Pronto Soccorso per accessi delle Regione cioè quello del Madonna del Soccorso. Questi dati di attività sanitaria fanno comprendere oggettivamente cosa significa la presenza del Madonna del Soccorso per tutto il territorio costiero senza dimenticare gli incrementi di popolazione nei periodi di maxi afflusso turistico. Anche stavolta, come in precedenza con il terremoto, i protagonisti in positivo sono loro, il personale dipendente, che di fronte all’evacuazione quasi totale del Madonna del soccorso sono stati in grado in pochi giorni di trasferirsi al Mazzoni di Ascoli Piceno (con enormisacrifici per i pazienti, cittadini e dipendenti) e preparare le zone di ricovero al Madonna del Soccorso per i pazienti COVID provenienti da varie parti della Regione. Gli stessi operatori tutti, definiti degli eroi hanno dovuto affrontare diverse difficoltà che questa O.S. già ha segnalato in precedenti note quali i DPI e la possibilità di eseguire i tamponi. Riteniamo pertanto ribadire dal punto di vista sindacale alcune scelte alquanto discutibili della parte pubblica Di certo chi doveva garantire ai dipendenti “sicurezza e certezze” in più occasioni ha trasmesso “incertezze e confusione” e da questa pandemia che stiamo affrontando si sta evidenziando ciò che la FP CGIl da anni denuncia: la Sanità Pubblica va potenziata e non ridotta o smantellata come sta avvenendo in questa parte delle Marche. Concludiamo rimarcando la forte necessità di riattivare i Servizi Pubblici sia al Madonna del soccorso sia al Mazzoni, quindi in tutta l’Area Vasta 5 come prima dell’emergenza Covid, se possibile, vista l’esperienza anche una migliore organizzazione.

20/04/2020 FP CGIL

 

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