Macchinari pagati a peso d’oro, gli intrecci del Progetto 100 con la regia di Ceriscioli-Bertolaso? Precisazioni di Sciapichetti e Micucci

Macchinari pagati a peso d’oro, gli intrecci del Progetto 100 con la regia di Ceriscioli-Bertolaso? Precisazioni di Sciapichetti e Micucci

2020-04-21 – Riceviamo dal Pd e pubblichiamo integralmente

 

Precisazioni dell’assessore alla Protezione Civile Angelo Sciapichetti e del capogruppo PD Francesco Micucci rispetto all’articolo di Cronache Maceratesi “Macchinari pagati a peso d’oro, gli intrecci del Progetto 100 con la regia di Ceriscioli-Bertolaso” “E’ profondamente falso sostenere che i macchinari siano stati pagati a peso d’oro, quando ancora niente è stato acquistato. Stiamo assistendo ad un dibattito surreale sul Progetto100 che non fa altro che generare disinformazione e confusione nei cittadini – dichiarano Sciapichetti e Micucci – Vengono presentati, e ripetuti come un mantra, scenari che non corrispondono alla realtà e privi di ogni fondamento. Bombardare i marchigiani con cifre esorbitanti e la perenne idea di complotti inesistenti non aiuta nessuno in un momento così difficile e arreca, questo sì, un danno incommensurabile alla comunità marchigiana. La verità è che i 12 milioni sono la stima del progetto, ma la spesa finale sarà determinata da una serie di fattori, come possibili ulteriori donazioni, recupero di attrezzatura dismessa Covid dagli altri ospedali e i possibili ribassi sui lavori da parte delle imprese. Una cosa è certa: tutto sarà rendicontato con la massima trasparenza a partire dalle donazioni che ricordiamo sono finalizzate all’ospedale Covid, un presidio ad altissima tecnologia e che garantisce massima sicurezza sia per gli operatori sanitari che per i pazienti con i suoi percorsi a contaminazione controllata, una struttura che rappresenta dunque un valore per tutta la comunità marchigiana. Pertanto, sentiti anche i tecnici, sono necessarie delle precisazioni rispetto all’articolo di Cronache Maceratesi: “Macchinari pagati a peso d’oro, gli intrecci del Progetto 100 con la regia di Ceriscioli-Bertolaso. Il nostro obiettivo è la massima chiarezza”“Ogni posto di terapia intensiva alla fiera costerà 140mila euro, quanto un appartamen to di medie dimensioni” Va premesso che la riduzione dei posti letto dagli iniziali 100 ai finali 84 è dovuta alla profilazione del layout sulle esigenze specifiche dei sanitari, in sede di progettazione esecutiva, tenendo presente le necessità di netta separazione tra i percorsi contaminati e “puliti” , che ha richiesto degli spazi ulteriori rispetto ad una Terapia Intensiva normale. Per quanto riguarda i costi presunti in fase di progettazione preliminare, è necessario precisare quanto segue: Dei circa 12 milioni stimati il 60% dell’importo presunto è attribuibile ai lavori da realizzare (circa 7 milioni IVA inclusa), mentre il 40% è attribuibile alle attrezzature (circa 4 milioni 600 mila euro Iva inclusa). Per quanto riguarda i lavori (circa 7 milioni Iva inclusa) va precisato che: In questo progetto sono previsti 20 metri quadri a posto letto, questa dimensione deriva dalla necessità di maggiori attrezzature per i pazienti Covid e per consentire maggiore agilità di movimento ai sanitari per le operazioni di assistenza sui 4 lati . Per la realizzazione stiamo spendendo 1.270 euro al metro quadro, importo considerato medio-basso. Nel dettaglio: la superficie lorda oggetto dell’intervento edilizio, comprensivo della camera calda per le ambulanze e del piano terra della porzione di piano da adibire a spogliatoi, è di circa 5.500 mq; questo comporta un importo dell’intervento di circa 1270 €/mq, che per una terapia intensiva,vista la necessità di una dotazione impiantistica molto complessa da realizzare ex novo e considerato che le forniture energetiche in gioco notevoli (potenza elettrica pari all’incirca a 2 MW), è un importo medio basso. Infine, la percentuale delle categorie delle singole lavorazioni risulta in linea con gli appalti normalmente esperiti nel settore sanitario, con circa: il 42% dell’importo dei lavori a carico delle lavorazioni edili e strutturali, il 29,5% circa a carico dei lavori afferenti gli impianti elettrici, tenuto conto della fornitura di una nuova cabina elettrica di trasformazione in media tensione, e un 28,5% circa relativo agli impianti idrici e meccanici. Per quanto riguarda i costi da sostenere per la dotazione tecnologica (4milioni 600mila euro Iva inclusa) va precisato che: “Un esempio può meglio far capire quanto a nessuno importi verificare i margini speculativi dell’operazione Fiera Co vid: si legge da più parti che una postazione di terapia intensiva, comprensiva di letto tecno logicamente avanzato, monitor, ventilatore e quant’altro viene a costare 80.000 euro , di cui il solo letto comporterebbe una spesa di circa 30.000 euro. Sembrano cifre assoluta mente indiscutibili e assodate anche per l’operazione civitanovese, eppure la F ondazione Carima, che in tal caso non ha voluto versare soldi ma contribuire in natura, è tr anquillamenteriuscita ad acquistare per l’importo di 100.000 euro, poi donandoli alla n uova erigenda struttura, ben 42 letti tecnologicamente avanzati per degenze con alta i ntensità di cura, pagandoli quindi 2.380 euro cadauno (a fronte dei 30.000 sopra indicati) .” Va premesso che gli esempi portati a paragone confondono le dotazioni tecnologiche e le aree di terapia intensiva e sub-intensiva che dal punto di vista economico richiedono costi ben diversi. Un posto competo di Terapia Intensiva costa 67 mila euro Iva inclusa, e non 80mila. Il solo letto di Terapia Intensiva è stimato in 18mila Iva inclusa, non 30 mila come viene riportato. IL solo letto da terapia sub-intensiva, è stato stimato intorno a 3mila euro. Quindi la nostra ricerca di mercato è corretta ed è avvenuta utilizzando sia i prezziari regionali sia le gare esperite nell’ultimo anno dal servizio sanitario regionale. Nel caso specifico la donazione effettuata dalla Fondazione CARIMA, alla quale è rivolto un sentito ringraziamento, ha riguardato 42 letti di quest’ultima tipologia. “Una più attenta ricerca di mercato avrebbe portato con ogni probabilità a risparmi significativi e che anche sulle postazioni di terapia intensiva si sia scatenata quella stessa speculazion e registrata, in piccolo, sulle mascherine e sui guanti in lattice?” A fronte della ipotizzata” manovra speculativa” è bene inoltre evidenziare che gli importi stimati nel quadro economico sono assolutamente in linea con quelli di mercato. Nel caso dei letti si vedano ad esempio i prezzi postia base d’asta di cui agli atti di gara pubblicati da ASUR Marche n.488/AV3 del 09/04/2020, n. 707/AV2 del 17/04/2020, n.74/AV1 del 25/01/2019, n.1627/AV3 del 29/11/2017. Occorre infine sottolineare che gran parte della dotazione tecnologica (ventilatori polmonari, sistemi di monitoraggio paziente fissi e da trasporto, pompe infusionali, ecografi, etc.), sarà resa disponibile tramite riallocazione delle apparecchiature fornite in comodato d’uso gratuito alla regione Marche dal Dipartimento della Protezione Civile nazionale nel periodo della emergenza COVID. Grazie a tale soluzione verranno risparmiati costi stimati per oltre 3,3 milioni di euro. “La struttura sarà distante dall’ospedale, con gravi problemi logistici per pazienti che necessiteranno di ulteriori cure” . Nell’Ospedale di Civitanova sarà prevista una Sala Operatoria, ovviamente a pressione negativa, per gli interventi che dovessero essere necessari ed una Diagnostica per Immagini TAC, con relativa refertazione al fine di evitare spostamenti inutili, così come all’interno delle Sale di Terapia Intensiva sono previste le attrezzature necessarie allo svolgimento della diagnostica di laboratorio standard, scongiurando l’ipotesi di spostamenti frequenti dei pazienti dal Centro Covid all’Ospedale di Civitanova e viceversa. “Molti gli argomenti di critica avanzati da più parti, che tuttora pesano come macigni sulla vicenda: ….la vicinanza con il casello autostradale e con due strutture solitament e molto affollate, il palazzetto ove gioca la Lube e il Cuore Adriatico, con t utti gli ulterioriproblemi di intasamento legati al traffico solitamente caotico di quella z ona, specie nei giorni festivi” Per quanto riguarda la vicinanza del Centro Covid ad altre strutture, quale il Palazzetto ed il Centro Commerciale, è bene precisare che gli spazi destinati alla terapia di pazienti infetti sono in pressione negativa, pertanto l’aria esterna tenderà ad entrare anziché ad uscire, ma soprattutto si sottolinea che tutte le estrazioni d’aria saranno dotate di filtro assoluto, riducendo a zero qualunque rischio di contaminazione ambientale. Inoltre la presenza nelle vicinanze dell’eliporto garantisce trasporti rapidi e tempestivi dei pazienti da tutta la regione. “Pessimo utilizzo della solidarietà privata, con i fondi gestiti dall’Ordine di Malta. Il ruolo di Promedia, società già nota ai marchigiani” Per quanto riguarda l’opera nel suo insieme, come è noto, essa, in virtù della Convenzione con la Regione Marche approvata con Delibera di Giunta n. 415 del 3/04/2020 è affidata a CISOM, la quale, in piena autonomia ha affidato la Progettazione allo Studio di Progettazione Promedia Srl di Teramo, diretto dalla Dott.ssa Arnosti; ha individuato altresì il General Contractor nell’impresa Rekeep spa di Zola Pedrosa (Bo) ed istituito l’ufficio di Direzione Lavori con un Direttore dei Lavori, ing. Carrara Gianfranco e il Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione dei Lavori nell’ing. Carrara Federico. L’ingegnere Luca Gusella, Dirigente Ingegnere presso gli Ospedali Riuniti di Ancona, non è assolutamente il capo cantiere e neanche lo potrebbe essere, dato che non è un’opera pubblica, bensì è stato individuato dalla Regione Marche, quale tecnico esperto nelle strutture sanitarie, per seguire e monitorare da vicino l’andamento dell’opera.“Il maxi reparto di emergenza alla fiera di Civitanova costerà 12 milioni di euro, e altri 2 mil ioni – cifra di cui poco si è parlato – serviranno per smantellarlo ad emergenza finita” Nessuna dotazione verrà dismessa. L’unico costo che verrà sostenuto, al massimo circa 500mila euro, sarà quello del trasferimento delle attrezzature presso le strutture sanitarie della regione e dello smontaggio conservativo della struttura prefabbricata. Tutti gli impianti verranno recuperati e potenzieranno la sanità delle Marche e la Protezione Civile regionale. “Molti gli argomenti di critica avanzati da più parti, che tuttora pesano come macigni sulla vicenda: la possibilità di utilizzare, per avere comunque una riserva utile per eventuali rigurgiti dell’epidemia nei mesi e negli anni a venire, strutture ospedaliere (oltre a quella riguardante Civitanova) attualmente dismess e senza una reale motivazione, con costi notevolmente inferiori” La stuttura ha una doppia funzione: sia per l’immediato che per e il prosieguo. Nell’ immediato dobbiamo tener contro che un elevato numero di pazienti ha rinviato le prestazioni sanitarie e si trova nella necessità di poter recuperare questa attesa che è durata anche un paio di mesi. Mettere in funzione Civitanova significa rispondere a migliaia di pazienti che hanno diritto di ricevere la giusta risposta sanitaria.Concentrando gli ultimi malati Covid su Civitanova si restituisce il massimo della attività agli ospedali ordinari: poter recuperare questo tempo che il virus ha distolto dalla attività programmata è un fatto molto significativo. Inoltre, in linea con quanto previsto in accordo con il ministro Speranza c’è bisogno che le regioni e i territori siano preparati per un possibile ritorno del virus. Anche se l’epidemia sta calando, non sappiamo se ci saranno ulteriori fasi di riacutizzazione. Poter contare su Civitanova significa non impegnare tutti gli ospedali come è già successo in questi mesi ed avere, invece, una struttura dedicata a favore di tutto il sistema.

 

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